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Tre storie che mi hanno convinto a dire per sempre addio alle app di incontri

Ho passato il 2013 a cercare di fare la pace con Grindr e Scruff, e tra tutte le avventure strane che ho rimediato, tre in particolare mi hanno convinto a ritirarmi per sempre dal giro degli incontri online.

Illustrazioni di Claire Milbrath

Nel 2011, dopo essermi lasciato con il mio ragazzo e prima di buttarmi in un'altra relazione seria, ho deciso di dare un'opportunità alle app di incontri e scoprire che effetto faceva essere single a Toronto. Passato qualche mese, stufo di leggere cose come "solo maschi bianchi" o "niente effeminati", mi sono rassegnato a cancellare tutti i miei account e a tentare altre vie.

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Nel 2013 ho deciso che valeva la pena riprovarci. I miei amici si vantavano spesso dei tanti appuntamenti e dell'ottimo sesso rimediati grazie a Grindr o Scruff, e dopo un po' ho ricreato i miei profili. In quell'anno ho avuto conversazioni piacevoli che non hanno portato a nulla di concreto, passato in rassegna svariate immagine di culi e peni e parlato con una coppia di ottantenni che mi scrivevano sempre in spagnolo. A parte questo, il tenore degli incontri è andato peggiorando di giorno in giorno, e a gennaio ho detto addio per sempre alle app. In ogni caso non è stata una totale perdita di tempo, e le tre storie qui di seguito ne sono la prova.

Strane associazioni
L'anno scorso, più o meno intorno al Ringraziamento, ho ricevuto un messaggio da un irlandese che si sarebbe fermato a Toronto per qualche settimana. Abbiamo parlato un po' di tutto, dell'Irlanda e del viaggio che stavo organizzando per la primavera del 2016. Nei primi giorni il tono dei messaggi era piuttosto amichevole e quando lui mi ha chiesto di inviargli qualche foto non ci ho pensato due volte. Per cominciare gli ho mandato un'immagine del mio viso, e lui ha ricambiato. Era un tipo robusto e pelato con la barba folta e gli occhi verdi. Insomma, mi piaceva. Anzi, corrispondeva piuttosto bene al "mio tipo."

Siamo andati avanti per una settimana, finché a un certo punto mi ha chiesto di vedere qualcosa di più. Che so, una foto senza mutande. Gli ho inviato la più recente che avevo, aspettandomi qualcosa in cambio. Due ore dopo mi ha mandato una foto, ma non di una parte del corpo o di una sua espressione sexy, bensì di lui e sua sorella con la didascalia "hot." Non sapevo se fosse un errore o uno scherzo ma ho deciso di sorvolare e gli ho mandato un'altra foto senza mutande. Dopodiché lui ha risposto con un'immagine che lo vedeva tutto sorridente in compagnia della nonna, senza nessuna frase di commento.

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Due giorni dopo mi ha scritto per sapere come andava. Ho risposto che mi stavo godendo il mio giorno di ferie e gli ho chiesto che piani avesse. Poco dopo mi ha inviato una foto di un ano dilatato che sgocciolava sperma, una foto di lui e il suo cane e un'altra di una cena in famiglia, anche queste prive di commento. A quel punto non ero né arrabbiato né deluso. Ero semplicemente giunto alla conclusione che non facesse sul serio. O forse aveva un pessimo senso dell'umorismo.

Per quanto potesse essere divertente, ho smesso di scrivergli. Ancora oggi mi chiedo che messaggio in codice si possa celare dietro la foto di un ano, di un cane e di una cena in famiglia messe in sequenza, ma suppongo che non lo saprò mai.

Giochi di ruolo
Un giorno dopo il lavoro ho scritto a un tizio solo per vedere se mi avrebbe risposto. Lo ha fatto, dicendomi che lavorava a Toronto e suggerendo di incontrarci quella stessa sera. Gli ho proposto di bere una birra a casa mia e vedere come sarebbe andata, e verso le dieci e mezza è arrivato e ha fatto qualche brutta battuta sulle birre che gli avevo offerto, chiamandole "birre da hipster." Non era esattamente un modo per farmelo stare simpatico, ma ho deciso di non dare troppa importanza alla cosa.

Dopo i suoi commenti non mi aspettavo che la situazione si sarebbe riscaldata, ma dopo sei birre ci siamo saltati addosso a vicenda. A un certo punto si è fermato e mi ha detto che doveva farmi una confessione: a quanto pare, aveva delle perversioni che non sapeva bene come esprimere. I feticismi sono sempre un argomento imbarazzante, ma gli ho assicurato che non ero così facilmente impressionabile. Eppure lui sembrava molto spaventato e imbarazzato, e solo dopo averci girato intorno cinque minuti è riuscito a confessare in modo impacciato che gli piaceva il "racial play."

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Ho riso nervosamente, ma lui sembrava serissimo. Voleva assicurarsi che, essendo io di colore, la cosa non mi avesse infastidito. In vita mia ho fatto parecchie cose bizzarre, ma mi riusciva difficile capire cosa lo potesse eccitare in una situazione del genere. Gli ho chiesto di essere più preciso, e dopo essersi bevuto un'altra birra mi ha minuziosamente esposto i dettagli di questo "gioco di ruolo" a sfondo razziale.

Parte di questo gioco vedeva me in una gabbia; lui da fuori avrebbe dovuto sputarmi addosso, darmi del "negro" e spingermi ripetutamente il suo uccello in gola. Nonostante le apparenze, ci ha tenuto a specificare, si trattava di un gioco parecchio popolare. "Lo fanno in tanti, solo che non ne parlano pubblicamente." Sono rimasto a guardarlo in silenzio mentre lui se ne stava lì, convinto di avermi fatto una proposta quantomeno accettabile. Volevo mettere fine a quella conversazione in modo pacifico, così gli ho detto che nonostante rispettassi la sua sincerità, il solo pensiero di ritrovarmi in una situazione del genere era sufficiente a farmi venire voglia di commettere un omicidio.

Dopo essersi fatto una risata si è alzato e se n'è andato. Poco dopo ho cercato su Google "racial play", imbattendomi in un sacco di cose che un giorno spero di dimenticare. Nel nostro subconscio si annidano pensieri e immagini che sfociano in strane perversioni. Molte le accetto senza problemi, ma se quello che ti fa eccitare è vedermi raccogliere il cotone credo che non ci sarà una seconda occasione.

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Il cetriolo scomparso
Uno dei primi ragazzi con i quali ho parlato su Grindr era uno studente universitario appena trasferitosi a Toronto. Ci siamo subito trovati bene e siamo andati avanti per un po' a fare sesso circa due volte al mese per un paio di mesi. Era una storia molto superficiale e a me andava benissimo perché in quel periodo non volevo nulla di serio.

Una sera è venuto a casa mia per rivelarmi una cosa abbastanza sconvolgente: aveva una fidanzata. Mi ha confessato di non essere gay, e di frequentare altri uomini solo perché alla sua ragazza non piaceva il sesso anale. Mi è sembrata una situazione un tantino contorta, così gli ho detto che avremmo dovuto smettere di fare sesso finché lui e la sua ragazza non avessero parlato seriamente. Un conto era avere una relazione aperta, ma sembrava che lui si facesse scopare di nascosto perché tra di loro non c'era abbastanza comunicazione.

Tre mesi dopo è ricomparso e mi ha chiesto di vederci. Io ero un po' riluttante, ma gli ho detto di passare da me e aggiornarmi. Quando è arrivato mi ha subito messo le mani sul pacco. A quanto pare si erano lasciati e faceva sesso solo con uomini. Parlava delle sue relazioni in modo molto strano, dicendo di essere ancora etero ma che allo stesso tempo il sesso anale non gli bastava mai.

Abbiamo iniziato a baciarci ed è finita che abbiamo scopato. Non so se il destino volesse punirmi per aver agito in modo irresponsabile, ma dopo dieci minuti ho sentito qualcosa colare lungo la gamba. Diciamo solo che non era pronto per il sesso anale e che le prove erano sparse sul mio letto.

Quando fai del sesso anale c'è sempre il rischio che fuoriesca qualcosa, ma la sua è stata una vera pioggia di merda. È stato male e io non volevo farne un dramma, così abbiamo deciso di lavarci e dormirci su. Quando ho finito di farmi la doccia l'ho trovato in cucina, intento a dimostrare a se stesso e al mondo il vero significato della parola "ostinazione". Osservandolo attraverso la porta socchiusa l'ho visto chinarsi con in mano un cetriolo preso dal frigorifero. Mentre provava a farlo entrare si masturbava e respirava affannosamente.

Dopo un po', spazientito, ho sbattuto la porta del bagno distogliendolo dal suo esperimento. Si è accorto della mia presenza e imbarazzato ha evitato di guardarmi negli occhi. Mi sono rivestito con calma, ho aspettato che lui facesse lo stesso e l'ho accompagnato alla porta dicendogli di non farsi mai più sentire. Dopo i problemi con la ragazza e un materasso rovinato, il messaggio del cetriolo mi sembrava più chiaro che mai.

Il giorno dopo ho ordinato un letto nuovo e ho fatto la spesa. Grazie universo, per ora sono a posto così.