L'Autoblow e due gambe. Per concessione di Brian Sloan
Per concessione di Brian Sloan
Tecnologia

'Aspetta, ora più veloce, vai' - Ho testato 'il sex toy maschile del futuro'

L'ultimo modello di Autoblow ha un catalogo scaricabile di decine di tipi di fellatio, un anello regolabile in larghezza e i comandi vocali.

L’Autoblow ne ha fatta di strada. Quando è stato lanciato nel 2008 dal suo creatore Brian Sloan, il sito ufficiale lo descriveva come “il sex toy maschile del futuro.”

“La tecnologia ha portato avanzamenti indescrivibili in ogni aspetto della vita,” proseguiva il sito. “Ci muoviamo in automobile, voliamo a bordo di aeroplani, navighiamo su Internet. L’avanzamento tecnologico del decennio nel campo dei sex toy maschili è l’Autoblow.”

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L’Autoblow AI+ è il successore dell’Autoblow AI, e per farlo funzionare basta infilare il pene nel manicotto stile Fleshlight. Dopodiché un anello motorizzato si muove su e giù, massaggiando con diverse modalità e velocità che puoi personalizzare usando una web app. Come il suo predecessore, nemmeno l’AI+ ha una vera “intelligenza artificiale”, ma almeno questo modello si connette a Internet e ti dà la possibilità di scaricare un intero catalogo di stili di fellatio e funzioni a comando vocale.

I dispositivi creati per simulare il sesso orale su un pene sono indicatori dell’idea che la società ha dei sex toy in generale. Per mantenere alta l’attenzione del pubblico, i produttori devono rendere i sex toy sempre più tecnologici, innovativi, connessi e all’avanguardia.

Visto che avevo provato l’ultimo modello nel 2018, Sloan mi ha spedito un Autoblow AI+ per un mio nuovo test.

Test dell’Autoblow AI+

Il prototipo che ho ricevuto ha una scocca di plastica trasparente che mi permette di osservare l’interno: l’anello Penis Gripper posizionato attorno a un manicotto di silicone color carne, penzolante e tremolante, con l’apertura a forma di bocca umanoide. Il prodotto acquistabile dai clienti sarà in plastica bianca, quindi il meccanismo non sarà visibile.

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Una volta tirato fuori l’Autoblow AI+ dalla sua scatola, la prima cosa da fare è capire come collegarlo a Internet. A differenza di altri sex toy tipo il Lovense o il We-Vibe, l’Autoblow AI+ non è dotato di una app scaricabile per il controllo del dispositivo. Si tratta di una scelta precisa da parte di Sloan: gli app store Google Play e Apple applicano una severa censura sui contenuti di stampo sessuale, quindi una eventuale app tutta incentrata sui pompini non sarebbe stata approvata. Così, per usare l’Autoblow AI+ bisogna usare una web app che ho impiegato circa cinque minuti a configurare correttamente. Ho attaccato la spina, l’ho acceso e ho tenuto premuto il tasto pausa finché il mio telefono non ha rilevato una rete Wi-Fi specifica generata da Autoblow. Mi sono collegato a quella rete, poi alla mia rete di casa, poi ho dovuto copiare e salvare una serie di caratteri a mo’ di password, poi uscire dalla modalità configurazione. È tutto spiegato nel video tutorial.

Non è difficile, ma ci vuole un po’ di concentrazione e pazienza. Se lo stereotipo dell’uomo che butta via le istruzioni senza guardarle ogni volta che deve assemblare qualcosa ha un fondo di verità—e per mia esperienza ce l’ha—non sono sicuro che i clienti avranno la mia stessa pazienza nella fase di setup dell’Autoblow AI+. Ma forse se ti interessa un sex toy così tecnologicamente avanzato sei anche disposto a passarci qualche minuto in più.

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Una volta configurato non mi sentivo ancora sicuro che questa macchina non fosse capace di infliggere dei danni a un pene umano, così ho scelto una banana molto matura dalla dispensa come test di sicurezza. (Non si tratta di un protocollo ufficiale per il certificato ISO, ma secondo me andrebbe adottato.)

Al primo tentativo, è stato palese che farlo a secco era fuori discussione. Ho preso del lubrificante (i più attenti tra voi noteranno che si tratta di un lubrificante a base di silicone, che non è l’ideale per un toy in silicone, ma non è neanche il peccato mortale che si credeva in passato), l’ho spalmato sulla banana e ne ho spruzzato anche un po’ nel manicotto per essere sicuro, poi ho riprovato. Questa volta è entrata con il minimo sforzo.

Ho selezionato diverse modalità di stimolazione e giocato con i potenziometri che controllano velocità e posizione (puoi concentrare la pressione più vicino alla base, più verso la punta, o su tutta la lunghezza). Notando che si stava sprigionando un certo odore di secchio dell’umido, ero sicuro che il macchinario stesse letteralmente masticando la povera banana. Ma quando l’ho estratta, non senza sforzo—quelle labbra non volevano proprio mollarla—la buccia era identica a prima. Nemmeno una botta. Piacevolmente sorpreso, l’ho rimessa dentro per il secondo round.

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Il nuovo modello ha una funzione a controllo vocale (ancora in versione beta, la web app ci tiene a ricordarmi) che permette all’utente di dare a voce sei diversi comandi per controllare il movimento: Go, Pause, Faster, Slower, Next e Finish Me (davo questo comando con la voce di Mortal Kombat). Questa funzione ha ancora un po’ di bug e il sistema non capisce sempre ogni parola al primo tentativo. Urlare GO e FASTER a un sex toy è stata una nuova esperienza, e probabilmente lo sarebbe per la maggioranza delle persone: i controlli vocali non sono diffusi sul mercato odierno dei sex toy, ma Sloan è sicuro che la direzione sia quella.

Urlare questi comandi non mi è parso molto sexy, però c’è da dire che non avevo neanche il mio organo genitale piantato dentro a quel coso. Praticamente mi sentivo come il pappagallo di questo video:

Mentre avevo la pagina dei comandi vocali aperta sul telefono e la banana andava su e giù nella bocca del macchinario, ho guardato un video su come personalizzare il Penis Gripper (un’altra nuova funzione di questo modello che permette all’utente di adattare la presa alla circonferenza del proprio pene usando un cacciavite) sul computer. Idealmente, avverte la web app, dovresti usare la funzione comandi vocali soltanto in uno spazio silenzioso. Il toy deve aver sentito qualcosa di simile a “Finish Me” nelle istruzioni del video, così l’Autoblow ha iniziato a pompare vigorosamente la banana—teoricamente, fino all’orgasmo.

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Una volta entrato in quella modalità, era impossibile fermarlo; mi sono messo a urlare “PAUSE! STOP! NO” ma sono stato ignorato, l’Autoblow era troppo concentrato sulla sua missione e le mie dita erano troppo lubrificate per premere pausa sul touch screen del telefono. Ho dovuto spegnerlo usando l’interruttore del dispositivo.

In quel momento, il mio compagno ha fatto capolino nella stanza dicendo che credeva che qualcuno mi stesse bullizzando via Zoom. Invece stavo urlando per cercare di fermare una bocca di silicone impegnata in un deep throat a una banana.

Evoluzione dell’Autoblow AI+  

Ho chiamato Sloan per dirgli che ho passato la mattinata a far succhiare frutta alla sua creatura e gli ho chiesto di parlarmi di come ha sviluppato il nuovo Autoblow. Mi ha detto che ha passato gli ultimi due anni, compreso tutto il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19, a migliorare il design dell’ultimo Autoblow AI. Questo è più silenzioso, Sloan mi ha fatto notare (e posso confermarlo), e il Penis Gripper personalizzabile è una vera novità per il settore e soddisfa specificamente le richieste dei suoi clienti. Ma soprattutto si connette a internet, cosa che l’altro modello non faceva.

I comandi vocali, dice Sloan, sono “potenzialmente il futuro dei sex toy.”  

“È un modo naturale per controllare la tua sessione di masturbazione senza dover pensare a premere pulsanti,” ha spiegato. I comandi non richiedono un richiamo specifico—nel senso che non devi dire “ehi Autoblow” prima di chiedergli di andare più veloce, però devi avere la scheda dei comandi vocali aperta sull’app—e vengono processati all’interno del telefono o del computer invece di venire trasmessi a un server come succede con i dispositivi tipo Alexa o Google Home.  

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A parte i comandi vocali, secondo Sloan il catalogo scaricabile è il miglioramento più importante. La app ha 10 modalità pre-caricate come “Massaggio Totale” e “Edging Lento,” che espandono il sistema già usato nel modello precedente basato sul “blowjob paper,” opera di un uomo serbo e della sua piccola squadra di aiutanti, che hanno catalogato 109 ore di filmati di fellatio provenienti da 1200 video porno allo scopo di ricrearne meccanicamente ogni movimento. Questa nuova versione permette agli utenti di scaricare 17 diverse esperienze e sostituirle a piacere alle 10 preinstallate, per poi selezionarle con gli appositi pulsanti o con la web app.  

“L’attività sessuale è un motore importante per la vita intera. Non è una cosa strana che piace soltanto a una minoranza.”

Ma forse la cosa più interessante dell’Autoblow AI+ è ciò che Sloan si è rifiutato di fare. Non ha voluto, come dicevamo, produrre una app che si potesse installare da Google Play o Apple App Store per protesta contro la loro discriminazione di tutto ciò che è sessuale. Google non accetta app che “contengono o promuovono contenuti di natura sessuale o linguaggio volgare, inclusa la pornografia, o qualsiasi contenuto o servizio inteso alla gratificazione sessuale,” mentre Apple vieta “materiale esplicitamente sessuale o pornografico, definito come ‘descrizioni o espressioni esplicite di organi sessuali o attività intese a stimolare sensazioni erotiche piuttosto che estetiche o emotive’.” Queste regole sono un incubo per chiunque produca o usi app che fanno anche solo riferimento a contenuti a tema sesso, da sex worker a produttori di toy a divulgatori scientifici e medici fino a intere piattaforme social. Invece di piegarsi a queste norme (cosa che avrebbe reso il prodotto più facile da usare), Sloan ha deciso di evitarle in toto e sviluppare una web app accessibile via browser.

Screenshot della web app per l'Autoblow AI+

Screenshot della web app per l'Autoblow AI+

Se avesse sviluppato un’app per Apple o Google, Sloan avrebbe dovuto omettere parole come “blowjob” (“pompino” in inglese) e sarebbe stata una concessione inaccettabile per lui. “Mi sentirei molto a disagio non potendolo chiamare con il suo nome, perché le parole condizionano le idee e le idee condizionano il comportamento. È una catena di conseguenze che seguiamo ogni volta che non chiamiamo le cose per quello che sono. Quindi mi rifiuto di farlo.”

Ciò, ammette, significa che la configurazione dell’Autoblow AI+ richiede un po’ più di pazienza e potrebbe spaventare alcuni clienti. “Il processo è più complicato rispetto a scaricare un’app e cliccare su ‘connetti’, ok? Ma non mi sembra poi così difficile,” ha detto Sloan. Più che il setup, a dir la verità, il problema sembra la forma e la stazza di questa macchina. Tutte le persone a cui ho mostrato l’Autoblow AI+ hanno reagito con la stessa domanda: Come faccio a tenere quel coso sul mio cazzo finché non vengo? Il dispositivo pesa quasi 1,3 kg, che sembra poco finché non lo devi tenere sospeso in equilibrio sul pene eretto. La risposta, secondo Sloan, è una tracolla da far passare dietro alla nuca e che dovrebbe tenere su l’Autoblow senza troppo sforzo. “Non immagini quanto sia complesso disegnare una cosa che sembra così semplice,” ha detto Sloan. 

Prima di chiedere come funzionerà nella pratica, ricorda sempre che stiamo parlando dell’uomo che ha ideato la macchina per masturbarsi mentre ci si trova al volante di un’auto che usava un portabicchiere come base.