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Le conseguenze dell'Oscar

Meritata o meno, la vittoria della Grande Bellezza agli Academy Awards ha avuto risvolti alquanto improbabili: per quasi una settimana tutti gli italiani sono diventati critici e hanno sentito il bisogno di dire la loro. Ecco chi sono gli artefici del...

Via Flickr/3off.

Meritata o meno, la vittoria della Grande Bellezza agli Academy Awards ha avuto risvolti alquanto improbabili. Per quasi una settimana lo spirito di Paolo Mereghetti si è impossessato del 99 percento degli italiani iscritti ai social network, e per qualche giorno si è perfino smesso di parlare di Renzi. Fazio, per non sbagliare e chiudere in bellezza la settimana, li ha invitati tutti e due a Che tempo che fa.

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Noi non ci siamo espressi in merito, ma non perché l'argomento non ci interessasse, anzi. Le dinamiche del post- (ma anche dell'immediato pre-) vittoria della Grande Bellezza erano talmente avvincenti che abbiamo preferito accomodarci in poltrona, stare a guardare e prendere nota di quello che accadeva.

Malgrado sia stato condotto in rete, il dibattito aveva tutte le caratteristiche della tivvù all'italiana: commenti e interventi criptici come una domanda di Marzullo, inconcludenti quanto una puntata di Ballarò, dello spessore argomentativo di Uomini e Donne e dell'onestà intellettuale del Tg4. Quest'ultimo aspetto è probabilmente anche il più interessante: trovandosi a commentare la Grande Bellezza molti hanno mentito spudoratamente. Poco importa cosa avessero visto, o che il film avesse vinto l'Oscar: il giudizio era falsato a priori, e di una prevedibilità a tratti commovente.

Soltanto adesso le acque sembrano essersi calmate: l'avvento del primo weekend di sole ha staccato i facinorosi dalla tastiera, i link a Sogni d'oro sono tornati al loro posto su YouTube, e per un paio di giorni consecutivi qualcuno di noi è riuscito addirittura a prendere sonno senza avere davanti agli occhi l'ennesimo meme di "Sorrentino ringrazia". Insomma, le previsioni sono incoraggianti: da questa settimana—salvo recidivi e posseduti dell'ultimo minuto—ognuno dovrebbe essere in grado di far ritorno alla propria vita, ai propri affetti e al proprio mestiere.

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Cercando di fare tesoro di quest'esperienza, e nella speranza che un italiano possa nuovamente vincere importanti premi all'estero senza che questa guerra civile si ripeta più, abbiamo cercato di individuare le categorie coinvolte nello scontro. Ecco chi sono gli artefici del massacro delle nostre bacheche.

I SOLDATI SEMPLICI

Via Flickr/3off.

Categoria relativamente ampia, i soldati semplici si dividono in due macroaree: quelli a cui il film è piaciuto e l'hanno trovato "profondo" ed "emozionante" o semplicemente "bello" e quelli a cui il film è risultato insopportabile, e l'hanno accusato di essere "vuoto", "lento" e "autoreferenziale". I giudizi delle due categorie sono in completa antitesi, e ovviamente all'interno di queste aree non mancano pareri discordanti ("bello ma vuoto," "profondo ma lento," "mi è piaciuto nonostante i fenicotteri" e così via). Eppure a unirle c'è un inviolabile, saldo legame: la sincerità.

I MERCENARI

Via Flickr/3off.

Per darsi un tono o venire accettati, trovare lavoro o avere un aumento, farsi nuovi amici o tenersi quelli che avevano, sono stati costretti a dire il contrario di quello che avrebbero detto in un paese libero. Ovvero: hanno mentito. Dopo una rapida analisi dei pro e dei contro, si sono schierati dalla parte dei loro colleghi, amici e parenti socialmente influenti, cavalcando l'onda del parere "più giusto". Non lo rimpiangono, ma ad alcuni la Nana, la Santa e Serena Grandi sono apparse in sogno, minacciandoli.

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GLI STRATEGHI

Via Flickr/3off.

Prevedendo la reazioni-bluff hanno messo a punto un Italian Hustle di mirabile tortuosità, intellettualmente ripugnante ma strategicamente perfetto. I sottoposti-mercenari che aspettavano da loro pareri confortanti sono stati spiazzati, polverizzati: quando finalmente hanno concesso al mondo un giudizio, i Machiavelli del my movies hanno detto l'esatto contrario di quello che il mondo si aspettava da loro, guadagnando un'infinità di punti e scalando i vertici del potere (spesso scalandoli ulteriormente: gli strateghi sono già potenti). Non possiamo fare i loro nomi—vi basti sapere che sono in molti, intorno a noi. Occupano poltrone importanti. E sanno che abbiamo barato.

GLI OBIETTORI DI COSCIENZA

Via Flickr/Trysil.

Ed eccoci finalmente all'ultima categoria. La più sublime, peraltro. In questo girone dantesco di odio, acredine, recriminazione, grandi speranze e illusioni perdute, minacce, sgomento e noia, estasi e tormento aleggiano sopra tutto, loro, vincitori a mani basse, fuoriclasse alla Diego Armando. Quelli che alla domanda: "Ti è piaciuto La Grande Bellezza?" hanno risposto, sereni: "Non l'ho visto."

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