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Foto di Maria Eugenia Haya. Tutte le foto per gentile concessione di BFF Mantova. 
Cultura

Sta per arrivare la prima Biennale della Fotografia Femminile a Mantova

Apre il 5 marzo, ci saremo anche noi, e una talentuosa fotografa riceverà il "Premio speciale VICE."

"In una società in cui ancora non esiste una piena parità di genere e la cui storia è raccontata principalmente da occhi maschili e occidentali, la fotografia femminile è quasi sempre sottorappresentata e troppo spesso stereotipata."

È con questo obiettivo che nasce la prima edizione della Biennale della Fotografia Femminile, che si terrà a Mantova dal 5 all'8 marzo 2020 (le mostre saranno visitabili ogni weekend di marzo) e di cui VICE e i-D saranno media partner.

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Nel corso della Biennale ci saranno esposizioni, eventi, workshop, concorsi e talk pensati per raccontare, per l'appunto, quella che è davvero la fotografia femminile e ciò che può offrire oggi. Con l'intento di veicolare messaggi di uguaglianza, il tema centrale di questa prima edizione è il lavoro, e tutte le fotografe selezionate, italiane e non, esporranno progetti che lo interpretano in chiave etica e sociale.

Durante la manifestazione, inoltre, verrà consegnato il "Premio Speciale VICE" alla fotografa che si è distinta tra le decine che lo scorso settembre hanno risposto alla open call sui canali social e sul sito di i-D.

A selezionare la fotografa vincitrice, Amanda Margiaria, Editor di i-D Italia, e Ludovica De Santis, fotografa e video editor di VICE. "Partecipare alla Biennale della Fotografia per porre l'accento su quanto lavoro ci sia ancora da fare per ottenere la parità di genere è stato naturale," ha affermato Amanda Margiaria. "Abbiamo visionato dozzine di progetti di altissimo livello, di grandi fotografe, e siamo sicure di aver scelto un lavoro che le rappresenti tutte al meglio."

Nell'attesa che la Biennale della Fotografia Femminile inizi, qui trovate il programma, mentre qui sotto una piccola anticipazione sul alcune fotografe e i loro lavori in mostra. Le mostre saranno aperte tutti i venerdì, sabato e domeniche di marzo.

Rena Effendi — Transylvania: built on grass

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Fotografa e documentarista originaria dell’Azerbaijan, indaga l’umano, le persone e la cultura in contesti di ingiustizia sociale, conflitto e sfruttamento. Il progetto "Transylvania: built on grass" è un colorato scorcio di vita nelle remote campagne della Romania.

Sandra Hoyn — Fighting for a Pittance

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Fotografa tedesca, inizia la sua carriera nel 2005 per riviste ed ONG a cui affianca progetti personali focalizzati sul sociale, sui diritti umani e sull’ambiente. A Mantova propone un crudo documentario fotografico sulla boxe infantile praticata in Tailandia.

Annalisa Natali Murri — Cinderellas

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Fotografa freelance italiana, dopo il diploma alla scuola di fotografia architettonica ed urbana ed una laurea in ingegneria, avvia una serie di progetti personali e documentaristici. Alla Biennale porta un intenso lavoro sulle Hijras transessuali del Bangladesh, un tempo venerate e rispettate per la loro appartenenza al “terzo genere”, ma oggi in gravi situazioni di povertà, costrette a prostituirsi per sopravvivere.

Claudia Corrent — Vorrei

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Bolzanina con una passione per la fotografia, studia filosofia, approfondendo simultaneamente l’aspetto comunicativo ed estetico dell’immagine. Esplorando il concetto di “vita laburista”, i dittici del progetto "Vorrei" ritraggono adolescenti di una scuola professionale.

Daro Sulakauri — The Black Gold

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Studia cinema e fotografia a Tbilisi, in Georgia, per poi diplomarsi in fotogiornalismo documentaristico all’ICP di New York. Il progetto "The Black Gold" racconta le pericolose e dure condizioni lavorative dei minatori georgiani di Chiatura.

Nausicaa Giulia Bianchi — Women Priests Project

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Fotografa documentarista orientata sui temi della spiritualità legata al femminile e al divino. Il suo lavoro documenta la missione di “disobbedienza" e rinnovamento condotta dalle donne prete.

Eliza Bennett — A Woman’s work is never done

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Eliza Bennett attraverso il ricamo, tecnica considerata femminile, restituisce l’immagine rappresentativa delle mani di donne impiegate in occupazioni ancillari e invisibili alla società, mostrando come il loro lavoro sia ben lungi dall’essere facile e leggero.

Erika Larsen — Quinhagak. Works between 2015-2019

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Fotografa e narratrice statunitense, documenta le culture che mantengono stretti legami con la natura “dove il paesaggio è estremamente importante per le persone”. Il lavoro che porta è ambientato a Quinhagak, sul fiume Kanektok, in Alaska, dove Larsen è tornata regolarmente durante gli ultimi quattro anni.

Betty Colombo — La Riparazione, progetto realizzato con Save the Planet e Canon

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Fotoreporter italiana, classe 1975, specializzata in reportage di viaggio e attualità. Il lavoro in mostra "Riparazione" racconta quattro momenti in cui l’uomo e la natura cercano un dialogo per la salvezza comune: un territorio colpito da un incendio, un trapianto di polmoni, il salvataggio di un animale, un intervento di chirurgia plastica a seguito di un’ustione.