Attualità

L'hashtag dei suprematisti bianchi #ProudBoys è stato invaso da foto di baci tra coppie gay

"Questo hashtag deve parlare di amore, non di odio."
Leonardo Bianchi
Rome, IT
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Ci sono stati parecchi momenti bassi nell’orribile dibattito televisivo tra Donald Trump e Joe Biden. Uno di questi è arrivato quando il presidente non solo ha rifiutato di condannare i suprematisti bianchi e le violenze dei neofascisti, ma ha detto ai Proud Boys—un gruppo estrema destra fondato nel 2016—di “stare fermi e tenersi pronti” (“stand back and stand by”).

In questi anni i suoi membri, tutti giovani maschi bianchi, si sono resi responsabili di parecchi pestaggi e hanno preso parte a diverse manifestazioni violente. Il Southern Poverty Law Center, un’organizzazione statunitense che si occupa di estremismo, lo considera un “gruppo d’odio” dalle posizioni islamofobe, suprematiste e misogine.

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La frase di Trump è stata comunque interpretata come una specie di ambiguo “ordine,” al punto che lo stesso gruppo l’ha rivendicata e messa nel proprio logo. “Erano a favore di Trump già ben prima di quella dichiarazione, e adesso sono letteralmente al settimo cielo,” ha detto a NBC News la professoressa ed esperta di estrema destra Megan Squire. “La loro fantasia è di combattere gli antifa per conto del presidente, che di fatto ha chiesto loro di fare proprio questo.”

Di sicuro, il riferimento esplicito di Trump ha portato un’enorme visibilità agli estremisti—specialmente sui social, dove l’hashtag #ProudBoys è stato in tendenza per diversi giorni.

Tuttavia, dalla scorsa settimana l’hashtag è stato “ribaltato” dalla comunità LGBTQ+ (e non solo) che ne ha preso possesso. Scorrendolo, infatti, si trovano foto di coppie felici che raccontano la propria storia, parlano di momenti di vita quotidiana e pubblicano messaggi antifascisti e anti-omofobi. “Questo hashtag deve parlare di amore, non di odio,” ha twittato Bobby Berk, conduttore di Queer Eye su Netflix.

Uno dei primi tweet in tal senso è stato fatto dall’attore e attivista George Takei, che ha lanciato l’idea il primo ottobre del 2020. Da quel momento si sono uniti moltissimi altri account, tra cui quello dell’esercito canadese negli Stati Uniti, che ha postato l’immagine di un militare che bacia il suo partner accompagnata dalla bandiera del Canada e da quella arcobaleno.

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Sempre la scorsa settimana, il marchio di abbigliamento Fred Perry ha bloccato la vendita negli Stati Uniti della polo nera con le fasce gialle nel colletto e nelle maniche, che i Proud Boys usano come una sorta di divisa. Gli estremisti, si legge in un comunicato dell’azienda, “non hanno nulla a che spartire con noi, e stiamo lavorando con i nostri avvocati per perseguire ogni uso illegittimo del nostro marchio.”

Amazon, TeeSpring ed Ebay hanno bandito il merchandising dei Proud Boys con la frase di Trump, che aveva invaso i siti di e-commerce subito dopo il confronto tra i candidati alla presidenza degli Stati Uniti.

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Disclosure: I Proud Boys sono stati fondati nel 2016 da Gavin McInnes, uno dei fondatori di VICE Media. McInnes ha lasciato VICE nel 2008 e da allora non ha avuto più alcun contatto con il gruppo.