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vita vera

Demented è smagnetizzato

Cosa c'entrano Marco Columbro, gli alieni e Roma Est? Un cazzo di niente, come ci conferma l'intervista di Valerio Mattioli a Demented.

Per i lettori di VICE, il mio amico/ispiratore/vicino di casa Demented dovrebbe essere una figura familiare. Su questo sito ha firmato una buona dose di recensioni musicali quasi sempre controverse, ha scritto un commosso tributo a Lucio Dalla e Germano Mosconi, e ha anche pubblicato una specie di lettera aperta (in risposta a quella celeberrima di Tony Pagliuca) in cui in uno sconnesso ma tutto sommato intellegibile grido d’aiuto si lamentava delle proprie frustrazioni di artista borderline e delle sue malmesse condizioni economiche. Questa lettera è misteriosamente scomparsa, ed è un po’ che mi chiedo come il buon Demented se la passi. Lo incontro spesso al bar San Francisco di Tor Pignattara, dove io vado a comprare il caffè macinato per la macchina espresso e lui spilucca salatini stantii in una specie di grottesca parodia del concetto di “aperitivo alla milanese”: e così, nel corso di una di queste occasioni, l’ho praticamente obbligato a rilasciarmi un’intervista. La mia idea era quella di replicare il non troppo fortunato format già sperimentato con Wolf Anus e il suo reportage sul Savage Weekend: dopotutto, anche Demented è uno che si dà da fare, sta sempre in giro, suona in qualcosa come sedici progetti differenti, e una volta fu anche intervistato (con tanto di esibizione in studio) da Rai International: ho degli amici in Australia che lo videro praticamente in diretta.

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Ma ecco, alla fine dell’incontro mi sono sentito come Chris Welch del Melody Maker dopo aver intervistato Syd Barrett nel 1971. Che Demented sia destinato a essere ricordato come il Crazy Diamond della ormai defunta scena di Roma Est? Per la miseria, spero proprio di no. Però, altrettanto sinceramente, devo ammettere che di quello che l’amico Demented mi ha detto, ci ho capito poco. A voi giudicare.

VICE: Come ti va, Demented?
Demented: Non molto bene. Mi sento un po’ giù.

È la stagione? 
Credo sia per via dell’elettromagnetismo.

Uh?
Credo che Columbro abbia ragione.

Marco Columbro?
Marco, sì. Penso proprio che abbia ragione.

Su cosa?
Non so se è il caso di parlarne. Questa roba la pubblichi?

Vorrei, sì.
No perché… è per via… insomma i marziani…

I marziani?
Perché lui dice che a novembre arriveranno.

Marco Columbro dice che a novembre arriveranno i marziani?
C’è tutto un cambiamento, capisci?

A novembre arriveranno i marziani. Secondo Marco Columbro. Dove l’hai rimediata questa notizia?
No dai, non puoi mettere questa cosa di Marco Columbro, sennò poi si arrabbiano.

Chi si arrabbia, dimmi.
I Cadeo.


Secondo me i Cadeo non si arrabbiano se mi parli dei marziani. E di Columbro, certo. Raccontami meglio. È una notizia vera? Cioè, è uscita sui giornali? Non seguo Columbro dai tempi di… cos’è che faceva lui, Paperissima
È uscita sui giornali, certo. Almeno credo. È questo fatto di… di noi che siamo delle frequenze. La teoria delle stringhe. Hai presente?

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Più o meno. So che però questa cosa della teoria delle stringhe alla fine è stata sconfessata dalla comunità scientifica, nessuno ci crede più.
Eh. Però Columbro dice che è così. Dovrebbe essere così.

Mi sfugge qualcosa. Da quand’è che Columbro discetta di teoria delle stringhe?
Cerca su internet. I marziani ci porteranno il pezzo di dna che ci manca. Sarà un’invasione pacifica. Ci sono tutte queste frequenze, no? E noi siamo delle frequenze. Che si devono accordare col pianeta Terra. Però siccome per vari motivi non ce la facciamo, allora stiamo presi male. Ci sentiamo un po’ in un campo elettromagnetico.

Tu ti senti in un campo elettromagnetico?
Io sì. Io direi proprio che mi sento in un campo elettromagnetico.

Ma anche adesso, ora, in questo momento?
Un pochino sì.

Sei fuori frequenza.
Mi devo risintonizzare.

Come pensi di uscirne?
Lo yoga non va bene.

No?
Ti rilassa troppo. Bisogna stare vigili. E quindi penso di non dormire. Non dormirò, come faceva Keith Richards. Così poi dopo sentirai queste energie che tornano, queste energie che soffrono per via dello schiacciamento dei poli, capisci? C’è questo schiacciamento… I poli si stanno schiacciando.


C’è un polo positivo e uno negativo. E si stanno schiacciando.

Ma stai parlando di una pila o del pianeta Terra? Non stai parlando di Polo Nord e Polo Sud, giusto?
Parlo della Terra, certo. Il problema è il campo magnetico terrestre. È sfasato. E quindi noi… non stiamo bene. I vortici diventano portali. E i portali si stanno aprendo. Capito?

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Uhm…
Sai qual è il problema? Che l’energia del Sole, l’energia che entra nella Terra… Prima c’erano questi portali, no?, che roteavano come vortici, ma adesso sono in movimento. Capisci?

Devo essere onesto: no.
Ci sono dei portali, cazzo! È la polarità. Noi siamo energia magnetica, ma stiamo cambiando poli, e mentre questi portali…

Ma cosa sono i portali, Demented?
I poli, quello positivo e quello negativo, si fonderanno. In maniera mai vista prima.

Ma dove? Quando? A novembre, con l’arrivo dei marziani?
Eh.

D’accordo, andiamo oltre. Proviamo a ripartire dall’inizio: questa tua condizione di… mi pare di poter dire di depressione, giusto? Ecco, questa tua condizione come ti sta influenzando? Intendo dal punto di vista creativo, nelle cose che fai: senti che questo polo negativo sta prendendo il sopravvento?
No, sento il polo negativo e quello positivo che si fondono. E questo naturalmente mi smagnetizza. Credo che ci sarà una specie di, come si dice… di neutralità, capisci?

Va bene. Proviamo ad affrontare la cosa da un’altra prospettiva. Mi parlavi di Marco Columbro: è una figura simbolica, un volto che per te rappresenta qualcosa? Magari una specie di metafora dell’infanzia? Cos’è che vuoi comunicare attraverso Columbro, spiegami…
Io penso che Columbro abbia avuto un momento di sbando, ma probabilmente non ha tutti i torti. Forse è vero che ci sarà un cambiamento epocale. Forse è vero che questi marziani scenderanno sulla terra e la vita ci cambierà da così a così. Ma tu non devi pensare ai marziani come nei film, capito? Cioè, non è che stiamo parlando di esserini con la pelle verde e gli occhi a palla. Magari saranno due tappi di sughero. La mente umana pensa “eh, questa cosa potrebbe succedere”, ma la realtà è che quello che è impensabile è proprio quello che ci aspetta.

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“Quello che è impensabile è proprio quello che ci aspetta”…
Io per esempio quest’estate… A un certo punto, ero in casa, ho sentito come se la faccia mi andasse a fuoco. Ho pensato: “cazzo, pare il sole di Hiroshima.” Nelle descrizioni di Hiroshima dopo la bomba, parlano spesso di questo sole che non è che scotta e basta, ma brucia, brucia sul serio, ti manda letteralmente a fuoco. Secondo me non ci hanno detto tutta la verità.

Su Hiroshima?
Sul nucleare. Può essere che si siano problemi. Con l’energia nucleare, o più in generale con l’energia e basta. Io per esempio oggi… mi sento attratto come da una cosa… e non so come mi devo muovere. Non riesco a muovermi bene, per via di questa rete magnetica.

Hai avuto altre esperienze strane che mi vuoi raccontare?
Sì. Sempre quest’estate ho scattato delle foto di notte, e rivedendole mi sono accorto che avevano una luce innaturale. Sono foto molto strane. C’è una luce troppo potente. E una di queste foto alla fine si è perduta. Cioè si è smagnetizzata. Devi sapere che in quel periodo ero a Sabaudia [Demented ha una casa di famiglia da quelle parti]. Tu saprai che a Sabaudia, così dicono, c’è il mostro di Loch Ness.

A Sabaudia?
C’è un serpente gigante, al lago salato di Sabaudia. Un drago.

Pensi che il fatto di provenire da quelle zone, ti abbia infine messo in contatto con…
Sì, con delle energie. Sono posti strani. Le paludi, la nebbia, i resti romani, la casa di Steve Sylvester… Atmosfere sulfuree. Ci sarà un cambiamento, e penso che sarà tutto basato sul magnetismo. Sai, ultimamente pensavo: potrei fare un disco, per esempio. O una cassetta. E poi lasciare questa cassetta da qualche parte, naturalmente dentro una cosa magnetica, e vedere quello che succede.

Che intendi per “cosa magnetica”?
Non so, un registratore.

Potresti quindi fare una cassetta e lasciarla nel registratore.
Eh. E vedere quello che succede. Dopo un po’ di tempo, torno a controllare e vedo se è cambiato qualcosa. Magari si è smagnetizzata.

Dopo qualche altro minuto di guazzabugli ufologici, strampalate teorie parascientifiche, Hiroshima e fantarcheologia buona per i seguaci di Peter Kolosimo, decido che è ora di andarmene. Lascio Demented ai suoi salatini, rimuginando sull’esito dell’intervista. Non sono tanto i contenuti a turbarmi, quanto la assoluta non linearità dell’esposizione. Non che sia una novità, intendiamoci: i discorsi di Demented quasi mai sono lineari, anche quando parla di pasta al pomodoro. È la sua insistenza sul “mi sento smagnetizzato” che mi dà da pensare. Parlavo prima di Syd Barrett e, ecco, non vorrei ritrovarmi tra qualche anno a dovermi inventare anch’io un pezzo-tributo alla "Shine On You Crazy Diamond". Se non altro perché è una delle canzoni più ignobili di sempre, in uno dei dischi più brutti di sempre, per mano di uno dei gruppi più stronzi di sempre. Ora che ci penso, il più bel tributo a Syd Barrett l’ha scritto Kevin Ayers. Si chiama "Oh! What A Dream", ed è un brano se non sbaglio del 1972. Un piccolo, gentile e grazioso capolavoro. Però poi anche Kevin Ayers è finito a dedicare dischi alle banane. È una faccenda complicata. E Demented si sente smagnetizzato. I primi cinque dischi di Kevin Ayers sono comunque stati da poco ristampati in un unico box a prezzo economico.