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Camilla: Bene. Nonostante creda che l'università non abbia abbastanza progetti per noi studenti. Siamo obbligati a cercarceli.Hai sentito gli ultimi dati riguardo al precariato degli studenti che escono dall'Alma Mater?
Mah, ti dirò: non trovano lavoro neanche quelli che escono dalla Bocconi.Allora non è un problema dell'Università di Bologna?
No, è un problema del'Italia. Non si riesce a capire ancora cos'è che vogliono le aziende: la gavetta. Il valore aggiunto lo rappresento io come individuo, non l'università in cui ho studiato. Un laureato che pensa di uscire e trovare lavoro è un po' un illuso. Secondo me uno si deve fare la gavetta, farsi il culo, e dopo trovare qualcosa di buono.
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Sì, io prima farei esperienza perché è molto importante. Ho anche lavorato in un'azienda assicurativa. La gavetta serve anche a capire cosa fare.
Chiara: Non troppe; lo sbocco più facile è l'insegnamento, ma vorrei lavorare nell'editoria o nella ricerca.Quindi sapevi già che lavoro volevi fare?
No, all'editoria ho cominciato a pensare il primo anno. Anche l'ipotesi di fare ricerca mi è venuta in mente quest'anno, essendo io in grado di fare nient'altro se non studiare.E perché proprio Bologna?
Perché è vicina a casa mia ed è un ottimo ateneo per quel che riguarda lettere; è la prima o la seconda in Italia.E pensi sia così? Per esempio per l'editoria, pensi che la tua facoltà ti prepari? Dopo una triennale in Lettere uno ha i mezzi per lavorare?
No. Vabe', qualcosa di storia dell'editoria, un esamino c'è, ma non preparerebbe assolutamente. Per lavorare nell'editoria è necessario—credo—farsi un master o una magistrale.
Giordano: Ho lavorato per Novartis e ho avuto la possibilità di girare molto all'estero, nei congressi medici oncologici. Poi ho lavorato nelle assicurazioni, ma il contratto di lavoro è venuto meno.
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I miei colleghi si trovano per la quasi totalità nella mia stessa posizione. Il problema sta non tanto nelle aziende o nella preparazione di noi studenti, ma a monte. Credo che vada rivisto il sistema delle assunzioni dal punto di vista generale. Vero è che il mondo del lavoro è saturo. Conosco due, massimo tre tra i miei coetanei che sono arrivati a una posizione importante. Due di loro lavorano a Londra.Pensi che il tuo corso sia stato impostato in modo adeguato per prepararti al lavoro?
No, penso che i corsi fossero impostati in maniera troppo accademica; mancavano progetti di tipo pratico, che ad esempio sono molto comuni in altre università italiane ed estere.
Federico: L'obiettivo è trovare qualcosa con cui potermi mantenere senza dover lavorare in un'azienda o essere dipendente di qualcuno. Però ci sarebbero diversi sbocchi professionali: si può fare il cassiere al supermercato, lo spazzino… No dai, scherzo.L'idea per cui avrai difficoltà a trovare lavoro è dovuta alle esperienze degli altri, o è un po' generale?
Entrambe le cose. Ho una sfilza di amici baristi che si sono laureati con 110 e lode a Scienze Politiche. Se qualcuno ha un lavoro per loro li chiami.
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Sì, tra la triennale e la specialistica mi sono preso un paio di anni per lavorare. Per i primi tempi pensavo di continuare a farlo. Era anche a tempo indeterminato, però non era quello che mi immaginavo di fare, perciò sono tornato a studiare.Hai letto i dati AlmaLaurea sull'occupazione usciti in questi giorni? Sapere che non sono troppo positivi cambia la tua percezione dell'Università di Bologna?
La mia percezione dell'Università di Bologna è sempre positiva. Oltre a vedere i piani di studio vado anche a guardare l'ambiente e quindi la crescita personale che uno studente può avere qui, e secondo me Bologna rimane una delle migliori in Italia, da questo punto di vista. Poi, insomma, sapevo già che Scienze Politiche non è una facoltà che ti apre tantissime porte, quindi rimango abbastanza della mia opinione.
Francesco: Perché la considero una delle università più importanti d'Italia, una delle migliori.Tu hai già scelto la specialistica, Farmacia e botanica farmaceutica. Pensi che la tua facoltà ti dia abbastanza sicurezza per il futuro?
Credo di sì.Quali pensi che siano i corsi di laurea che ti danno più possibilità?
Ingegneria, medicina, giurisprudenza… poi ovviamente dipende dal mercato.Comunque sei sicuro del fatto che frequentare l'università che genera più precari a un anno dalla magistrale non ti preoccupi?
Secondo me devi essere il migliore nel tuo campo per riuscire e realizzarti. Puoi prendere i dati come monito, ma poi sta a te.
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Sì, ci proverò almeno.
Pietro: La scelta era tra Bologna, Milano, o Torino. I programmi triennali sono quasi tutti uguali, quindi ho pensato di fare la triennale qui e poi andarmene.E per quanto riguarda il lavoro?
Io ancora lo vedo lontano. Spero di fare il dottorato, e puntare sul fatto che i fisici sono persone altamente specializzate.Ho l'impressione che qui a Bologna non ci siano molte offerte provenienti dalle aziende. Secondo te dipende dall'impostazione dell'università?
Diciamo che il 3+2 non ha agevolato la nostra materia. Perché dopo una triennale non sei propriamente un fisico.Hai visto gli ultimi dati sul precariato fra i neolaureati dell'Alma Mater? Come ti fanno sentire?
Forse ancora meno motivato a rimanere a Bologna. Penso però che la nostra facoltà non rispecchi questi dati: siamo troppo pochi. La ricerca sarebbe molto più interessante se condotta suddividendo lo studio fra le varie facoltà. Soprattutto il Dams.