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Questo spot per attirare i turisti a Milano sembra uscito da un'altra dimensione

In questi giorni è stato presentato un video concepito per fare innamorare inesorabilmente di Milano chiunque sia esposto alla sua visione, un Infinite Jest della promozione turistica comunale. Ecco un'analisi.

via.

È possibile che ve ne siate accorti: Milano sta spaccando. Non mi riferisco necessariamente alla vita reale—per quanto anche un animale domestico con qualche difficoltà nell'apprendimento si accorgerebbe che la qualità della vita negli ultimi anni si è parecchio alzata—di sicuro però sta andando fortissimo sui media.

Non so bene quando sia cominciata, ma una inarrestabile primavera di editoriali su Milano è scoppiata su testate nazionali e non, regalandoci questo clima di Rinascimento/città vetrina, sogno numero uno di tutti noi comuni mortali non milanesi con la velleità di vivere decentemente e guadagnare del denaro tramite un lavoro legale.

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I motivi di questa improvvisa notorietà sono tanti, uno dei quali il fatto che a Milano si respira un'aria di estraneità rispetto alla realtà nazionale: c'è una discreta vitalità del mercato del lavoro, le persone tendenzialmente fanno la raccolta differenziata, masticano con la bocca chiusa e non votano in massa il Movimento 5 Stelle per "protesta". Inoltre è un punto cardine di tutta la narrativa rottamatrice del nuovo Partito Democratico, una specie di parco giochi della superiorità morale su cui ci si accerta che sia costantemente acceso un riflettore bello potente.

Questo accade dopo millenni in cui si è ironizzato su quanto Milano fosse brutta e ridicola con tutte quelle compulsioni fighette—mentre, dal canto suo, Milano non ha mai brillato per umiltà o senso della realtà: la prima reazione dell'amministrazione locale alla notizia di Brexit si può sostanzialmente sintentizzare in "e mo ce ripijamm tutt chell che o nuost."

Fatto sta che stiamo cominciando a crederci. Adesso Milano è un posto interessante, fresco, che non ha niente da invidiare alle altre grandi capitali europee magneti di gioventù, possibilità e cose fighe in generale. O almeno è così che vuole essere vista la città, tant'è che il brand new sindaco Beppe Sala a fine settembre andrà in MISSIONE a Tokyo con l'intento di promuovere il turismo a Milano.

Come conta di farlo? Non solo con un ospitale ma avanguardistico sorrisone milanese, bensì portando con sé un irresistibile prodotto della creatività locale, un video concepito per fare innamorare inesorabilmente di Milano chiunque sia esposto alla sua visione, un Infinite Jest della promozione turistica comunale.

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Innamoriamoci insieme, guardiamolo:

Il video fa subito leva sull'orgoglio dei nostri cuoricini di residenti, aprendo su una delle grandi opere simbolo della città, la cartolina impressa nelle menti di tutti nota come "metro gialla", per poi proseguire con una vanteria sul fatto che la città possiede ben quattro linee metropolitane—quattro! Scansate New York che Londra s'è già scansata da sola.

Questo ovviamente per non parlare del numero di tram presenti su tutto il territorio cittadino, e di cui non farò menzione per non umiliare San Francisco. La voce narrante da segreteria telefonica colma di entusiasmo fa un effetto un po' strano sulle immagini, che più che sembrare riprese vive e recenti della città ricordano delle animazioni di stock photos provenienti dai meandri dell'internet.

Ma Milano non è solo tram! È anche grattacieli! Visto che belli? Ce li ha comprati il Qatar!

E poi i parchi! Infatti forse non tutti sanno che Milano è il polmone verde d'Europa. Ci sono animali in estinzione nella Foresta Amazzonica che lanciano petizioni online per la conservazione dell'ecosistema originario del Parco delle Basiliche.

Nei parchi inoltre incontrerete l'abitante tipico di Milano, cioè ragazze giovani e felici che si lanciano frisbee e fanno pic nic con tovagliette a quadri: possono farlo tutti i giorni perché non devono studiare o lavorare. Le persone che vivono a Milano assorbono infatti reddito e nutrimento dall'aria di capitale europea che aleggia su tutto il centro città anche nei giorni piovosi. Inoltre vedono al buio e sono immortali.

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Ma non si vive solo di pane e eugenetica, infatti a Milano ci sono più di 60 musei con opere di Leonardo, Michelangelo, Caravaggio. La voce narrante non viene sfiorata minimamente dal dubbio che un turista giapponese in cerca di arte in Italia abbia già altre mete per quanto riguarda quella classica e tradizionale, ma magari potrebbe essere interessato al fatto che c'è una vitalità legata all'arte contemporanea difficilmente reperibile altrove.

Invece continua questo gioco di paragoni con altre città per mostrarci i lati sorprendenti di Milano. Avevate mai pensato per esempio che Milano potesse avere qualcosa in comune con Buenos Aires? No? Deve essere perché siete sani di mente.

In ogni caso delle persone che ballano per strada sembrano un'immagine sufficientemente calda e latina da ricordarci che il colonialismo è bello, ma Milano di più, perché secondo The Economist c'è una delle più alte qualità della vita nel mondo.

Ma torniamo in Europa.

Hahaha. No.

Ovviamente la vita notturna non poteva rimanere fuori dal video, e infatti non si fa nessun tipo di accenno alla varietà e ampiezza delle offerte in ambito musicale/notturno, fattori che rendono Milano uno dei pochi posti d'Italia in cui esiste anche la possibilità di fare proposte "di ricerca" e avere un pubblico interessato e interessante.

Molto meglio fingere che sia un caldo e assolato luogo sul mare in cui la vita sociale si svolge primariamente in strada perché si sta bene fuori e non ci sono ordinanze sugli orari e si possono usare bicchieri di vetro.

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Intanto il nostro ipnotico video è finalmente giunto al suo climax ponendosi la domanda suprema:

"C'è anche il mare a Milano!" annuncia gioiosa la voce narrante, ma era—attenzione—uno scherzo! Hahaha no! A Milano non c'è il mare!

Ma indovinate cosa abbiamo? Piscine! Sì. In un video promozionale sulla città si è scelto di dare risalto al fatto che ci sono delle piscine e che a Milano ci sono anche dei giorni di sole (280 all'anno!), che suona un po' da risposta piccata a vecchie prese per il culo. Un po' come le persone che ancora ti sfottono perché hai fatto il classico.

Il video si conclude sul Duomo del nostro cuore e sullo slogan "aspettati l'inaspettato," che in effetti è abbastanza coerente con il senso di spaesamento indotto dall'Opera. Ma probabilmente è anche un'esortazione rivolta ai destinatari del video, che a questo punto vedranno Milano come un incrocio sfigato fra Roma e una Dubai dei poveri. Amici giapponesi, aspettatevi di meglio.

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