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Tea's Tacos

Come traslocare oltreoceano

Ho passato l'intera settimana a fare i bagagli, e con questo intendo piangere senza sosta con la faccia dentro la valigia.

Ho passato l'intera settimana a fare i bagagli, e con questo intendo piangere senza sosta con la faccia dentro la valigia. Trasferirsi è emotivamente provante quando lasci un Paese di cui, odi ammetterlo, ti sei innamorata proprio come il ragazzo più popolare della scuola dei film sui liceali perde la testa per la secchiona non appena questa si toglie gli occhiali. E fare tutto da soli è ancora più brutto. Ma no, non ho chiesto l'aiuto dei miei amici perché sono una donna indipendente—o meglio, non sono una stronza che vuole a tutti i costi rompere le palle i propri amici, o meglio ancora, io non ho amici.

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In più, è un'esperienza che crea un bel po' di confusione. Passare in rassegna tutti gli effetti personali implica un profondo esame di coscienza capace di metterti di fronte a quesiti come, dove sono finiti tutti i miei calzini? Ho mai avuto dei calzini? A cosa servivano questi antibiotici? Si possono assumere antibiotici a scopo ricreativo? Di chi sono le mutande sotto al mio letto? È da schifosi indossare mutande altrui? Perché ho dieci vestiti neri American Apparel, uno identico all'altro? E perché non entro nemmeno in uno? Ma dove ho preso tutta questa roba? E come me ne sbarazzo? Questa è la parte più difficile.

Non sono un'accumulatrice di cose, ma di sentimenti. Tutto ciò che possiedo mi evoca bei ricordi, un'amicizia meravigliosa o una traumatica botta e via. E con la scusa della nostalgia diventa complicato dire addio a quintali di cianfrusaglie, come la tessera della metro per la coca o il diploma della scuola di moda.

Ma i traslochi oltreoceano richiedono una certa dose di spietatezza. Sto per iniziare una nuova vita, non è il caso di portarmi dietro la vecchia! Ed è essenziale conservare soltanto le cose essenziali. Ecco come.

LA GUIDA DI TEA AI BAGAGLI

Un consiglio: se la valigia non è abbastanza accogliente da poterci dormire dentro significa che non è adatta ai vostri effetti personali. Perché ricordate, anche gli oggetti hanno dei sentimenti.

VESTITI

Avete presente quando trovate un vestito di due taglie in meno della vostra, ma è l'ultimo disponibile perché è una vendita campionaria ed è di uno stilista ed è speciale e pregustate già la figura che ci farete una volta persi quegli ultimi cinque chili, quindi lo comprate coi soldi dell'affitto e lo tenete appeso alla porta a fare da monito per la vostra dieta, ma poi ogni sera tornate a casa ubriache e ingolfate di cibo e addormentandovi lo guardate e pensate "domani si comincia" finché non vi decidete a usarlo, non per indossarlo ma per asciugarvi le lacrime perché nel frattempo sono passati due anni e quello non riesce ancora a passare su dalle cosce? Ecco, mettetelo in valigia. Solo quel vestito! Non dimenticate, state facendo i bagagli per la persona che volete diventare—non per quella che siete adesso (che è la stessa da cui state scappando). Portate con voi anche un capo-statement, come la maglietta che avete comprato al vostro primo concerto punk e inchiodato al muro per ricordarvi quanto eravate fiche.

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Servirà anche qualcosa di pratico, come una pelliccia [finta] adatta agli inverni californiani.

E non dimenticatevi l'intimo! Ma scegliete solo i pezzi più sexy e aggiungete del whisky (quanto basta a convincervi che vi stiano bene).

Date in beneficenza il resto dei vestiti, così che i vostri conoscenti potranno vederli addosso ai senzatetto e pensare a voi e avvertire la vostra mancanza e sentirsi in colpa per non avervi organizzato una festa d'addio fino ad arrivare a odiarsi tanto quanto li odiavate voi.

SCARPE

Impossibile farle stare tutte in valigia. Le manderò via posta, anche se ogni volta che ho spedito ai miei ex americani ciocche di capelli, bambole vudù o finti test di gravidanza non sono mai arrivati. Insomma, non nutro molte speranze.

È per questo che il paio di scarpe più importante viaggerà con me. Non puoi mai sapere quando avrai bisogno dei tacchi da stripper o del passaporto croato, ma ho imparato che di solito sono due cose che vanno a braccetto.

SOUVENIR

Conservo ogni singola confezione di profumo usata fin dal mio arrivo a Milano, e col tempo ho sviluppato una specie di ossessione. Non posso portarmeli dietro, ma non riesco ad accettare l'idea di riciclarli. Cosa ci faranno? E se non volessero diventare bottiglie di Coca-cola? O non fossero felici come posacenere? Che succederebbe se venissero separati dai loro cari durante il processo? E a proposito di processo, a Milano si ricicla per davvero?

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Era diventato un pensiero insopportabile, quindi ho deciso di liberarli. Ogni giorno da qui alla mia partenza lascerò due confezioni in giro per la città, affinché possano iniziare una nuova vita insieme e vivere per sempre felici e contenti. Documenterò il tutto sul mio blog, in caso voleste seguire l'avventura.

ACCESSORI

E con “accessori” intendo parrucche, altrimenti come riuscirò a far credere ai miei nuovi amici di essere una persona interessante?

NÉCESSAIRE

Un minuto di silenzio per riflettere su cosa accadrà alle mie scorte sessuali.

La confezione di pillole e i preservativi sono ancora impacchettati e il lubrificante è intatto, ma il mio iGino è più che consumato, AKA benvenuti nella mia relazione a distanza. Perché li metto in valigia? Per essere pronta quando rivedrò il mio fidanzato, e con pronta intendo dire che ho già fatto dei buchi nei preservativi.

ARREDO

A proposito del mio fidanzato, vado a stare da lui. E questo significa che gli ri-arrederò casa. La bandiera americana passerà dalla mia parete direttamente alla sua, a ricordargli che quella col passaporto americano sono io, e se lui dovesse comportarsi male potrei sempre segnalarlo all'immigrazione.

Lo stesso vale per il poster di Lady Gaga, perché non si dimentichi di come deve chiamarmi a letto.

“Mother Monster”

Porto anche le Polaroid, così che sappia che ho una vita sociale e che una volta uscivo coi modelli: la gelosia è il segreto di una buona relazione. Scherzo, ovviamente. Le conservo solo per ricordarmi di non farmi mai più nera (chissà cosa mi passava per la testa).

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Questo fiore farà ciò che vuole. L'ho trovato al mio primo party casalingo a Milano, l'ho rubato e annaffiato per una settimana finché non mi sono accorta che era di plastica. L'ho sempre tenuto con me, e mi ha guidata nei tempi più bui attraverso la magia nera.

Anche la foca verrà via con me, almeno ci sarà qualcuno a consolarmi quando il mio fidanzato deciderà che farmi vivere con lui è stato l'errore più grosso della sua vita.

TEMPO LIBERO

Siamo ciò che guardiamo. Per questo metterò in valigia solo la serie tv che mi ha dimostrato che promiscuità e abuso di sostanze sono ok, il film che mi ha illuminato sul potere delle mosse sexy e il cartone che mi ha spinto a voler diventare un cartone.

C'è una frase di John Waters che dice, "se uno non ha libri in casa, non dovresti andarci a letto." E i libri brutti, allora? Ne brucerò a decine, perché leggerli è servito soltanto a convincermi ulteriormente di quanto odii tutti. Bukowski era uno stronzo, Hunter S. Thompson uno psicopatico e Nabokov un pedofilo. Porterò con me solo la letteratura che mi ha illuminata, ha rischiarato il mio spirito e ispirato i miei sogni! Le interviste a Lady Gaga mi ricorderanno i miei obiettivi e i misteri sugli omicidi hollywoodiani prediranno il mio futuro.

Segui Tea su Twitter: @TeaHacic

Settimana scorsa: Don't cry for me Milano