Identità

Che cosa significa se ripensi (spesso) al sesso con un ex

Se fantastico su un ex vuol dire per forza che mi manca? Se ho una nuova relazione, dovrei dirlo? E se ci penso durante il sesso? Le risposte sono tutt’altro che scontate.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT
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Illustrazione via AdobeStock.

Che vengano in mente per caso o siano ricercati al fine di eccitarsi, i pensieri erotici su ex partner rientrano pienamente tra le fantasie sessuali. 

Di base, come tutte le altre tipologie di fantasie, quelle sessuali “sono un modo per esplorarci, sperimentarci in scenari alternativi, solitamente per soddisfare i nostri bisogni e, anche se non sempre, per sentirci spesso meglio,” chiarisce a VICE Stefano Verza, psicologo e attivista nel campo delle non-monogamie etiche. “E le fantasie sugli ex partner non fanno eccezione.” 

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Queste fantasie possono riguardare un partner sessuale di una notte o di una frequentazione più prolungata—o, nella maggior parte dei casi, una persona con cui abbiamo avuto una relazione più o meno duratura.

Ed è in quest’ultimo caso che spesso le cose si complicano: vuol dire che l’ex mi manca in tutto e per tutto, e vorrei tornarci insieme? A maggior ragione se adesso sono single? E se invece ho una nuova relazione, sono una brutta persona? 

Se mi manca il sesso con l’ex, è perché vorrei tornarci insieme? 

Innanzitutto, dobbiamo partire da alcuni presupposti. Esistono diversi tipi di attrazione, come spiega Verza: l’attrazione sensuale, “quella di ricerca del tocco, dell’abbraccio, delle coccole con una sua fisicità, che non ha necessariamente una componente erotica”; l’attrazione platonica, “simile all’amicizia, per come la intendiamo noi”; l’attrazione romantica, afferente “ai sentimenti e al legame affettivo”; l’attrazione sessuale “legata al desiderio di entrare in intimità” e così via.

Potremmo quindi provare nostalgia solo per la componente sessuale di un ex, “ma non è detto che riusciremo subito a distinguerla [e scinderla] dall’attrazione romantica,” chiarisca ancora Verza. Questo a “a causa del contesto socioculturale in cui siamo cresciuti e la conseguente concezione normativa delle relazioni secondo cui l’attrazione è un unico grande calderone.”

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La frequenza delle fantasie sessuali sull’ex è un aspetto da considerare

Nel 2020 un ciclo di tre studi, condotto da un team guidato dalla psicologa Amy Muse della York University, in Canada, ha cercato di evidenziare in quali soggetti possano manifestarsi maggiormente fantasie sessuali con ex partner. Muse e colleghi hanno definito questa tipologia di fantasie proprio “nostalgia sessuale.”

Chiarito che fantasie simili capitano a chiunque, queste sarebbero più comuni tra “persone single” e “persone in una relazione di cui al momento sono poco soddisfatte.” Del resto con un ex partner, con cui si è fatto sesso abitualmente e si ha avuto tempo per conoscere i gusti reciproci, è più probabile si fosse instaurato un alto livello di intesa sessuale—proprio quello che si cerca di ricreare durante le fantasia che li riguarda.

Messi in conto i primi studi generici sul tema, Verza specifica che però “una fantasia sessuale su un ex partner può avere per ogni persona un significato diverso, e anche nella stessa persona può assumere un significato diverso in momenti diversi della vita.” E se capitano sporadicamente non per forza dobbiamo avere la presunzione di analizzare: “Le fantasie dettate dai ricordi sono una esperienza naturale, fanno parte del nostro flusso infinito di pensieri, e se particolarmente significativi è normale che ci si soffermi.”

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Diverso è il caso in cui “continuiamo a pensarci, e alle fantasie seguono frequenti controlli dei profili social dell’ex, reazioni di malessere se per esempio vediamo immagini con nuove/i partner.” A seconda di chi siamo e che periodo stiamo attraversando “potrebbe mancarci esclusivamente l’esperienza sessuale con quella persona, o proprio quella persona o ciò che quella persona rappresentava per noi.”

Ok, e se mentre faccio sesso penso all’ex?

Nel caso in cui le fantasia sessuali sull’ex avvengano mentre stiamo facendo sesso con un’altra persona, potremmo ritrovarci di fronte a più domande.

In realtà, tuttavia, “che possano sopraggiungere delle fantasie o dei pensieri durante un rapporto sessuale, come può capitare in qualsiasi momento della giornata, è una esperienza molto comune,” spiega Stefano Verza. “Alcune persone mentre fanno sesso si liberano completamente dall’attività encefalica, quindi sono totalmente nel momento; altre per esempio quando baciano chiudono gli occhi per entrarci.” Altre volte può capitare di “pensare alla lista di cose da fare o di visualizzare altre scene sessuali: è una normale attività cerebrale e non c’è motivo di sentirsi in colpa.”

Secondo Verza i possibili sensi di colpa derivano sempre dall’idea che le relazioni debbano essere perfette, “alla vissero per sempre felici e contenti, sempre con una buona dose di stereotipi dietro.”

Ovviamente le fantasie sull’ex potrebbero significare che un aspetto dell’attuale relazione al momento non appaghi—non per forza perché la relazione nel complesso non funzioni più, ma perché magari sono cambiate certe priorità ed esigenze. Ma questa è solo una delle possibili spiegazioni.

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La domanda a questo punto potrebbe essere: nel caso in cui le fantasie arrivino autonomamente o debbano essere ricercate per raggiungere l’eccitazione, il tema va affrontato con l’attuale partner?

Per Verza, in generale le fantasie sessuali sono sempre qualcosa su cui confrontarsi, anche se ad alcune persone potrebbe sembrare complicato. “A monte dobbiamo creare uno stile comunicativo e una complicità all’interno della coppia tali per cui si può parlare liberamente delle nostre fantasie, sia di quelle che rimangono tali e sia di quelle che eventualmente vorremmo realizzare.”

“Se io sono in una relazione solida, non c’è il timore di perdere l’altra persona, non c’è la gelosia a tutti i costi, posso rendermi disponibile a rassicurare e dire: ‘Guarda, è una fantasia erotica e non c’è una componente emotiva’ o ‘Mettiamo anche il caso che ci sia una piccola componente emotiva, ma io scelgo di stare con te’. Se c’è onestà, la reazione dell’altra persona parlerà molto più di lei che di me,” continua Verza. “In certe relazioni ci sono persino dei sensi di colpa se uno si masturba. Dobbiamo decostruire l’immagine idealizzata delle relazioni di coppia, le costrizioni che viviamo inconsciamente e che la società ci butta addosso.” 

Anche le fantasie sessuali, essendo fantasie, possono essere idealizzate e creare versioni migliori degli ex

A prescindere però che siate in una relazione o single, le fantasie o i ricordi sessuali sugli ex possono presentare un certo grado di idealizzazione o di rimozione, per esempio, di difetti (suoi e contestuali).

“È un’immagine che modifichiamo a nostro vantaggio: quando torno indietro a una relazione o a una esperienza sessuale precedente è difficile che ricordi di odori, suoni o momenti che non mi piacevano,” chiarisce Verza. “È dagli anni Settanta con gli studi di Elizabeth Loftus che si parla di come la testimonianza oculare, nel caso di persone normovedenti, sia quella a cui facciamo più affidamento e al contempo la meno affidabile, perché poi tendiamo a ricordare le immagini a nostro piacimento.”

”Di base vale questa regola: finché non lo viviamo come un problema, è poco utile porsi tante domande sulle fantasie sessuali,” conclude Verza. E, nel caso in cui vi venga voglia di ricontattare o abbiate un nuovo contatto con un ex, magari con l’idea di tornarci a letto dopo molto tempo, sarebbe utile prima domandarsi: cosa mi aspetto da questa cosa, e perché succede ora? Così, solo per calmierare eventuali aspettative.