Attualità

Il coronavirus ha dato una bella svegliata agli antivaccinisti

"Non avrei mai potuto immaginare una situazione come questa, sto ripensando a un po' di cose."
LB
illustrazioni di Lily Blakely
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT
Vaccino COVID-19 Coronavirus NoVax Antivaccinisti

La pandemia di coronavirus sembra averci fatto diventare tutti esperti. La sorella minore di un tuo amico al secondo semestre di medicina crede di poter parlare "a nome di tutti i medici" e tuo zio assiduo lettore de La Verità continua a mandare video complottisti sul gruppo "Famiglia" di WhatsApp. Insomma, sembra che ogni volta che sbatti le palpebre qualcuno si laurei in virologia e sia pronto a esporre le sue sacrosante opinioni. Ma c'è un gruppo di persone che ultimamente è rimasto in silenzio: gli antivaccinisti.

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L'opposizione ai vaccini è un fenomeno che ha preso piede ormai da qualche anno. Non soltanto tra le mamme del "Facebook del cibo biologico", ma anche tra politici, celebrità ed esponenti dell'estrema destra e del fondamentalismo religioso. Le percentuali di vaccinati sono in discesa sia negli Stati Uniti che in UK, con risultati allarmanti: l'anno scorso negli USA c'è stata la peggior ondata di morbillo dal 1992, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha di recente rimosso la certificazione di "libero dal morbillo" al Regno Unito. [In Italia la legge del 2017 che ha reso obbligatori dieci vaccini ha riportato le percentuali a livelli accettabili, dopo un calo pericoloso]. Ma ora che ci troviamo ad affrontare la più vasta e più letale pandemia dalla Spagnola del 1918, gli antivaccinisti avranno cambiato idea?

Del Bigtree, fondatore di Information Consent Action Network (ICAN), uno dei gruppi NoVax più famosi d'America, resta saldamente attaccato alle proprie convinzioni. “Per ogni vaccino che diamo ai nostri bambini c'è qualcuno che ha avuto una reazione negativa", mi dice. "Questa è una delle poche cose per cui ci fidiamo ciecamente degli esperti. Diamo per scontato che abbiano ragione e non mettiamo in discussione nulla. Sono soltanto un difensore dei diritti dei consumatori che cerca di capire se i prodotti che consumiamo sono sicuri".

Parlando di un possibile vaccino per il coronavirus, Del è particolarmente preoccupato dagli sforzi dell'America per essere il primo paese a produrlo. "Penso che sia assolutamente nobile voler creare un prodotto che protegge le persone da una malattia, ma il problema è quando le istituzioni sanitarie vogliono velocizzare il processo scientifico", dice. "Non bisogna avere fretta di fare un prodotto da iniettare in persone sane senza gli adeguati studi sulla sicurezza. In America dicono che potremmo avere un vaccino entro 12 o 18 mesi. Stiamo iniziando i primi test sugli umani saltando quelli sugli animali. Quelle prime 45 persone verranno monitorate per quattro mesi. È un periodo molto corto e un campione di persone molto ristretto".

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Gli esperti hanno espresso timori che la disinformazione e l'allarmismo da parte della comunità NoVax possa rendere più difficile eradicare completamente il COVID-19 anche una volta che il vaccino sarà disponibile. Le teorie del complotto abbondano quando si parla di vaccini, in particolare in certe zone in cui le battaglie legali continuano a infuriare. "Se pensi ancora che sia una coincidenza che una pandemia sia scoppiata nel mezzo di una campagna nazionale per rimuovere il nostro diritto di rifiutare i vaccini, è ora che tiri fuori la testa dalla sabbia", recita un post sul gruppo Facebook di vaccino-scettici Oregonians for Healthcare Choice. In effetti, secondo gli ultimi sondaggi di Emerson Polling, più del dieci percento degli americani non si farebbe vaccinare contro il coronavirus, il che è spaventoso se si considera la sua facilità di contagio.

La "wellness coach" Caylan Wagar sostiene la libertà di scelta per i genitori sul vaccinare o meno i figli. Forse la ricordate nel recente documentario Netflix Pandemia globale, in cui ha difeso le sue posizioni dopo un decreto che “toglie la capacità ai genitori di rifiutare le immunizzazioni richieste contro malattie contagiose" in Oregon. "Per me non è una questione di vaccino o non vaccino, la cosa importante è poter scegliere che cosa è meglio per i nostri figli", spiega nel documentario. Riguardo al coronavirus, Caylan resta della stessa opinione. “A questo punto non darei mai a mio figlio un vaccino imparentato con il coronavirus", mi dice. "Credo che abbia un sistema immunitario in salute e funzionante, e anche se dovesse essere contagiato starà benissimo".

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Ma mentre i dati in circolazione suggeriscono che pochissimi bambini potrebbero sviluppare un'infezione seria dopo aver contratto il COVID-19, resta comunque il problema che potrebbero passarlo a persone più vulnerabili. Questo si può dire anche delle altre malattie per cui solitamente ci vacciniamo, ma la minaccia che questo virus in particolare rappresenta per le persone anziane e immunodepresse, la velocità con cui si diffonde e il conseguente impatto sul sistema sanitario mondiale ha convinto definitivamente molti scettici.

Charlene, terapista respiratorio che vive California, si è rifiutata di vaccinare se stessa e i suoi bambini da quando era incinta del suo primo figlio 16 anni fa. “Non ho ricevuto alcun tipo di vaccino da quando ho fatto un'antinfluenzale di routine e avuto un parto prematuro poco dopo", mi racconta Charlene. "Mi considero fortunata, dato che ho sentito di molti aborti spontanei avvenuti dopo quel tipo di vaccini. Dopodiché ho iniziato a nutrire seri dubbi sulla sicurezza dei vaccini", dice (il CDC ha dimostrato che non c'è alcun collegamento tra l'antinfluenzale e l'aborto).

Nonostante la diffidenza di Charlene, l'attuale pandemia di coronavirus l'ha portata a rivedere le sue posizioni. I suoi dubbi sulla sicurezza dei vaccini sono stati eclissati dalla sua preoccupazione per la sicurezza di chi le sta attorno. "Non considero me o la mia famiglia tanto a rischio da dover per forza fare il vaccino, ma sto pensando di usarlo per creare la cosiddetta 'immunità di gregge'", dice. "Questo virus è una catastrofe per il nostro sistema sanitario e per l'economia di tutto il mondo e va fermato".

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Rachel*, un'amministratrice comunale di Bristol, ha dovuto rivedere in modo simile l'idea che ha dei vaccini per via del coronavirus. Dopo aver partorito la sua prima figlia nell'ottobre dell'anno scorso, inizialmente non aveva intenzione di somministrarle il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) il prossimo ottobre. Come molti genitori novax, faceva riferimento a un presunto collegamento tra il vaccino e l'autismo, nonostante la falsità del collegamento sia stata ampiamente dimostrata.

“Quando la stragrande maggioranza dei genitori sceglie di dare ai propri figli questo vaccino, il rischio che mia figlia contragga il morbillo è comunque molto basso, quindi preferisco non correre il rischio che abbia una reazione negativa", mi dice Rachel via email.

“Detto questo, non avrei mai potuto immaginare una situazione come questa con il coronavirus e sto ripensando a un po' di cose", ammette. "Mia nipote è a rischio se prende il coronavirus perché assume farmaci immunosoppressori. Questa preoccupazione mi ha fatto pensare alla responsabilità che ho come madre di impedire che le malattie vengano passate a persone che si troverebbero in serio pericolo. Non l'avevo mai considerato un motivo per vaccinare i tuoi figli prima che succedesse tutto questo. Devo dire che mi ha reso molto più possibilista".

È ormai chiaro che questa pandemia sarà la peggior crisi sanitaria a memoria d'uomo. Al momento in cui scriviamo, 750mila persone hanno contratto il virus, ci sono state oltre 39mila vittime in tutto il mondo, mentre le strutture e i lavoratori della sanità sono spremuti fino all'ultima goccia. Mentre decine di paesi in tutto il mondo hanno introdotto drastiche misure di contenimento e il virus continua a diffondersi a una velocità allarmante, un vaccino sembra la possibilità migliore che abbiamo per fermare la diffusione di questa malattia devastante—ma scoprire il vaccino non basta, la gente deve anche farselo somministrare.

* Il nome è stato cambiato per proteggere la privacy.

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