Winona Forever: l'eterna ribelle di Hollywood

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Winona Forever: l'eterna ribelle di Hollywood

La caduta di Winona Ryder, in una Hollywood che celebrava un certo tipo di star, era inevitabile. Come il fatto che sia tornata: per molto tempo incapace di crescere, ha rappresentato gli anni Novanta e l'adolescenza prolungata di tutti noi.
Hannah Ewens
London, GB

Illustrazione di Esme Blegvad

"Avete mai confuso un sogno con la vita? O rubato qualcosa pur avendo i soldi in tasca? Siete mai stati giù di giri?"

Queste parole sono state pronunciate da Winona Ryder nel 1999, nel film (Ragazze Interrotte) in cui Ryder interpretava Susanna Kaysen, la scrittrice dell'omonimo romanzo. Nessuno poteva prevedere che sarebbero state profetiche. Ryder si sarebbe ritrovata a passare la maggior parte dei suoi 15 anni successivi, i migliori della sua vita, a pagare le conseguenze di un singolo sfortunato evento di taccheggio. Per alcuni quel fatto ha ossidato la sua identità—un'identità intrappolata nella nostra visione onirica frutto di ciò che avevamo visto nei film che interpretava.

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Quando Tim Burton scelse Winona per Beetlejuice, non sapeva che sarebbe diventata il volto cult degli anni Novanta—ma non sapeva nemmeno che era speciale. Era comparsa solo in un paio di film, e la sua presenza rappresentava sicuramente una scommessa per il ruolo di Lydia Deetz. Aveva già l'aspetto di un'icona goth. "Un sacco di quei vestiti erano miei," ha confessato Ryder a Vogue nel 1989. "La mia pelle era davvero così diafana." Beetlejuice è arrivato nelle sale nel 1988 e ha incassato 32 milioni di dollari nelle prime due settimane di proiezione negli Stati Uniti. Le si erano spalancate tutte le porte. Il suo rapporto lavorativo con Tim Burton, il maestro del pop macabro, ha fatto quello che ha fatto per altre star: lanciato la sua carriera. Poi è arrivato Schegge di follia, un film in cui interpretava Veronica Sawyer, una ragazza popolare che uccide la reginetta della scuola inscenandone il suicidio.

Winona in

Beetlejuice

Se per Beetlejuice era stata fortemente voluta, nessuno la voleva per Schegge di follia. Lei, però, voleva tantissimo quella parte. Conosceva la meschinità degli adolescenti. Era stata lei stessa vittima di bullismo, e nel suo liceo una suicida era venerata dalle stesse ragazze che le avevano reso impossibile l'adolescenza. Ma per qualche motivo non era stata ritenuta sufficientemente bella per il ruolo di Veronica. Perciò è andata da Macy's, si è rifatta il look e, secondo lo sceneggiatore Daniel Waters, ha minacciato di uccidersi se non avesse ottenuto la parte.

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Dissezionare le qualità di una persona può essere riduttivo, ma mai come con Winona, il cui fascino trascende qualsiasi definizione. Perché era così magnetica? Alcuni esperti del settore alludono alle sue "qualità filmiche silenti," la capacità di affascinare solo per il fatto di esserci, l'abilità di agire senza proferir parola. Quando parla, la sua voce è intensa e un po' nasale, un tratto distintivo che non colpisce magari immediatamente, ma sul lungo termine incanta. Nessun timbro è simile a quello della sua voce. E poi ci sono i suoi occhi impressionanti, belli e grandi quanto quelli di un alieno. Ha una presenza ultraterrena. È abbastanza bella da essere 'popolare', ma è troppo fuori dagli schemi per diventarlo veramente. Quale adolescente, guardando i suoi film del tempo, non voleva essere lei? Era una outsider, come ti sentivi tu.

Il fatto che sia cresciuta in una comune californiana, figlia di intellettuali della controcultura, ha sicuramente influito sullo sviluppo del suo personaggio. Sono stati proprio i suoi genitori a fondare la Fitz Hugh Ludlow Memorial Library, la più grande raccolta di scritti sulle droghe del mondo. Winona adorava, e adora ancora oggi, JD Salinger e Il giovane Holden. Aveva avvertito fin da subito una profonda connessione con la sua ansia e alienazione adolescenziale. "Quando morirò e mi seppelliranno, sopra la mia lapide ci sarà scritto 'Holden Caulfield', l'anno in cui sono nata e l'anno in cui sono morta, e poi subito sotto 'Fuck you'," ha dichiarato una volta a Vogue.

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Nel corso della sua carriera Winona ha interpretato donne sfaccettate e interessanti. Per esempio Kim in Edward mani di forbice, che si innamora di un altro outsider. Abigail Williams in La seduzione del male, che accusa disperatamente la moglie dell'uomo che frequenta di stregoneria. E poi Susanna Kaysen in Ragazze interrotte.

Schegge di follia

Si può dire che "la caduta" di Winona Ryder del 2001 fosse pressoché inevitabile—era una donna fragile e imperfetta in una Hollywood che idolatrava le varie Gwyneth, Jennifer e Sandra. Il fatto che fosse una persona ansiosa e incapace di relazionarsi con l'essere sotto i riflettori 24 ore su 24 e sottoposta a continui commenti sulle sue relazioni di alto profilo non le fruttava molta simpatia. Una volta ha scelto qualche vestito firmato da Saks Fifth Avenue e l'ha preso senza pagare, facendosi cogliere in flagrante. Questo episodio, invece di far sorgere preoccupazioni sulla sua salute mentale, l'ha resa vittima di denigrazione e sfottò. Il filmato delle telecamere a circuito chiuso che mostra Winona accompagnata fuori dalla sicurezza è passato in televisione decine di volte ed è diventato anche una battuta ai vari late night show. Questo episodio veniva letto così: ehi, guardate che ridicole queste persone famose, sono così fuori che cercando di rubare cose che potrebbero benissimo permettersi.

Ovviamente se sei un uomo e fai l'attore puoi rubare, mentire, farti di coca, sfasciare macchine, attaccare risse o che altro senza che la tua carriera ne risenta in alcun modo. Altre attrici invece hanno saputo gestire meglio il passaggio da ragazze problematiche a donne sotto la guida attenta di agenti e PR, ma Winona è troppo "vera" per una cosa simile. E questo le è costato una lunga caduta. È praticamente sparita. Ma adesso è tornata.

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Sul finire dello scorso anno, Vogue ha dichiarato che Winona era tornata. Da un lato c'è di certo la nostalgia nei confronti degli anni Novanta, ma è anche vero che abbiamo ricominciato a sentirci rappresentati da lei. I suoi vent'anni sono stati molto simili a quelli che stiamo vivendo noi ora—non riusciamo a crescere, e non sappiamo come farlo. In molti si ritrovano nei suoi problemi con l'ansia.

Si sta rifacendo del tempo perduto. Negli ultimi anni ha ottenuto una serie di piccoli ruoli, incluso quello brillante di ex ballerina ne Il Cigno Nero—ma in vetta è tornata grazie alla nuova inquietante serie di Netflix, Stranger Things. Nella serie Winona interpreta il ruolo della madre alla ricerca del figlio scomparso in una piccola città dell'Indiana negli anni Ottanta. Non a caso, come ha fatto notare la critica, il suo personaggio è costruito intorno al suo fascino senza tempo, e alla nostalgia che evoca. Vediamo Winona nel suo nuovo personaggio, ma percepiamo dietro ad esso tutti i suoi ruoli precedenti. Ci affezioniamo al personaggio che ha costruito, ma non quanto siamo affezionati a Winona Ryder.

Perciò, anche se resterà Winona Ryder Forever, sembra che stia finalmente uscendo dagli anni Novanta e dalla sua—la nostra—adolescenza troppo prolungata.

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