Tecnologia

Un’azienda del Metaverso vuole offrire ‘l’immortalità’ ai suoi utenti

Somnium Space sta sviluppando un modo nel metaverso per parlare con una persona dopo la sua morte. E per riuscirci servono un sacco di dati personali.
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Foto: Somnium Space.

Nel 2017 il padre di Artur Sychov ha scoperto di avere una forma molto aggressiva di cancro, che l’ha portato alla morte nel giro di alcuni anni. La notizia ha colpito duramente Sychov. “Ho capito che il tempo che avevo con lui era limitato,” mi racconta. All’epoca, i figli di Sychov avevano solo qualche anno e l’ha addolorato pensare che sarebbero cresciuti senza ricordi del nonno.

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In quei momenti, ha iniziato a chiedersi se non ci fosse un modo per permettere ai suoi figli di parlare con il nonno, anche dopo la sua morte.

Sychov è il CEO e fondatore di Somnium Space, una delle tante versioni di metaverso spuntate negli ultimi anni. A differenza di altri competitor, Somnium Space è già compatibile con i visori per la realtà virtuale, e permette di vivere esperienze 3D immersive.

La morte di suo padre è stata d’ispirazione per un’idea che Sychov ha poi battezzato modalità “Live Forever,” un’opzione ventura in Somnium Space che permette alle persone di conservare momenti e conversazioni come dati, e duplicarli in un avatar che si muove, parla e suona come loro—e può continuare a farlo anche dopo la loro morte. Nel sogno di Sychov, sarà possibile parlare con una persona cara morta in qualsiasi momento si desideri farlo.

“Se muoio—e ho fatto raccogliere questi dati—le persone o i miei figli possono accedere e avere una conversazione con il mio avatar, che avrà la mia gestualità e la mia voce,” mi racconta. “Incontrerai la persona che ero. E per tipo i primi dieci minuti non capiresti che si tratta di un’intelligenza artificiale. Questo è l’obiettivo.”

Per Sychov, si tratta delle innovazioni potenziali che rendono il metaverso la nuova arena di esperienze umane su cui investire. “La gente pensa che il punto sia vendere NFT e dare un altro spazio ai brand per i loro prodotti, ma non è così,” dice. “È molto più profondo.”

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Il momento di rivelazione di Sychov è arrivato quando ha capito l’enorme potenziale di raccolta dati della realtà virtuale, una tecnologia che lui definisce “magica,” mentre parliamo. “La quantità di dati che potremmo raccogliere su di te è probabilmente dalle 100 alle 300 volte più ampia, realisticamente parlando, di quanto avviene tramite uno smartphone,” dice. La tecnologia della realtà virtuale può raccogliere informazioni sul modo in cui muovi dita, bocca, occhi e tutto il tuo corpo e identificarti rapidamente “in modo più preciso di un’impronta digitale,” sostiene Sychov.

Le ricerche già disponibili sull’argomento concordano con quanto dice. A ottobre 2020, uno studio pubblicato su Nature, per esempio, concludeva che dopo meno di cinque minuti passati a fare tracking dei movimenti del corpo di una persona, la tecnologia legata alla realtà virtuale poteva identificare quella persona tra altre 500 con un’accuratezza del 95 percento. “Ecco perché la VR è così potente,” dice. “Non puoi ingannarla.”

Somnium Space ha anche fatto un investimento e avviato una partnership con Teslasuit, un’azienda che—nonostante il nome—non ha legami con Elon Musk e che sta sviluppando una tuta aptica per la VR. La tuta non solo permetterà a chi la indossa di ricevere segnali elettrici comparabili al tocco umano, ma fornirà anche ulteriori dati grazie all’inclusione di uno scanner biometrico di qualità medica che raccoglie livelli cardiaci e di stress, stando a Sychov.

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Sychov sostiene inoltre che la raccolta dati includerà anche il modo di parlare di una persona e il timbro della sua voce, ma non è sceso in ulteriori dettagli, se non quando ha menzionato come, talvolta, resta confuso per qualche minuto quando parla con un chatbot online. “Lo stesso accadrà nella VR” nel tempo, suggerisce, ma in modo ancora più convincente.

Con tutti questi dati raccolti, Somnium Space creerà un’immagine speculare e immortale di una persona con la stessa gestualità e modo di parlare—roba che abbiamo visto già nella fantascienza, da Dollhouse a Dune, passando per Man of Steel, la cui trama girava intorno a Henry Cavill e Michael Shannon impegnati a litigarsi una chiavetta USB contenente una rappresentazione senziente di Russell Crowe, che, benché morto da tempo, desiderava aiutare il figlio (Henry Cavill).

“Possiamo prelevare questi dati, applicare un’AI e ricrearti come avatar dentro il tuo pezzo di mondo virtuale o dentro il tuo mondo NFT, e le persone potranno farti visita e parlare con te,” spiega Sychov.

Il primo passo è iniziare a registrare e immagazzinare i dati di chi desidera partecipare alla modalità “Live Forever.” Somnium Space intende partire proprio dal 2022, benché limiterà la raccolta dati a movimenti e suoni prodotti da una persona quando si trova nella propria porzione di mondo virtuale, nota come “parcel” o “lotto” nel gergo del metaverso.

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Somnium Space spera di lanciare il primo prototipo di versioni AI degli utenti entro il 2023.

Stando a Sychov, quest’altra versione potrà continuare a evolversi insieme alla tecnologia di intelligenza artificiale negli anni a venire, anche se i dati sono stati raccolti anni prima. “Mettiamo che muori, o qualcuno che conosci muore,” spiega Sychov. “Con la stessa quantità di dati raccolta su di te, man mano che le intelligenze artificiali si evolvono, possiamo ricrearti sempre meglio.”

La prospettiva di un’azienda di realtà virtuale che ha accesso a tutti quei dati sulla sua utenza è a dir poco preoccupante, un pensiero a cui Sychov non si sottrae quando glielo espongo.

“È il motivo per cui Facebook fa tanta paura,” dice la prima volta che parliamo. “Fa paura che sia Facebook a guidare la rivoluzione del metaverso.”

A differenza di Meta, colosso un tempo noto come Facebook, Somnium Space non lucra vendendo i dati delle persone a inserzionisti. “Siamo un mondo decentralizzato,” spiega Sychov. “Non vogliamo sapere il tuo nome. Non ci importa chi sei.”

Sychov crede di stare creando un modello di impresa più responsabile, che spera possa permettere alle persone di sentirsi a proprio agio nel fornire quantità illimitate di dati all’azienda. La modalità “Live Forever” sarà off di base e, stando all’azienda, non raccoglierà dati a meno che una persona non decida di pagare per il servizio. L’azienda spera di poter rendere il prezzo il più basso possibile, ma non potrà mai essere zero, prevede Sychov, considerato il costo significativo dell’immagazzinamento dati.

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(“Se non paghi, non raccoglieremo mai neanche mezzo dato, perché non li vendiamo,” sottolinea. “Sei tu ad avere il controllo.”)

Chi sceglie di utilizzare il servizio potrà attivare o disattivare la funzione registrazione dati come preferisce e dire all’azienda di cancellare tutti i dati in qualsiasi momento, per quanto, sottolinea Sychov, più dati raccoglie Somnium più sarà accurata l’altra versione di te in futuro.

Per quanto sia un’azienda giovane, Somnium Space ha già avuto a che fare con la morte sulla sua piattaforma. Uno dei suoi “proprietari terrieri” è morto inaspettatamente e, su richiesta della famiglia, Somnium Space ha trasferito la proprietà del suo lotto a un amico che ha costruito un memoriale che si erge tuttora nel metaverso.

Ma anche con tutta la preparazione etica e l’esperienza che l’azienda può avere, ci sono domande comprensibili su cosa succede se permetti a una versione di te di esistere per l’eternità. Cosa succederebbe se, per esempio, per i figli di una persona deceduta fosse doloroso sapere che quella continua a “vivere” in qualche forma nel proprio metaverso?

“Queste sono cose che dovremo capire con il nostro team legale,” risponde Sychov. “E anche con i nostri utenti.”