Gli Zen Circus dovrebbero farvi capire due cose di me. Uno, che i miei gusti musicali non si sono evoluti dalla tarda adolescenza. Due, che sono nata in provincia e per la provincia nutro un'inossidabile fascinazione."Ma la provincia crea dipendenza, se non ci sei nato non puoi capire"
Qui a farla da padrone sono le relazioni: sai che le cose non puoi farle da solo o solo per te stesso. Hai bisogno di diverse professionalità e non hai paura di farti contaminare
Cannoli di crema di coda vaccinara allo zafferano
Il locale nel centro ferrarese è stato aperto ad aprile 2015 da Matteo Musacci e Claudio Bellinello perché "volevamo qualcosa di diverso dalla solita formula di cappellacci e Spritz. Ci siamo ispirati a format stranieri e abbiamo creato un locale dove la parte ristorante avesse la stessa importanza di quella cocktail bar." Il team è giovanissimo, ma tutti hanno curriculum di un certo peso, con esperienze pluristellate alle spalle. E l'esperienza si sente tutta, sia nei piatti - tecnica implacabile, identità spiccata - che nel servizio spigliato e coinvolgente ma di elegantissima precisione. "Ogni drink list è sempre stata sviluppata intorno a particolari temi. In passato abbiamo creato cocktail dedicati ai piatti di diversi chef italiani, poi i cocktail 'che nessuno ordina mai', tipo l'East India… ne avevamo pronta una dei cocktail Presìdi Slow Food ma abbiamo dovuto rimandarla per il Coronavirus."Perché a Milano, nella grande e internazionale ed evoluta Milano, la gente continua ad andare nei sushi all you can eat e qui hanno capito il valore di un posto del genere?
Gli interni di Apelle
Questo locale è stato apri-pista di un certo modo di concepire il pub che poi è arrivato anche a Milano o Roma. Non dimentichiamoci che è nato in provincia, alla periferia di Reggio Emilia, in mezzo alla campagna.
No, dico, ma l'avete visto quest'hamburger?
Un hamburger dell'Arrogant Pub con mousse di cervello di pecora. Avete letto bene.
I locali che ho citato - e ce ne sarebbero ancora molti altri - sono molto diversi tra loro. Cos'hanno in comune? Non possiedo una risposta univoca. Credo che fondamentalmente tutti vogliano bene al posto dove si trovano: quella è una cosa che o ce l'hai, o non la puoi fingere. E non hanno né hanno mai avuto paura di osare. Tanto intorno non c'era nessuno da copiare - o nessuno che potesse copiare da loro. Più libertà di così. "Fondamentalmente siamo dei grandi cazzoni. Ma con grande competenza" mi dice Musacci. Nessun altro ristoratore mi direbbe così a Milano o a Roma: ci sarebbe un ufficio stampa a filtrare il messaggio. Per lavoro mi trovo a girare molti ristoranti, in molte città: eppure le volte in cui mi sono divertita di più, negli ultimi anni, non sono state quando ero seduta all'ennesimo bistrot in un quartiere milanese in via di gentrificazione che si definisce concept polifunzionale e serve la tartare di salmone. Sono state in provincia.Forse in provincia c'è ancora spazio per creare quello che si vuole senza rientrare nelle logiche di auto-celebrazione che hanno ormai investito il mondo della ristorazione. Che sia un cocktail bar creativo, un'osteria contemporanea, un'hamburgeria di ultra-qualità.Lunga vita ai ristoranti in provincia.Segui Giorgia su InstagramSegui MUNCHIES su Facebook e Instagram"Cos'hanno in comune tutti questi locali? Credo che fondamentalmente tutti vogliano bene al posto dove si trovano: quella è una cosa che o ce l'hai, o non la puoi fingere."