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A8N9: La strana scienza

Un enigma

Un racconto inedito di uno degli autori di fantascienza più amati e rispettati, Stanisław Lem.

Illustrazioni di Sophia Foster-Dimino

Il polacco Stanisław Lem è l’autore di fantascienza più amato tra coloro che con maggior severità e determinazione hanno fatto da guardiani del genere. Il suo romanzo del 1961, Solaris, si sviluppa intorno all’esplorazione scientifica dell’omonimo pianeta, e culmina nella scoperta da parte dei ricercatori che Solaris è dotato di coscienza, li studia ed è capace di creare rappresentazioni fisiche dei loro ricordi più cupi ormai rimossi. È stato tradotto in oltre 30 lingue, e ne sono stati tratti due adattamenti cinematografici nel 1972 e nel 2002. L’anno scorso, a 50 anni dalla prima pubblicazione del romanzo, è uscita negli Stati Uniti un’edizione di Solaris per la prima volta tradotta dall’originale polacco, invece che dal francese. Bill Johnson, il traduttore di questa nuova edizione, ci ha gentilmente omaggiato di un racconto finora inedito di Lem, “Un enigma”, in cui si parla di un cyborg studioso di magnetica e di teologia robotica, “Cervelli di Gelatina” e altri interessanti argomenti a carattere esoterico.

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Padre Zinctus, Dottore di Magnetica, era seduto nella sua cella. Tra i cigolii frutto della decisione di non applicarsi l’olio a scopo di auto-mortificazione, stava studiando un commento di Chlorofantus Omnicki, con particolare attenzione al suo rinomato Libro Sesto “Sulla creazione di Robot”. Aveva appena ultimato la lettura del versetto dedicato alla programmazione dell’universo, e stava esaminando le pagine di illuminazioni dai colori vivaci che mostravano come il Signore, acquisita una particolare predilezione per il ferro tra i vari metalli, vi avesse soffiato la vita, quando Padre Clorinio entrò in punta di piedi e si avvicinò con cautela alla finestra, cercando di non disturbare l’illustre teologo assorto in meditazione. “Cosa desideri, fratello Clorinio?” chiese Padre Zinctus dopo qualche istante, sollevando dal tomo gli occhi cristallini. “Mio signore e padre,” disse l’altro, “ho qui un libro di recente proibito dal Sant’Uffizio—un’opera generata dai mormorii di Satana e messa per iscritto dal terribile Lapidor di Marmageddon, conosciuto come l’Alogenita. Contiene descrizioni dei sordidi esperimenti da lui condotti nel tentativo di confutare la vera fede.” Pose davanti a Padre Zinctus un volumetto, già provvisto del timbro del Sant’Uffizio. Il vecchio si passò una mano sulla fronte. Un frammento di ruggine cadde sulle pagine del libro, che afferrò prontamente mentre diceva: “Non terribile, non terribile, mio buon Clorinio, ma solamente sfortunato per essersi smarrito.” Nel frattempo, girava le pagine. Osservando i titoli dei vari capitoli—“Sulle Creature di Mollezza e Pallore”; “Sui Latticini in grado di Pensare”; “Sulla Genesi della Ragione dalla Macchina Irragionevole”— accennò un sorriso benevolo, poi aggiunse: “Ascolta, Clorinio—il vostro approccio, tuo e del Sant’Uffizio, per il quale nutro il massimo rispetto, è errato. Di che si tratta realmente? Mero sproloquio; sciocchezze; false leggende riportate in vita per l’ennesima volta—e tutto basato su questi esseri viscidi, molli o carnosi, come li chiamano gli altri Apocrifi, o gli Uomini Gelatina, che ci avrebbero creato da viti e fili metallici…” “Invece dell’Onnipotente!” intervenne Padre Clorinio tremando leggermente.

“Scagliare anatemi a destra e a manca non serve a granché,” continuò Padre Zinctus in tono disteso. “Non è forse più sensato assumere la posizione di Padre Eterico dei Fasotroni, che tre decadi or sono lo dichiarò un problema non teologico, ma di storia naturale?” “Ma Padre Zinctus,” rispose Padre Clorinio senza quasi riuscire a parlare, “è proibito predicare quella dottrina, ed effettivamente l’unica ragione per cui ci siamo astenuti dal condannarla è la grande devozione del suo autore, che—“ “Calmati, Clorinio mio,” disse Padre Zinctus. “È un bene che non sia stata condannata, perché non tutto è sbagliato. Eterico sosteneva che se pure accettassimo l’esistenza degli esseri molli, i quali in un dato momento ci avrebbero creato per poi distruggersi, ciò non escluderebbe l’origine soprannaturale dello spirito. In fondo, per volontà del Signore, che è onnipotente, quei semplici pallidiani diventarono lo strumento della vera creazione; affidò alle loro mani la costruzione di una civiltà d’acciaio, che dopo il Giudizio Ultimo gli innalzerà lodi di ringraziamento. E ciò, nonostante mi trovi d’accordo nel ritenere che una posizione alternativa tale da rifiutare in maniera categorica questa possibilità è vicina all’eresia, poiché negando il Suo immane potere si mette contro le Scritture. Come rispondi, Clorinio?” “Il fatto, Padre Zinctus, è che Cyboraks, Dottore di Teologia, ha mostrato come i cosiddetti studi ben fondati di Turmalina il Pallidologista, a cui Padre Eterico attinge, contengano non solo argomentazioni che insultano la ragione, ma anche bestemmie contro la fede. Il suo testo afferma che queste creature furono ottenute non tramite le procedure standard, in consultazione con ingegneri per la riproduzione, ovvero gli unici metodi naturali, e per mezzo dell’assemblaggio di parti prefabbricate—ma piuttosto senza alcuna formazione o documentazione, in maniera confusa e priva di premeditazione. E come può esistere una progenie senza un progetto? Se si trattasse di qualcosa di semplicemente illecito, creato, per esempio, a partire da un disegno non approvato dall’ufficio del Dipartimento di Produzione Demografica, allora forse potrei capire. Ma così, senza la minima documentazione?!” “Lo ammetto, è strano. Ma dove sta la blasfemia?” “Perdonatemi, Padre, ma sono sorpreso non lo vediate da voi… Insomma, se fossero stati capaci di fare stante pede, ex abrutpto, ex promptu ciò che per noi richiede studi, formazione di un comitato e calcoli specializzati, allora ognuno di loro avrebbe dovuto essere a conoscenza di una competenza riproduttiva eguale alla conoscenza di tutti i nostri cibernetici, dottori e forse persino professori di informatica messi insieme! Possibile? Come è possibile che il più insignificante degli sfrontati fosse capace di produrre una discendenza senza riflettervi sopra? Come poteva sapere cosa andava fatto? Inoltre, ciò implica che l’alternativa al raggiungimento di un livello superiore starebbe nella produzione di una prole senza competenze, in uno stesso momento, con un paio di mosse—riesco a malapena a esprimere una simile idea. Perché questo darebbe loro il potere della creazione ex nihilo, dal nulla, e così l’abilità di compiere miracoli che è prerogativa esclusiva del Signore.” “Tu dici che erano geni del concepimento o operatori di miracoli,” rispose Padre Zinctus. “Ma il pallidologista Dialisiano scrive che pur non avendo creato la loro progenie in consesso o tramite consultazione, essi non erano completamente soli, ma in coppie. Ed è qui che avverto una loro specializzazione! Questa ipotesi è confermata da quanto ho letto nei libri dati al rogo conservati nella biblioteca, dove a proposito di uno di loro si dice abbia “sentimenti amorevoli”, “un debole” nei confronti di un altro; da cui, semper duo faciebant collegium multiplicationis— si moltiplicavano sempre in un numero di due—vedi? Cercavano di isolarsi per poi consultarsi a vicenda, stabilire un piano ed eseguire i vari calcoli. E indubbiamente discutevano anche della concettualizzazione, perché in sua assenza lo stesso concepimento sarebbe impossibile. Del resto, lo indica l’etimologia della parola, mio buon Clorinio. L’assemblaggio dei componenti è certamente stato preceduto da uno studio congiunto, non potrebbe essere altrimenti. Concepire un essere razionale, che sia rigido o molle, è un procedimento non irrisorio.” “Mi permetta di esprimere un pensiero che spero di non vedere mai tradotto in realtà,” dichiarò Padre Clorinio con voce tremante. “Le vostre idee, Reverendo Padre, hanno imboccato una strada pericolosa! Presto mi direte che è possibile generare una prole non al tavolo da disegno, dopo aver testato i prototipi in laboratorio e con la massima concentrazione dello spirito, ma in un letto, senza alcun modello o sperimentazione, a casaccio, nel buio e quasi senza deciderlo… Vi supplico, e badate che questa non è solo un’inutile sciocchezza, ma un incitamento di Satana! Tornate in voi, Padre…” “Pensi davvero che azzarderebbe così tanto?” replicò l’ostinato anziano. “Metti da parte i punti più oscuri della produzione del bambino. Avvicinati, e ti confesserò un segreto che potrebbe rassicurarti… Ieri ho scoperto che tre chimici dell’Istituto Colloidale, combinando insieme gelatina, acqua e un altro ingrediente— formaggio, immagino—hanno prodotto una sorta di budino chiamato Cervello di Gelatina, che non solo è in grado di svolgere operazioni di algebra avanzata, ma ha anche imparato a giocare a scacchi; avrebbe battuto persino il direttore dell’istituto. Come vedi, è inutile ostinarsi a dire che dalle sostanze gelatinose non possa sorgere il pensiero— eppure è questo ciò che sostiene così fermamente il Sant’Uffizio!”

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