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I soldati russi hanno smesso di nascondere la loro presenza in Ucraina

Il governo russo e lo stesso presidente Putin hanno sempre negato la presenza dei loro soldati in Ucraina, affermando che gli unici russi presenti nel paese sono volontari. Adesso, però, sembra che i soldati stessi abbiano smesso di reggergli il gioco...

Per tutto lo scorso anno, il Cremlino ha continuato a negare il fatto che truppe russe stessero offrendo supporto ai ribelli filorussi nell'est dell'Ucraina—ma, a quanto pare, adesso sono gli stessi soldati a non preoccuparsi più di continuare a fingere.

Dmitry Sapozhnikov, nato a San Pietroburgo, si è recato in Ucraina a ottobre per combattere a fianco dei ribelli. Da Donetsk, ha rilasciato un'intervista alla BBC in cui ha dichiarato con candore che l'esercito russo ha giocato un ruolo decisivo nell'avanzata dei ribelli—anche nelle operazioni che, lo scorso febbraio, hanno portato alla cattura del grande interscambio di trasporto di Debaltseve. Ha ammesso inoltre che alcuni ufficiali russi erano a capo di importanti operazioni militari in Ucraina.

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"I carri armati e i soldati russi sono arrivati dalla LPR," ha detto Sapozhnikov, riferendosi all'autoproclamata Repubblica Popolare di Luhansk, al confine con la Russia. "Ma non penso sia più un segreto ormai, lo ammettono tutti, persino i russi… Grazie ai rinforzi russi, siamo stati in grado di conquistare rapidamente diverse posizioni. Eravamo nei pressi di Debaltseve e pensavamo che ci sarebbe voluto un altro mese per accerchiare il nemico e che la cosa si sarebbe protratta per un po'… Alla fine, abbiamo preso la città in tre giorni."

Sapozhnikov ha detto che alcune divisioni di carri armati provenienti dalla Siberia stanno aiutando i ribelli. La sua testimonianza coincide con un'altra intervista, rilasciata al quotidiano indipendente Novaya Gazeta da un soldato russo ferito ricoverato in un ospedale a Donetsk. In essa, il soldato afferma che la sua unità ha aiutato i ribelli a conquistare Debaltseve.

Nel corso del conflitto—nel quale, secondo le Nazioni Unite, avrebbero perso la vita più di 6,000 persone—spesso sono emerse prove del supporto militare offerto dalla Russia ai ribelli. Lo scorso agosto, in Ucraina, sono stati catturati dieci paracadutisti russi, e quella stessa estate la NATO ha pubblicato delle fotografie satellitari che mostravano dei presunti carri armati russi passare il confine.

Più o meno nello stesso periodo, il leader dei ribelli Alexander Zakharchenko ha inoltre ammesso che soldati russi in servizio stavano combattendo al fianco dei suoi uomini, ma ha aggiunto che questi avevano scelto di combattere mentre si trovavano in licenza.

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Diversi funzionari governativi russi, tra cui lo stesso presidente Vladimir Putin, hanno negato la presenza di soldati russi in Ucraina, sostenendo che i russi che combattono al fianco dei ribelli sono tutti dei volontari.

Sapozhnikov è uno di questi volontari. A San Pietroburgo era il leader di un partito monarchico d'importanza marginale. Sostiene di aver lasciato la sua attività di ristrutturazione di appartamenti per aiutare i russofoni nell'est dell'Ucraina e opporsi allo spostamento di Kiev verso l'occidente. In qualità di comandante di un'unità delle forze speciali della Repubblica Popolare di Donetsk, ha preso parte alla sanguinosa battaglia per la presa dell'aeroporto di quella città, conquistato dai ribelli lo scorso gennaio dopo mesi di combattimenti.

Lui stesso ha ammesso che il contributo dell'esercito russo è stato determinante per la loro vittoria.

"Ovviamente tutte le operazioni—specie quelle su larga scala, come ad esempio le manovre di accerchiamento—sono dirette da soldati russi, da generali russi," ha detto Sapozhnikov. "Fanno piani insieme ai nostri comandanti. Spesso venivo chiamato al quartier generale per fornire loro delle informazioni."

Novaya Gazeta ha intervistato anche Dorji Batomunkuev, un carrista, ancora convalescente dopo una grave ustione e che aveva sia le sue mani che il volto coperti di bende. Questi ha fornito ulteriori dettagli sull'operazione segreta in cui i soldati russi sono stati schierati in Ucraina.

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Arruolatosi nel 2013, lo scorso autunno Batomunkuev è stato assegnato a un nuovo battaglione appena creato. Il 31 carri armati del battaglione e i rispettivi operatori sono stati inviati poi nella regione di Rostov, sul confine, ufficialmente per completare l'addestramento. Batomunkuev ha detto che all'epoca sapeva già che li avrebbero mandati in Ucraina. I numeri dei carri armati, così come i simboli del battaglione, sono stati ridipinti; gli stemmi e le toppe sono stati rimossi dalle loro uniformi. Hanno dovuto consegnare i loro passaporti, i loro telefoni e le loro piastrine identificative. Dopo tre mesi di esercitazioni, un giorno hanno ricevuto l'ordine di avanzare. Hanno realizzato di aver attraversato il confine con l'Ucraina solo dopo aver visto le indicazioni stradali per Donetsk.

"Abbiamo capito che le sorti della guerra dipendevano da noi," ha detto. "Ecco perché ci avevano addestrati così bene quegli ultimi tre mesi. Eravamo tutti molto preparati, sia i nostri cecchini che il resto delle truppe."

L'unità alla fine era stata dispiegata nei pressi di Debaltseve, da dove aveva bombardato le posizioni ucraine in città. Batomunjuev era rimasto ferito quando una bomba nemica aveva colpito il suo carro armato. Anche se provava empatia per le reclute che combattevano dalla parte del governo ucraino, ha anche fatto notare che le forze ucraine hanno ucciso molti civili e arruolato "mercenari" dalla Polonia e dalla Cecenia.

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Batomunkuev ha definito Putin un "furbo" per aver negato l'invio di truppe in Ucraina, e ha sottolineato come l'avvicinamento di Kiev all'Europa mettesse in grave pericolo gli interessi della Russia.

"A giudicare da quello che ho letto e studiato, la Russia ha ricominciato ad essere tenuta in considerazione solo negli ultimi anni," ha detto. "Oggi siamo in crescita, veniamo di nuovo trattati con disprezzo ma non siamo stati ancora sconfitti."

Alla domanda sul perché il Cremlino abbia continuato a negare la presenza dei suoi soldati in Ucraina, Sapozhnikov ha risposto ipotizzando l'esistenza di un "accordo segreto" tra Russia, Unione Europea, e Stati Uniti, in cui le parti si impegnavano a chiudere un occhio. Ha detto anche che Putin stava usando la stessa strategia che aveva usato a marzo per annettere la Crima: all'inizio negare il coinvolgimento delle sue truppe, per poi ammetterlo una volta completata la conquista del territorio.

"Se l'Unione Europea e gli Stati Uniti volessero davvero dimostrare che qui ci sono soldati russi, porebbero farlo con facilità, " ha detto Sapozhnikov. "Gli basterebbe venire qui, fotografare l'esercito e tutto il resto. Ma non lo stanno facendo, sanno chiudendo gli occhi. Da parte loro, anche i russi chiudono gli occhi sulla presenza di soldati americani ed europei sul campo, dalla parte del governo ucraino."

Ha affermato che a Debaltseve sono stati catturati 300 soldati stranieri, inclusi americani ed europei. A suo dire, "la maggior parte di essi erano cecchini"—tuttavia, ha ammesso di non averli visti con i suoi occhi.

Anche se quest'anno gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno inviato dei consulenti militari in Ucraina, e anche se è noto che una manciata di volontari europei combatte dalla parte del governo di Kiev, non è mai stata segnalata la presenza di soldati regolari europei. Inoltre, l'Occidente ha inviato forniture militari non letali in Ucraina, tra cui un carico di Humvees statunitensi arrivato la scorsa settimana.

Sapozhnikov ha aggiunto anche che all'inizio di marzo la sua unità si era preparata in vista di un possibile attacco a Mariupol, una città portuale d'importanza strategica che le forze filobus hanno occupato per un breve periodo l'anno scorso. Anche se il cessate il fuoco dichiarato a febbraio è stato più o meno rispettato nelle scorse settimane, il governo di Kiev teme che la città posso essere il prossimo obiettivo delle forze separatiste.

"Combatteremo finché non libereremo il territorio di Donbass," ha detto Sapozhnikov, riferendosi alla zona mineraria e carbonifera comprendente le regioni di Donetsk e Luhansk. "Spero che questo avverrà a breve, ma sono pronto a restare qui anche un anno o due."

Segui Alec Luhn su Twitter: @ASLuhn