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Dietro a una pasticceria vegana a Londra c'è un covo di neonazisti italiani?

Una campagna di boicottaggio sostiene che dietro torte e muffin nella capitale inglese si celerebbe un covo di estremisti nostrani.

In questi ultimi anni, Londra è stato un ottimo rifugio per la nutrita colonia nera che arriva dall’Italia. Il nome più celebre è quello di Roberto Fiore, che negli anni ’80 vi approdò per iniziare una lunga latitanza. Co-fondatore del movimento neofascista-eversivo Terza Posizione e poi fondatore di Forza Nuova, nel "soggiorno" londinese Fiore ha dato vita a Easy London, società che aiuta studenti e lavoratori al loro arrivo in città. Grazie alle conoscenze nel mondo della politica britannica, Fiore ha anche aperto altre attività parecchio redditizie.

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Più recentemente, secondo un’indagine portata avanti da un gruppo che si firma come “Antifascisti Londinesi”, un gruppo di neonazisti italiani trasferiti a Londra si celerebbe dietro l’innocua vetrina di una pasticceria vegana nel quartiere di Camden.

Il Cakes’N’Treats, questo il nome del “vegan coffee-shop,” è stato aperto un anno fa a Camden. Si tratta del secondo negozio della catena Vegan Wondercake Catering, nata nel 2011 a Dortmund. A gestirla è la 29enne tedesca Kim Wonderland (il suo vero nome è Kim Kalkowski), una vera e propria celebrità del settore che ha anche scritto il libro di ricette Vegan Wondercakes.

Tra i mercatini di Camden, Kim ha allargato il giro e propone anche specialità salate: si va da bagel ai burger, fino alle insalate. L’attività funziona e le regala popolarità: su Facebook la sua pagina ha più di 21mila like. Gli antifascisti londinesi, però, hanno invitato al boicottaggio della pasticceria a causa di strane frequentazioni che gravitano intorno a muffin e torte.

Non è la prima volta che Kalkowski viene accusata di vicinanze con certi ambienti. Alla fine del 2012 Kim, mentre è ancora in Germania, si vede con un ragazzo italiano che si chiama David Lavezzoli ed è di Lucca. Su Indymedia gli antifascisti tedeschi iniziano a postare foto dei due, poi si mettono ad analizzare gli amici della coppia in rete. Colpiscono la loro attenzione i fratelli Luigi e Luca Scuro da Pavia e tale "Maury White," un punk italiano trapiantato a Londra con tendenze estremiste. L’ideologia della comitiva è calligrafata nei tatuaggi e nelle t-shirt.

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Gli attivisti chiedono conto alla ragazza di queste frequentazioni, si sentono presi in giro. La conoscono bene perché ha fornito più volte da mangiare alle feste antifascite nella Ruhr e dintorni. “Io sono sempre stata antifascista,” risponde sdegnata. “Nemmeno voglio i soldi da quella feccia.” Dice, letteralmente, “di essere stata trascinata in un casino di enormi proporzioni”.

Kalkowski ricompare qualche tempo dopo nella capitale britannica. Lì, pensa, la lasceranno in pace. Ha cancellato tutte le connessioni pericolose dal profilo privato e il suo nuovo paradiso senza burro ha un’immagine impeccabile. Le sue amicizie italiane, però, continuano a procurarle guai. David, che continua a stare con lei, ora serve da bere nella pasticceria vegana.

Gli antifascisti londinesi ricevono la segnalazione dai colleghi tedeschi e si mettono a controllare i tatuaggi. Sul collo di David ci sono le scritte “Pride” e “Nessun rimorso”, e anche una serie di bandiere tra cui quella italiana e l’AK-47. Su Facebook Kim lo ha sempre difeso da ogni accusa: “Non tutti gli skinheads sono di destra,” si legge in un post. “[David] ama il calcio e la musica Oi! e i tatuaggi derivano da motivazioni personali: Nessun rimorso è una citazione di Jules Bonnot, un rapinatore anarchico francese venerato anche in Italia”.

Molto meno ambigui sono i segni sul corpo degli amici che, come documentano i social network, passano sempre più tempo a Londra e vengono ritratti a bere assieme in giro per la città.

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Luigi Scuro ha un enorme busto di Benito Mussolini che gli inchiostra la schiena. Suo fratello Luca ora vive in Inghilterra, a Hinckley nel Leicestershire, e gestisce uno studio di tattoo. A loro in trasferta si unisce spesso Elia Rizzo che ostenta il logo dei Pavia Skins, ha i fulmini delle SS tatuati sul petto, frequenta i neonazisti di mezza Lombardia e ama ricordare i caduti tedeschi della Seconda guerra mondiale.

Kim ammette di avere conosciuto le teste rasate a un concerto Oi!, di aver condiviso con loro la causa animalista, ma aggiunge che sono solo conoscenti. Poi, sempre via Facebook, critica gli antifascisti che hanno spulciato il suo profilo per trovare ombre nelle sue relazioni. Ma la macchia continua a espandersi e la creatura di Zuckerberg, setacciata dagli attivisti in cerca di collegamenti, non smette di creare imbarazzo alla coppia.

I “ragazzi del Cakes’N’Treats” hanno una particolarità: sono tutti di Pavia. E c’è chi, come Mauro Vanetti, li conosce molto bene: "Non sapevo nulla delle attività dei miei concittadini a Londra, mi ha sorpreso molto ritrovare i loro nomi in quel contesto.”

Vanetti è un militante antifascista del comune lombardo. Nel 2003 la sua macchina venne devastata durante un assedio al centro sociale Barattolo. Tre anni dopo due fascisti lo minacciarono con un coltello per strada. Lui si salvò spruzzando lo spray al peperoncino in faccia agli aggressori. Un ragazzo è stato condannato in primo grado a 7 mesi di reclusione per quel tentativo di aggressione: è Luigi Scuro.

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“Quello fu il problema più serio che ho avuto con loro,” prosegue Mauro. “Con Luigi Scuro quella notte c’era anche Marco Rossella, che era il capo di quel gruppo e che in passato ha vissuto a Londra. Iniziarono a girare per Pavia in gruppo nel 2001, come sezione locale di Forza Nuova. Negli anni successivi sono cresciuti di numero grazie al reclutamento allo stadio.”

Le cronache locali raccontano di numerose risse, intimidazioni e nostalgie fasciste fino al 2004. Le violenze, però, sono continuate anche di recente, sempre con gli stessi protagonisti. In un paio di casi sono state oggetto di interrogazioni parlamentari.

Nel 2012 ancora Luigi Scuro ferma in Strada Nuova uno studente che indossa una maglietta con la scritta “Antifascista Siempre” e lo costringe ad andar via a torso nudo. Per tre anni il questore gli impedirà di ritornare in città. Tre anni prima, sempre nel corso centrale di Pavia, il fratello Luca è accusato di aver picchiato, assieme a degli altri estremisti di destra, quattro oppositori politici.

“Per lungo tempo i ragazzi di sinistra come me hanno avuto problemi con loro,” ricorda Vanetti. “Ultimamente sono stati meno presenti, anche perché il centrodestra locale li ha abbandonati e politicamente non hanno più trovato terreno fertile. Inoltre nei tribunali hanno passato guai seri e ripetuti [i processi sono stati tanti, ma ci sono state anche assoluzioni e pene ridimensionate, ndr]. Probabilmente è per questo che alcuni di loro hanno deciso di prendere un volo per Londra e sparire per un po’ di tempo.”

Secondo gli antifascisti londinesi, tuttavia, i naziskin pavesi non sarebbero rimasti buoni nemmeno nel suolo britannico. “Infastidiscono la gente per le strade del Nord di Londra e causano guai,” si legge su Libcom. “La loro presenza è visibile, seppur meno forte rispetto al passato. Siamo preoccupati che il coffe-shop possa diventare una calamita per l’estremismo nero. La presenza di razzisti, organizzata o non, rappresenta una minaccia diretta per la gente di colore e per chi la pensa in modo diverso da loro" e proprio per questo chiedono di boicottare Cakes’N’Treats.

Dal canto suo Kim, ha ribadito di non avere nulla a che fare con fascismo, razzismo e omofobia e lo stesso discorso sarebbe valido per il suo fidanzato David. In altre parole con riferimento a quest'utlimo, almeno secondo Kim, andare a certi concerti, frequentare persone notoriamente schierate e sfoggiare determinati simboli non implica necessariamente condividerne la mentalità e l'ideologia che c'è dietro.

Segui Dario su Twitter: @dario_falcini