FYI.

This story is over 5 years old.

Tech

Un cosone della Madonna

La scoperta del bosone di Higgs, o particella di Dio, ci ha fatto capire una cosa: anche gli scienziati premi Nobel sparano un sacco di cazzate.

Quella di oggi è una giornata destinata a entrare nella storia, un giornata di gioia e giubilo per il mondo della scienza e per l'umanità tutta. Come saprete infatti, oggi, mercoledì 4 luglio, la scoperta del bosone di Higgs, aka la Particella Diddio, aka la cosa che spiega come mai tutte le cose nell'universo siano delle cose, è stata confermata, dopo decenni di dubbi e ricerche.

Quello di cui in pochi parlano però, è che oggi, per alcuni scienziati, è la giornata più triste. Per queste persone il bosone di Higgs rappresenta la fine di anni e anni di lavoro e ricerche, basati appunto sulla non-esistenza del suddetto bosone. Se pensate che i dipartimenti di fisica nel mondo siano posti in cui le persone raggiungono la massima lucidità intellettuale e l'annullamento delle passioni, sappiate che:

Pubblicità

- in ogni centro di ricerca si combatte ogni giorno un'eterna guerra non solo con la natura-che-ama-nascondersi, ma con i propri colleghi, i propri superiori, e con i propri pari in altri centri, perché ci si ruba a vicenda le idee e ci si accusa a vicenda dei propri fallimenti.

- le teorie sono una giungla impervia e il loro numero cresce esponenzialmente ogni anno. La sola "teoria delle stringhe" vanta un sottobosco di sotto-teorie impressionante e dà vita da sola a un numero di differenti universi possibili che si aggira intorno ai 10500 (miliardi di miliardi di miliardi di fantastilioni) ciascuno dei quali può avere diverse leggi fisiche e costanti. Per non parlare delle particelle che spuntano nuove e sconosciute ad ogni esperimento e/o modello.

Senza entrare nei dettagli, il bosone di Higgs è una specie di zeppa che viene ficcata nel Modello Standard (MS), per impedirgli di traballare. Il problema è che nessuno aveva mai visto questo bosone. Nei quasi cinquant'anni di latitanza dell'Higgs, un mucchio di gente si è industriata per dimostrare che si poteva farne a meno. Queste teorie, dette "modelli Higgsless", avevano a loro volta un mucchio di difetti, ma a differenza del Modello Standard, ora sono del tutto inutili.

Dopo la notizia della cattura del bosone di Higgs, abbiamo pensato che fosse la fine per gli inventori delle teorie alternative. Con un po' di ricerca abbiamo scoperto che gli unici a rimetterci saranno i loro incauti seguaci.

Pubblicità

Vediamo le quattro principali teorie—con i loro mostruosi numi tutelari—che vengono mandate a casa dalla cattura dell'Higgs.

La più recente delle quattro. Basata sull'uso degli invarianti scalari, nella spiegazione si parla di un'interazione del Modello Standard con "un possibile settore conforme nascosto". In sostanza ci sono delle robe che pur avendo massa non sono particelle, e questo risolverebbe tutto.

A buttare lì l'idea è stato Howard Georgi nel 2007, e se non si trattasse della stessa persona che ha proposto per primo la Teoria della Grande Unificazione (GUT, 1981) alla base del super-fertile Modello Standard Supersimmetrico Minimale meriterebbe la galera per aver indicato a giovani ricercatori idealisti l'ennesima teoria fallimentare. Per fortuna non c'è stato abbastanza tempo per immolarsi senza speranza in questo non-senso.

In contrasto con il MS, lavora con le "rotture di simmetria elettrodebole" e la "cromodinamica quantistica" per partorire inedite "interazioni di gauge". In pratica introduce una nuova forza fondamentale (la quinta oltre alle quattro già note: gravità, elettromagnetismo e le forze nucleari forte e debole) la cui esistenza può essere verificata solo ad energie ad oggi irraggiungibili per l'uomo.

Il suo campione è Steven Weinberg, che dopo averla ipotizzata in un momento di sconforto nel 1978 se ne è completamente dimenticato quando l'anno dopo gli hanno assegnato il Nobel per la Fisica per tutt'altri motivi.

Pubblicità

Ennesima ipotesi di nuove particelle, questa volta ancora più piccole dei quark e degli elettroni, tanto piccole da essere prive di dimensioni. Il colpo di genio ce l'ha avuto il defunto Abdus Salam nel 1974, ma nel 1979 ha vinto il Nobel insieme a Weinberg e come lui si è dedicato ad altro - forse continuando a dare in pasto ai suoi seguaci una pletora di teorie folli. Da notare che all'interno di questa teoria c'è il modello Rishon, tutto basato sull'uso di parole ebraiche. Fallimentare anch'esso, è stato descritto per la prima volta da Haim Harari, che si salva per aver coniato i nomi (top/bottom) di due quark fondamentali. Il quark top è alla base della prossima cacata di scienziato.

"Top" per i fisici, è il "sapore" di un certo quark. Significa "cima". Gli altri sapori sono

"su" (up), "giù" (down), "incantevole" (charm), "strano" (strange) e "fondo" (bottom). I quark hanno anche un "colore" (rosso, verde, blu), e anche se non ha nulla a che vedere con quello che i comuni mortali chiamano colore, si può immaginare la loro esistenza come a una vita noiosa dentro tanti sacchetti di M&M's. Infatti, una volta incollati tra loro, è quasi impossibile separarli.

Tutta questa digressione perché la teoria del Condensato di quark top, in parole povere, non è spiegabile a chi sia privo di un dottorato in fisica quantistica. Si sappia solo che l'ha cacata sul pianeta terra l'ennesimo premio Nobel, Yoichiro Nambu.

Morale della favola: i mega-scienziati, quelli che hanno quotidianamente sulla bocca locuzioni come "costante di accoppiamento elettrodebole", "valore di aspettazione del vuoto", "decostruzione dimensionale" e che muoiono di crepacuore se menzioni loro la fusione fredda, sono gli stessi che non si fanno problemi ad ammorbarci con le più clamorose cazzate.

A riprova di ciò, l'ennesima apparizione di Stephen Hawking, che aveva scommesso sull'inesistenza del bosone di Higgs. Ancora una volta, ha perso.