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Il valore del rublo è crollato. Ecco cosa significa per la Russia

Quali sono gli effetti delle sanzioni occidentali sulla Russia? C'è il rischio di una recessione economica? Quanto è grave la situazione?
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Foto: Andrey Rudakov/Bloomberg via Getty Images.

Dopo che i leader occidentali hanno annunciato sanzioni senza precedenti nei confronti della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, il rublo è crollato, segnando l’inizio immediato di una crisi che secondo gli esperti non farà che aggravare l’isolamento della Russia e alimentare il malcontento pubblico.

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Il rublo russo ha perso oltre il 20 percento di valore rispetto al dollaro americano a partire dal 24 febbraio. Questo significa che chiunque disponga di rubli può comprare meno cose di prima con la stessa quantità di soldi.

Nel corso dell’ultimo fine settimana di febbraio, diversi paesi occidentali hanno annunciato una serie di nuove sanzioni, che escludono alcune banche russe dal sistema di pagamento SWIFT e impediscono alla banca centrale russa di usare i suoi 640 miliardi di dollari in valuta estera e riserve d’oro per far risalire il rublo.

La scorsa domenica, davanti agli sportelli si sono create lunghe file di persone preoccupate che il paese potesse presto restare senza flusso di contanti.

“L’economia e la vita in Russia non saranno più le stesse,” dice Alexander Titov, studioso di storia russa alla Queen’s University di Belfast.

La potenziale recessione economica e un ulteriore isolamento del paese dal resto del mondo andrebbero ad alimentare il malcontento verso Putin, che potrebbe, di contro, attuare politiche di dura repressione per proteggere il suo potere.

“Con le condizioni di vita che crollano drasticamente, l’economia che vacilla e il dissenso tra le élite, è probabile un ulteriore giro di vite, oltre a nuove politiche di repressione,” dice Titov.

Sergey Aleksashenko, ex vicepresidente della banca centrale russa che ora vive negli Stati Uniti, dice che le sanzioni potrebbero provocare un’inflazione nel breve termine e una lenta ricrescita nel lungo.

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Steven Hamilton, economista alla George Washington University, ha definito “senza precedenti” una simile escalation di sanzioni.

“Questa cosa porterà a una crisi della valuta, una crisi finanziaria e una crisi economica in Russia,” spiega. “Le sanzioni renderanno davvero difficile per la Banca centrale fare tante delle cose che farebbe normalmente per tenere sotto controllo la situazione.”

Hamilton sostiene che il collasso del rublo spingerà la banca centrale a iniettare più liquidità nel mercato, causando ulteriore inflazione. Le aziende faticheranno a chiedere prestiti all’estero o ripagare i debiti, abbattendo l’interessa a investire in Russia.

Benché la Cina—che è il partner commerciale più importante della Russia—si sia rifiutata di unirsi alle sanzioni, è comunque improbabile che si esponga per aiutare Mosca, soprattutto per via dei grandi rischi finanziari associati all’economia russa.

Le esportazioni di risorse energetiche, invece, continueranno a rappresentare un salvagente. I paesi occidentali hanno escluso i pagamenti relativi al settore energetico dalle sanzioni che hanno colpito le banche russe, dato che parte dell’Europa dipende dal gas naturale e dal petrolio estratti in Russia.

Aleksashenko, ex banchiere alla banca centrale russa, dice che le sanzioni non sono ancora “nucleari.” Il prezzo più alto del petrolio al momento permetterà al paese di ricevere pagamenti significativi in euro e di importare beni di consumo, evitando così scenari catastrofici, come una penuria di prodotti alimentari.

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L’inflazione comprometterà comunque la qualità della vita. Anche le élite economiche della Russia subiranno conseguenze, come le restrizioni sugli spostamenti internazionali dovute a una serie di divieti di volo tra la Russia e l’Unione Europea e il caos del mercato azionario, dice Aleksashenko.

Lunedì 28 febbraio la banca centrale russa ha più che raddoppiato i tassi di interesse al 20 percento, vietando a persone straniere di vendere titoli russi, e ha ordinato ai grandi esportatori di convertire i loro introiti in rubli. La borsa russa è stata sospesa lo stesso giorno ed è ancora chiusa.

In tutto questo, però, Putin non ha ancora dato segno di desistere: ha definito le sanzioni dell’Occidente “illegittime” e ordinato l’allerta del sistema di deterrenza nucleare del paese.

Le autorità ucraine hanno detto che sono morte decine di civili durante i bombardamenti operati dalla Russia sui distretti residenziali di Kharkiv, la seconda città per grandezza, mentre oltre 70 soldati ucraini sono stati uccisi quando le truppe russe hanno occupato una base militare nella città di Okhtyrka.

Le immagini satellitari scattate lunedì mostrano un convoglio militare russo a nord della capitale che si estende per oltre 60 chilometri.