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Abbiamo parlato con il ragazzo dietro Popcorn Time

Popcorn Time è un software per facilitare lo streaming illegale di film e serie tv: Hollywood gli sta facendo la guerra, ma secondo il suo creatore il problema non è la pirateria, ma la scarsità del servizio offerto legalmente.

Immagine per gentile concessione di Federico Abad.

Il film Disney preferito di Federico Abad è La bella e la bestia. Abad ha 30 anni, è argentino e vive a Buenos Aires, dove fa il visual designer e il programmatore. Ha detto che un giorno gli piacerebbe andare negli Stati Uniti e fare un giro a Disney World. Ma se lo farà, probabilmente non verrà accolto a braccia aperte.

Abad è una delle persone più odiate dall'industria cinematografica, e molti registi e produttori lo considerano un ladro. Nel 2014 ha aiutato a sviluppare un software open source per facilitare lo streaming di film, serie tv e altro materiale audiovisivo presente su internet—per la maggior parte in forma illegale. Il software è stato poi trasformato in un piattaforma online che lui e i suoi collaboratori hanno denominato Popcorn Time.

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Sul sito di Popcorn Time, il programma—insieme all'applicazione di ricerca che lo completa—è disponibile in free download. E questo fa sì che i film piratati siano molto più accessibili anche a persone che normalmente non si scomoderebbero a cercare link per lo streaming illegale o torrent per scaricarli.

A metà febbraio del 2014, pochi giorni dopo il lancio, Popcorn Time è diventato virale. Il sito è stato preso soprannominato il "Netflix della pirateria," e diversi blog dedicati allo streaming e al download illegale l'hanno definito "rivoluzionario" perché offre "le potenzialità di BitTorrent e la semplicità di un formato alla Netflix." "Ci abbiamo messo una settimana a crearlo," ha detto Abad a VICE News via Skype da Buenos Aires. "Dopo una settimana che eravamo online avevamo già migliaia di utenti. Dopo un mese ne avevamo milioni in tutti i paesi del mondo."

Federico Abad. Foto via

Instagram

Popcorn Time ha spopolato perché dava alla gente la possibilità di accedere facilmente a una vasta selezione di film, qualcosa che l'industria cinematografica non offre—almeno secondo i suoi critici. Per l'industria cinematografica invece il servizio è una grave minaccia, e sta cercando in tutti i modi un modo per impedire che venga usato.

Abad sostiene che l'industria cinematografica abbia minacciato lui e gli altri creatori di Popcorn Time già poco dopo il lancio del sito, motivo per cui una prima versione del sito stesso è stata chiusa il 14 marzo 2014, dopo appena un mese di attività.

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"Ho capito che avevo fatto qualcosa di grosso quando ho visto un piccolo articolo su di noi su TIME," ha detto Abad. "È stata la prima volta che mio padre ha capito che lavoro facessi."

Mentre suo padre gli diceva che avrebbe dovuto cercare di trarre profitti dal sito, sua madre ha iniziato a preoccuparsi—sentimento condiviso da Abad e dagli altri sviluppatori. Di lì a poco hanno infatti scoperto che un avvocato della Warner Bros. aveva visitato le loro pagine LinkedIn.

"Non so come abbia fatto a trovarci," ha detto Abad. "Avevamo creato Popcorn Time per divertirci, per i nostri amici e per le nostre famiglie, ma la cosa è sfuggita di mano. Non volevamo metterci nei guai per colpa di questo progetto."

Anche se Abad e i suoi collaboratori hanno poi chiuso il sito originale di Popcorn Time, sono nati quasi subito diversi altri siti "copia"—siti che usano il codice opensource del sito originale modificandolo e aggiungendovi altri elementi. Il più famoso è Popcorntime.io, che Abad supporta e considera il vero successore del sito originale. Abad e gli altri programmatori raccontano di non avere idea di quante volte sia stato scaricato il programma, ma il sito ha 141mila fan su Facebook e quasi 40mila follower su Twitter.

E man mano che la comunità cresceva, le case cinematografiche hanno iniziato a denunciare gli utenti.

Lo scorso 20 agosto, la Survivor Production—che ha prodotto Survivor, un thriller del 2015 con Pierce Brosnan—ha denunciato 16 utenti del sito di fronte al tribunale dell'Oregon.

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"Popcorn Time ha un solo scopo: piratare materiale protetto da copyright," ha affermato l'azienda. "Survivor è stato scaricato centinaia di migliaia di volte, e ci sono stati circa 10mila casi di pirateria riconducibili a luoghi che si trovano all'interno dello stato dell'Oregon."

Lo scorso 16 agosto, la casa cinematografica produttrice del film The Cobbler, con Adam Sandler, ha denunciato 11 utenti di Popcorn Time con una motivazione quasi identica.

Ma non sono solo le case di produzione di Hollywood a essere spaventate da Popcorn Time. Netflix, per esempio, ha definito "preoccupante" la diffusione di Popcorn Time in Olanda. Lo scorso gennaio, in una lettera ai suoi azionisti, Netflix ha scritto che, "la pirateria digitale continua a essere uno dei nostri principali concorrenti."

Ma finora per l'industria cinematografica è stato difficile far chiudere i siti di Popcorn Time, perché negli Stati Uniti scaricare il software è perfettamente legale—è illegale soltanto usarlo per scaricare o vedere film piratati. In Danimarca, due uomini sono stati arrestati per aver creato siti che davano informazioni su come usare Popcorn Time. In alcuni paesi, come il Regno Unito, il servizio è stato bloccato.

Negli Stati Uniti, la Motion Picture Association of America (MPAA) ha giocato un ruolo chiave nel far chiudere il sito originario di Popcorn Time, come evidenza un rapporto del 2014 diventato di dominio pubblico quando sono state hackerate le email interne della Sony.

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"La divisone Content Protection ha riportato una grande vittoria nel far chiudere il sito principale di Popcorn Time," si legge nel rapporto, indirizzato dalla MPAA alle principali case di produzione di Hollywood. "Lo sforzo investigativo ha richiesto una collaborazione e un'azione intercontinentale e simultanea—e potrebbe aver impedito a Popcorn Time di diventare una grave minaccia per il copyright."

Howard Gatman, vicepresidente di MPAA, si è rifiutato di considerare Popcorn Time un caso isolato; al contrario, ha attaccato tutti i siti e i software che rendono disponibili gratuitamente contenuti coperti da copyright.

"Per noi combattere la pirateria è una priorità," ha detto, citando diversi studi finanziati dall'industria cinematografica secondo cui quasi un quarto della banda larga dei paesi del Nord America, dell'Europa e dell'Asia verrebbe usata per infrangere il copyright. Altri studi citati dall'MPAA stimano che lo scorso anno solo negli Stati Uniti siano stati condivisi su BitTorrent 710 milioni di film e telefilm pirata, tra cui 416milioni di film.

Ne consegue che le perdite economiche per l'industria cinematografica sono enormi. Gantman ha detto che il suo lavoro è quello di assicurarsi che l'industria cinematografica non venga distrutta dalla pirateria.

"Stiamo proteggendo la creatività e i lavori all'interno dell'industria cinematografica," ha detto Gantman.

Ma la pirateria che avviene tramite siti come Popcorn Time danneggia davvero Hollywood?

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Nel 2002, i cittadini americani e canadesi sono andati al cinema circa 1,6 miliardi di volte—un record assoluto. Da allora, le statistiche mostrano un declino costante: nel 2014 il dato era di 1,27 miliardi di biglietti venduti. In ogni caso, i ricavi sono rimasti stabili o sono aumentati. Secondo la National Association of Theatre Owners, il 2015 sarà l'anno in cui ci saranno i ricavi più alti della storia dell'industria cinematografica, con un incasso lordo ai botteghini di quasi 11 miliardi di dollari entro la fine dell'anno.

"La pirateria sta avendo degli effetti sulla vendita di film," ha dichiarato James Gibson, esperto di copyright e professore di giurisprudenza all'Università di Richmond. "Ma non credo che per Hollywood il problema sia grave come lo è stato per l'industria musicale."

Denise Mann, professoressa del Department of Film, Television and Digital Media della UCLA, è convinta che i problemi di Hollywood abbiano origini diverse. "Hollywood non sta per morire o per essere sostituita," ha detto. "Ma si sta adattando troppo lentamente all'era di internet."

Secondo Mann, c'è un'azienda in particolare che si sta adattando molto più velocemente a questa nuova situazione di quanto non stiano facendo le case cinematografiche: Netflix. Da ormai cinque anni a questa parte Netfilx domina il mercato dello streaming legale, e adesso sta cercando di espandersi a livello internazionale. Lo scorso marzo, nelle ore di punta, Netflix era responsabile del 37 percento dell'uso di banda larga in Nord America. Nei periodi di picco ha consumato più banda larga di YouTube, Amazon e Hulu messe insieme.

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Nell'era della visione compulsiva di serie tv, "la vecchia Hollywood dipende ancora da un sistema antiquato, che consiste nel rendere disponibili i suoi film attraverso una serie fissa di canali," ha detto Mann. "Con Netflix, Amazon Prime e altri servizi, le cose stanno cambiando. Questi cambiamenti dovrebbero preoccupare Hollywood molto più della pirateria."

Abad va addirittura oltre e guarda con preoccupazione anche agli effetti che avranno, per l'industria cinematografica, applicazioni come Popcorn Time. "Ovviamente non voglio che l'industria cinematografica perda una grande quantità di denaro," ha detto. "Non è un problema di pirateria, ma di servizio: devi dare agli utenti quello che chiedono, e a un giusto prezzo."

Per esempio, dice Abad, in Argentina i film escono molto più tardi rispetto agli Stati Uniti, e a quel punto sono già disponibili da tempo su Internet.

"Sarei contentissimo di pagare Netflix se offrisse una buona scelta," ha detto. "Ma nel mio paese il catalogo di Netflix è indietro anni luce."

Invece, lo sviluppatore del nuovo sito di Popcorn Time crede che il suo lavoro stia costringendo l'industria cinematografica a confrontarsi con la dura realtà. "Sto facendo vedere al mondo quanto ci guadagneremmo tutti quanti se l'industria cinematografica si adattasse al ventunesimo secolo," ha detto.

Per quanto riguarda Abad, il breve periodo in cui è stato l'uomo più odiato dell'industria cinematografica ha avuto effetti importantissimi sulla sua vita attuale. Sostiene di non aver fatto soldi con Popcorn Time. Dice di vivere ancora con i suoi due gatti nel suo vecchio appartamento a Buenos Aires e di avere un lavoro relativamente normale in un'impresa di sicurezza informatica che si occupa di Bitcoin. Durante la sua breve incursione nel mondo della pirateria digitale, Abad ha cercato di prendersi meno rischi possibili, e questo è il motivo per cui non ha ricevuto alcuna denuncia da parte dell'industria cinematografica.

Ma considerando che il lieto fine è parte essenziale dei film Disney che ama, non si può dire che Popcorn Time abbia aiutato Abad a realizzare i suoi sogni. Dice che la sua ex fidanzata lo ha lasciato per il troppo tempo che dedicava alla creazione del programma. Ed è ancora single. "Una ragazza mi ha scritto su Twitter che spera che io trovi una nuova fidanzata grazie a Popcorn Time," ha detto. "Ho fatto subito retweet."

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