Sulle strade di Katmandu dopo il terremoto che ha devastato il Nepal

Mentre le autorità nepalesi stimano che il bilancio dei morti potrebbe salire fino alle 5.000 o 10.000 vittime, i soccorritori combattono contro il tempo alla ricerca dei sopravvissuti al terremoto che ha colpito il Paese lo scorso sabato.

Per ora la maggior parte delle vittime si conta nella capitale, Katmandu, dove il terremoto di magnitudo 7.8 ha polverizzato decine di costruzioni storiche. Nelle aree rurali le cifre rimangono incerte, anche se sono ancora 250 i dispersi in una località a poca distanza dall'epicentro; al campo base dell'Everest hanno perso la vita almeno 18 persone.

Il terremoto è il disastro più grave nella storia del Paese dopo il terremoto del 1934. Molte famiglie di sfollati rimangono senza un posto in cui passare la notte, mentre anche nelle tendopoli si faticano a trovare carburante e acqua potabile.

VICE News è a Katmandu per seguire il lavoro dei soccorritori e documentare le condizioni di vita della popolazione colpita.

A due giorni dal terremoto di magnitudo 7.8, proseguono le scosse di assestamento. Centinaia di persone hanno trovato rifugio nelle scuole del quartiere di Lalitpur, a Katmandu.

Il terremoto ha complicato l'approvvigionamento d'acqua in tutta la zona di Katmandu. Nella tendopoli di Tundikhel, gli sfollati fanno la fila per l'acqua.

Nella tendopoli di Tundikhel gli sfollati leggono i giornali in lingua inglese.

Molti edifici storici e monumenti di Kathmandu hanno subito gravi danni. La Durbar High School, la prima scuola moderna di Katmandu, è ora ridotta in macerie.

Anche procurarsi il carburante è diventato più difficile. Macchine e moto attendono il proprio turno a una pompa di benzina di Katmandu.

L'esercito nepalese è incaricato di coordinare i soccorsi.

I team di ricerca e soccorso contano personale da tutto il mondo.

Tutte le foto di Spencer Chumbley

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