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Tutto quello che ho visto facendo il dentista

Ho parlato con una dentista con anni di esperienza alle spalle per farmi raccontare qualche storia. A sentire lei, l'alito cattivo è l'inconveniente minore della sua giornata lavorativa.
Tutte le illustrazioni di Florian Appelt.

Quello del dentista è un lavoro che spesso viene sottovalutato. Nessuno (o quasi) ci va con piacere, e in generale basta nominarne uno per suscitare subito commenti piccati sulla quantità di soldi richiesta per dover sopportare un aspiratore della saliva in bocca. Ma diciamoci la verità, senza di loro sembreremmo tutti usciti da una puntata di Walking Dead. E poi, gli scaccia-carie vestiti di bianco ne vedono di tutti colori. Ho parlato con una dentista con anni di esperienza alle spalle per farmi raccontare qualche storia. A sentire lei, l'alito cattivo è solo l'inconveniente minore della sua giornata lavorativa.

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SESSO ORALE CON LA DENTIERA?

Una volta, una donna sui 65 è arrivata in studio lamentandosi del dolore che da qualche giorno le tormentava la bocca. Già alla segretaria aveva raccontato metà della sua vita––cosa che fanno davvero tanti pazienti––e a me ha subito detto che era divorziata e che viveva con il cane. Dalla radiografia era venuto fuori che le avremmo dovuto togliere alcuni denti dell'arcata superiore, che poi si sarebbero potuti sostituire con una protesi. Esatto, quelle cose che una volta i vecchi mettevano nel bicchiere sul comodino accanto al letto.

È sempre un po' scomodo informare i pazienti del fatto che hanno bisogno di una dentiera. La maggior parte, dopo la notizia, assume un'espressione sconvolta e chiede se la cosa si noterà, se potranno parlare normalmente, ridere e mangiare.

La prima domanda della signora però mi ha preso alla sprovvista: voleva sapere se la dentiera le avrebbe dato fastidio durante il sesso orale, se la si sarebbe sentita e di come avrebbe dovuto pulirla. Dopo aver brevemente guardato negli occhi la mia assistente le ho detto che uno spazzolino avrebbe sistemato tutto. La mia risposta deve averla tranquillizzata, perché ha acconsentito al trattamento senza fare altre domande. Alla fine non sappiamo come le siano andate le cose, ma speriamo che non abbia avuto intoppi di alcun genere.

I DENTI IN PRESTITO

Mi ricordo che una volta ho avuto una paziente piuttosto anziana che è venuta in ambulatorio per un ascesso gengivale. Sono già passati diversi anni, tieni presente questo. Viveva in paesino della provincia ed era venuta in città appositamente per farsi visitare da me.

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Il trattamento dell'ascesso in sé non era un problema. È bastato farle una piccola incisione con un drenaggio per togliere il pus. Il punto è che la signora non aveva nemmeno un dente. Ci siamo informati e le abbiamo chiesto se si era scordata la dentiera a casa. Lei ha risposto che non ne aveva mai avuta una. Alla nostra proposta di provvedere, la vecchia signora ha candidamente scrollato le spalle: durante la settimana se la cavava bene senza denti, e la domenica, quando doveva andare a messa, prendeva quelli del marito. Che a messa, la domenica, non ci andava.

I DENTI DI SOTTO

Al momento della compilazione della scheda di prenotazione, al paziente viene anche chiesta anche la professione. Ecco, una volta un ragazzo ha compilato il campo specificando che era un "gigolò". Ma a sorprenderci non è stata tanto la nonchalance del paziente a riguardo, quanto la sua richiesta di trattamento.

Non aveva denti, ma voleva una protesi solo per l'arcata superiore. In un primo momento abbiamo pensato che non avesse abbastanza soldi per permettersi una soluzione completa––anche se aveva un aspetto serio e tutto il resto––così ci siamo premurati di suggerirgli la possibilità di farsi passare le cure dalla mutua. Ma lui non aveva bisogno dei denti inferiori. Sul lavoro, ci ha spiegato, i denti di sotto gli avrebbero causato più problemi che altro.

Alla mia domanda sul perché i denti dei consumatori di droga siano sempre così rovinati ho ricevuto la foto da cui è tratta l'illustrazione iniziale di questo articolo, accompagnata dalla seguente spiegazione: il consumo di droga lo si riconosce spesso da chiazze marroni sulle superfici interne ed esterne dei denti.

Capire di quale droga si tratti non è sempre così semplice a prima vista. Con la speed, per esempio, spesso le persone digrignano i denti fino a distruggerli. Una cosa è chiara, la potenza della droga è direttamente proporzionale al danno ai denti. Anche le anestesie locali funzionano male con chi fa uso di sostanze––basta anche un consumo abituale di cocaina.

Ma ci sono anche storie molto più dure da mandare giù. Una signora che aveva più o meno 30 anni è venuta per un controllo. Mi sono accorta che le mancavano cinque denti, e un po' confusa le ho chiesto se avesse avuto un incidente. Lei ha scosso la testa e mi ha detto: "Me li ha fatti saltare mio marito."