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Cinque racconti imbarazzanti di chi ha provato a trasformare fantasie sessuali in realtà

"Sono andata a ripescare lo strap on, l'ho indossato e mi sono messa dietro di lui per capire come agire. Era il mio momento. L'ho penetrato, ed ero fuori di me dall'eccitazione—ma non avevo la minima idea di quello che stessi facendo."

Che sia una cosa a tre con il vicino di casa o farsi uno sconosciuto in una stalla piena di cavalli che guardano, tutti abbiamo almeno una fantasia sessuale. E se è importante seguire i propri sogni, io sono convinta sia meglio che alcune fantasie sessuali restino quello che sono—fantasie. Ho troppa paura che la realtà mi deluda, e che se qualcosa andrà storto, sarà un casino e, ancora peggio, un grande imbarazzo.

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Per dimostrarlo a me stessa, ho chiesto a cinque persone di raccontarmi le peggiori esperienze occorse mentre cercavano di rendere i propri sogni proibiti realtà.

GOLDEN SHOWER

Non ero mai stata coinvolta in nessun modo in una golden shower. Il concetto in sé non mi eccitava, ma mi piace sperimentare—perciò quando il mio fidanzato me l'ha proposto, ero contenta di provare.

Nessuno dei due aveva però idea di come fare, anche se entrambi pensavamo che fosse meglio che succedesse spontaneamente, senza stare a pensarci troppo. Una sera mentre lui stava seduto sulla tazza, ho pensato che fosse il momento giusto. Gli sono salita sopra e ho cominciato a fare pipì.

Si è eccitato. Ho deciso di andare fino in fondo, sono salita sul bidet di fianco a lui e ho diretto il flusso verso di lui. È successo tutto molto in fretta, ma ho capito di non avere una buona mira quando lui si è messo a urlare, è saltato su ed è corso in doccia. Gli avevo pisciato negli occhi.

Il giorno dopo, il bagno puzzava di pipì e lui aveva gli occhi rossi. Al tempo la presi malissimo, ma poi ne abbiamo riso un sacco.—Ana Jiménez, 28 anni

SESSO IN PUBBLICO

La mia ex fidanzata aveva una libido a livelli che facevano quasi paura, e una delle sue fantasie era di farlo in un luogo pubblico molto affollato. Un cinema, un camerino o il bagno di un ristorante—le andava bene tutto.

A me non faceva impazzire come fantasia, ma mi piaceva l'idea, e nei mesi in cui siamo usciti insieme l'abbiamo messa in pratica più volte. L'idea che ci potevano scoprire era eccitante, e rendeva tutto più eccitante a sua volta. Nella realtà, farsi scoprire non era divertente. È successo una volta, quando lei aveva deciso di unire a questa fantasia un'altra fantasia—scoparmi con uno strap on. Aveva scelto come luogo un parcheggio a più piani di Barcellona. Non voglio entrare nei dettagli, diciamo solo che ero in fondo alle scale del parcheggio, piegato in due e con un cazzo finto nel sedere, quando una famiglia con tre bambini piccoli ha sceso quelle scale. I genitori hanno cominciato a urlarci contro, e noi siamo scappati. È stato uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita, e mi sento molto in colpa all'idea di aver traumatizzato per sempre tre bambini.—Jaime Gol, 23 anni

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IN AEREO

Non so perché, ma in aereo mi eccito. Una volta stavo facendo un viaggio lungo con la mia ragazza, che provava la stessa eccitazione. Abbiamo deciso di ritirarci in bagno.

Lei era andata per prima e aveva lasciato la porta aperta. Quando sono entrato, l'ho subito chiusa dietro di me. Il bagno era strettissimo—ovviamente non era tarato su due persone. Ho cercato di sedermi perché lei potesse sedermisi in braccio, ma era sempre scomodo. Quando alla fine ho trovato una posizione ok, sono cominciate le turbolenze.

Il capitano ha annunciato che tutti dovevano tornare al proprio posto e allacciare le cinture, e all'inizio l'abbiamo ignorato. La turbolenza però era difficile da ignorare e ci sballottava ovunque. Allora, una hostess ha bussato e ci ha detto di andare a sederci. A quel punto ero claustrofobico e non capivo come avevo potuto sentirmi eccitato. Abbiamo aperto la porta e siamo tornati al nostro posto. Tutti ci hanno visto uscire dal bagno insieme, ma io ero troppo imbarazzato per alzare lo sguardo.—Javi Cuello, 26 anni

MÉNAGE À TROIS

Dopo che ho lasciato il mio ragazzo, mi sono sentita liberata da un punto di vista sessuale. Sono passata da fare sesso una volta alla settimana "perché dovevo" a farlo quasi ogni giorno—perché volevo. Mi sono anche messa in testa di volere una cosa a tre, in cui la mia amica e coinquilina Eva avrebbe preso parte se avessimo trovato un ragazzo che ci piaceva abbastanza.

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Una sera eravamo fuori, e abbiamo incontrato uno che piaceva a entrambe. Abbiamo cominciato a parlarci e abbiamo menzionato la nostra fantasia—lui ci stava. Era un po' imbarazzato ma eccitato, e ci siamo diretti tutti insieme a casa nostra.

Dato che nessuno di noi aveva mai fatto niente di simile, abbiamo deciso di prendercela con calma e bere qualcosa. Ma un drink ne ha tirato un altro, e quindi abbiamo cominciato a limonare e quindi siamo finiti a letto. Andava tutto bene, finché io ed Eva abbiamo notato che dalla bocca di lui usciva un rivolo giallo e puzzolente. Era vomito. Stava vomitando mentre facevamo sesso. Mi fa ancora rabbrividire se ci penso.—Patricia Morella, 34 anni

PENETRAZIONI PER LUI

Ho sperato per un sacco di trovare un ragazzo disposto a farsi penetrare analmente, e qualche anno fa finalmente è successo. Due settimane dopo il nostro primo appuntamento avevo già comprato un dildo e uno strap on, anche se—pur sapendo che quella era anche una sua fantasia—ho aspettato un bel po' a parlargliene.

Ho finalmente trovato il coraggio un anno dopo, quando ho pensato di tirare fuori l'argomento mentre stavamo facendo sesso. Lui l'ha presa bene, e il solo pensare di poterlo fare ci ha eccitati tantissimo. Dopo che lui aveva scopato me, era il mio turno.

Sono andata a ripescare lo strap on, l'ho indossato e mi sono messa dietro di lui per capire come agire. Era il mio momento. L'ho penetrato, ed ero fuori di me dall'eccitazione—ma non avevo la minima idea di quello che stessi facendo. Diciamo che questa combinazione di fattori non ha giocato esattamente a nostro favore: sono entrata con troppa irruenza, e troppo velocemente. Arrivata alla fine della spinta lui ha cacciato un urlo così forte che pensavo di avergli rotto qualcosa dentro. Abbiamo subito smesso, sono uscita piano piano e lui si è messo supino. Piangeva. Da allora tutta l'attrezzatura è tornata sul fondo dell'armadio, e non credo rivedrà la luce tanto facilmente.

- Anahi Canela, 32