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Esempio di schermata che si apre dopo aver cliccato su uno degli annunci su Pornhub. 
Tecnologia

Ho cercato di 'non venire' giocando ai giochi del banner su Pornhub

Ho accettato la sfida degli annunci 'try not to cum' che infestano ogni pagina di Pornhub, per scoprire la verità.

Alcune delle immagini contenute in questo articolo sono considerabili NSFW.

Passo molto tempo su Pornhub per lavoro, e c'è un tipo di annuncio pubblicitario sul sito che mi ossessiona. Il suo aspetto varia, ma il messaggio è spesso lo stesso e mi pone una specie di sfida: “Prova a non venire mentre giochi a questo gioco.”

Questa sfida è in genere accompagnata da un personaggio femminile in stile fantasy-porno dotato di tette enormi. Di recente, ne ho trovato uno con Elsa e Anna del film Disney Frozen. Mi prendevano in giro. Prova a non venire, dicevano. Provaci.

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frozen-ad

I messaggi insinuano che questi giochi siano così eccitanti—con personaggi così sessualmente potenti—che una persona non riuscirebbe a trattenersi a lungo dall’avere un orgasmo.

Così, animata dalla ferma volontà di capire se è vero, ho deciso di seguire il bianconiglio e scoprire quanto è profonda la tana dei banner.

*

La prima cosa da sapere su questi giochi è che non sono esattamente gratuiti, ma non puoi neanche comprarli come fai su Steam. Gli annunci vendono abbonamenti a piattaforme apposite di giochi per adulti. Tutti quelli che compaiono sulla rete di siti di Pornhub (YouPorn, Redtube, etc) sono gestiti da TrafficJunky, che è di proprietà della società madre di Pornhub, MindGeek. È un uroboro di soldi e pubblicità che divora all’infinito il suo stesso pisello. E che dice a me di non venire.

Stando al sito di TrafficJunky, questi annunci fanno tre miliardi di visualizzazioni al giorno.

Con una stima al ribasso, centinaia di milioni di persone sono soggette, ogni giorno, alla tentazione di una donna in 3D che dice loro di non fare proprio la cosa per cui visitano questi siti.

Inizio la mia recensione di giochi porno a casa, anziché nell’ufficio open space di VICE, perché non so cosa succederà sul mio schermo. Clicco sul primo video che mi passa sotto gli occhi nella homepage di Pornhub.

Il primo banner vicino a questo video è per Cumshots: The Game. Dice che è un “simulatore di tresche familiari,” ma quando clicco mi porta a una pagina che manda in rotazione brevi clip di porno animato in 3D con personaggi fantasy, pompini fatti a uomini con due peni, e un personaggio che somiglia molto alla poliziotta coniglio di Zootopia.

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Ci clicco sopra e mi chiede di rispondere a un questionario, una pagina per domanda, con questi personaggi che si dimenano sullo sfondo. Mi chiede di:

  • Scegliere il mio genere. Scelgo uomo.
  • Scegliere il mio partner sessuale, Leliana o Vereesa. Scelgo Vereesa e mi chiedo perché abbiano dato per scontato che sia un uomo eterosessuale.
  • Scegliere la dimensione del mio pene: piccolo, medio, grande, o enorme. Scelgo l’ultima opzione, e mi ritrovo con un pisello grande come uno skateboard, come suggerisce il personaggio in CGI lì per assistermi.
  • Scegliere la dimensione del seno della mia partner: scelgo “enorme” anche qui: due palloni da beach volley compaiono su un corpo che non dovrebbe riuscire a stare eretto per il peso.

Dopo aver raccolto queste informazioni base, arrivano le domande serie:

“In questi giochi può succedere di tutto, comprese scene di sesso violento. Vuoi proseguire?”

“Questo gioco è stato definito il più ipnotico tra i sex game online, sei sicuro di farcela?”

“Onde evitare equivoci: questo gioco include scene di dominazione e sottomissione femminile. Vuoi proseguire?”

“Soffri di qualche condizione medica che potrebbe attivarsi giocando? Per esempio: epilessia, dipendenza o comportamenti aggressivi.”

“Cosa ti piace nei giochi?”

Va avanti così finché non si apre una schermata che chiede i dati della mia carta di credito.

“Se risiedi a New York devi fornire una prova che attesti la tua età (non ti verrà addebitato niente). La legge ci impone di verificare l’età dei giocatori,” recita il sito. Non c’è alcuna legge a New York, né in tutti gli Stati Uniti, che imponga ai siti per adulti di scremare i minorenni usando le informazioni di una carta di credito. E non ci penso proprio a inserire i dati della mia carta, così aspetto di tornare in ufficio e ricominciare tutto il processo con una carta di VICE.

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Questa volta inizio cliccando su un annuncio dove compaiono Elsa e Anna di Frozen. Anna fissa le tette di Elsa, che sono esposte. Disney non ha risposto alla mia richiesta di commento sulle tette di Elsa.

Clicco avanti sullo stesso questionario di prima e arrivo alla parte della carta di credito. L’intero processo era una farsa per farmi iscrivere a un periodo di prova di due giorni su MyGamerVault.com. I termini sono difficili tra trovare e scritti molto in piccolo: spiegano che alla fine dei due giorni di prova saranno addebitati 39,95 dollari sulla carta e che l’addebito sarà visualizzato sul conto come a BRANDHELPSVCS.COM, un fornitore di servizi clienti.

Ma chissenefrega, tanto non sono i miei soldi!

Do al sito i dati che chiede e finalmente entro su MyGamerVault, che presenta un menù con una decina di giochi porno che fanno il verso a videogiochi famosi, come Call of Booty e Grand Fuck Auto. Giocavo un sacco a Call of Duty quando ero ragazzina, quindi scelgo di iniziare da quello.

call of booty

Call of Booty

C’è una piccola intro di immagini ferme che mi spiega che la mia missione è recuperare Sarah, che ha addosso un perizoma mimetico, da un gruppo di terroristi. Il gioco in sé è un semplice sparatutto, che ha l’aria di essere stato creato con gli asset gratuiti di Unity. Vengo lanciata in una zona rocciosa con un fucile d’assalto e trovo subito un paio di terroristi molto scemi a cui sparare. Il gioco è tutto su browser e gira malaccio.

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I comandi sono terribili, non capisco come ricaricare l’arma e per giunta la mia mira è così scarsa che muoio tre volte in cinque minuti. Perdonami, Sarah, ti ho deluso.

Recensione finale: Al momento non solo non sono venuta, ma non ho neanche dovuto sforzarmi per non venire.

grand fuck auto

Grand Fuck Auto

Qui, la missione è “trovare le bambole più fighe e scoparle in stile Grand Fuck Auto.” La cosa che fa più ridere di tutte è che il gioco emula i primi GTA, e ha una vista dall’alto in 2D della macchina. Sempre in omaggio all’originale, guido alla ricerca di sex worker da abbordare (cosa che viene mostrata in scene fatte di vignette da fumetto), e con cui parlare nel modo più orrendo possibile, per poi scappare quando arriva la polizia. Faccio un frontale con un’altra macchina ed è game over.

Recensione finale: Decisamente niente orgasmi.

World of Whorecraft

In questo gioco sono un orco che corre a tutta velocità senza mai fermarsi—posso solo saltare, sferzare, tuffarmi e morire. Muoio sei volte. Due perché mentre saltavo il gioco si è impallato e il mio orco si è schiantato di faccia su una grossa roccia.

Recensione finale: Zero orgasmi.

Titris

Ho provato a giocare a Titris, ma serviva Flash, che secondo la Guida di Motherboard per non farsi hackerare è amatissimo dagli hacker “perché ha più buchi di una forma di groviera.” Pazienza, tanto la parte migliore del gioco è chiaramente il titolo.

Recensione finale: Non sono venuta, né ho cercato di non venire, e a momenti mettevo in pericolo il mio computer.

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CyberFuck

CyberFuck, che sembrerebbe una reinterpretazione del gioco da tavola Cyberpunk 2020, inizia meglio degli altri: le istruzioni parlano di come far provare piacere a una donna. Forse è la volta buona.

Ma nonostante queste istruzioni esplicitamente sessuali, il gioco è solo un puzzle game. Io faccio schifo ai puzzle game. Non so come, ma muoio mentre cerco di superare un livello. Basta così.

Recensione finale: Niente orgasmi, niente di niente.

gothamsluts

Gotham Sluts

Gotham Sluts, che è una visual novel, mi fa finalmente vedere un po’ di sesso. Catwoman, Poison Ivy e Harley Quinn scopano con Batman in immagini quasi del tutto ferme. È difficile da descrivere, ma l’unica cosa in movimento sono le tette che rimbalzano e un pene (solo quando ci passi sopra il cursore).

Come qualsiasi altra visual novel, questo gioco non è molto interattivo e di base mi chiede solo di cliccare per proseguire. La parte più rilevante è l’andare avanti e indietro con il mouse il più veloce che posso per simulare le spinte pelviche di Batman.

Recensione finale: In questo gioco almeno ho fatto sesso, ma non ho dovuto trattenere alcun orgasmo.

Going All The Way

Forse devo smetterla con le parodie e giocare a un gioco che non perde tempo in chiacchiere. Così carico Going All the Way, che, a giudicare dal titolo, dovrebbe permettermi di andare fino in fondo.

Purtroppo è un gioco per pick-up artist, tipo Super Seducer.

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Il gioco è a dialoghi: devo parlare con delle donne e cercare di farci sesso. Provo a rispondere “correttamente” a queste domande idiote con la speranza che qualcuno possa finalmente venire.

È il primo gioco tra quelli che ho esplorato dove puoi raggiungere la fase dell’atto in sé—o anche solo vedere un capezzolo—entro i primi due minuti. A dirla tutta, dopo due righe di dialogo ho già convinto una donna a fare sesso. Dopo aver creato l’occasione per fare la mia mossa (infilare una mano nelle sue mutande, per la precisione), compare a tutto schermo una vulva, con una mano a disposizione del cursore. Sfregare vigorosamente su questa immagine mentre sono in ufficio è troppo anche per me, così chiudo la schermata.

Recensione finale: mi costa dirlo, ma Going All the Way ha probabilmente il punteggio più alto tra tutti i giochi che ho provato su questo sito, fosse anche solo perché promette delle tette e mantiene la parola. Ad ogni modo, non mi sono dovuta impegnare per non venire.

*

In questa ricerca per un’esperienza di gioco rivoluzionaria, ho scoperto anche cose interessanti. Finora, ho scorso MyGamerVault.com guardando i giochi più recenti. Ma impostando la ricerca dal menù per i giochi più votati, noto che tutti i giochi più quotati non sono per adulti, ma per bambini. Master Checkers. Super Cowboy Run, Cake Connect, Monkey Banana Jump. Ho persino colorato un leone in Coloring Book Animals. Tutta questa purezza mi ha inquietato.

Non so come giochi porno e giochi innocenti siano finiti raggruppati insieme sullo stesso sito pubblicizzato su Pornhub, ma una rapida ricerca su Google rivela che almeno alcuni titoli non sono stati creati esclusivamente per MyGamerVault. Cake Connect, per esempio, è presente anche su un sito di giochi educativi. Monkey Banana Jump è presente su un altro sito di giochi per bambini. Ma eccoli comunque qui, in bella vista sotto un mucchio di annunci per cam show e vicino a giochi come XXX-Men: Mutant Orgy.

Ho contattato l’assistenza clienti via email su MyGamerVault.com per chiedere delucidazioni, ma non ho ancora ricevuto risposta. A missione conclusa, ho deciso di annullare il mio abbonamento.

Considerato tutto il marketing aggressivo che fanno, gli annunci su Pornhub non si sono dimostrati all’altezza delle aspettative. Sette giochi e un addebito da quasi 40 dollari dopo, ho dovuto trattenere qualche orgasmo? No, neanche uno piccolo piccolo.

Non venire è stato facilissimo. Anzi, ci sono buone probabilità che non ci riuscirò mai più.