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10 domande a...

10 domande che hai sempre voluto fare al gestore di un bordello

Sei diventato il proprietario di un bordello perché non sapevi fare altro?
Foto per gentile concessione dell'intervistato.

A differenza dell'Italia, la prostituzione in Germania è legale e regolamentata. Questo significa che le prostitute possono lavorare in proprio o come dipendenti ma alla luce del sole, che i bordelli ci sono—e sono imprese registrate—e che i lavoratori del sesso sono tenuti a pagare le tasse. Non è tutto rose e fiori, ovviamente, ma dopo la legalizzazione del 2001 in molti si sono buttati in quello che oggi è il "maggiore mercato europeo per i servizi sessuali regolati dalla legge." 

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Quando le prostitute affittano una stanza all'interno di un bordello possono fissare liberamente il prezzo per le prestazioni sessuali che scelgono di fornire. I guadagni del proprietario derivano dall'affitto dei locali, il cui prezzo si aggira tra i 100 e i 160 euro al giorno.

Catene d'oro, mazzette di banconote, auto di lusso e sorrisetto sardonico. Nell'immaginario comune, il proprietario di un bordello è più o meno così. Ma eccentricità a palate e zero scrupoli sono davvero lo starter-pack per avere successo nell'industria della prostituzione? Quanto c'è di vero nella rappresentazione dei professionisti del settore che Kill Bill, Taxi Driver e video musicali ci propinano da decenni?

Abbiamo incontrato Leo, 43 anni, tedesco, per capire quanto c'è di vero in questo cliché, ma quando gli chiediamo quanto guadagna ci dice solo: "Questa domanda possono farmela solo il mio commercialista, la banca e l'ufficio delle imposte!" A tutte le altre domande, invece, ha risposto senza farsi problemi. "Ovvio che dico di essere il proprietario di un bordello. Perché non dovrei? Dire cose a caso per mascherare la verità è imbarazzante."

Sul suo sito, oltre a slogan improbabili, ci sono anche foto delle stanze, e tra palme, specchi e letti a baldacchino sembra di essere sul sito dell'Ikea. Durante la settimana nel suo bordello lavorano dieci ragazze, nel weekend 15.

"Essere il proprietario di un bordello significa affittare locali a un preciso scopo, non fare il magnaccia. Cosa, con chi e come le ragazze fanno quello che fanno sono affari loro, non miei." Ah, davvero? Abbiamo qualche domanda.

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VICE: Sei diventato il proprietario di un bordello perché non sapevi fare altro?
Leo: Ho frequentato una scuola professionale per meccanici, mi sono sporcato le mani e ho capito che anche con gli straordinari non avrei mai guadagnato abbastanza. Quindi ho deciso di studiare business administration all'università. Tempo dopo con alcuni amici abbiamo avuto l'idea di aprire un bordello—avevamo sentito che era il modo più facile per fare una barca di soldi senza sbattersi troppo.

Ma le cose non sono andate proprio così: un'auto di lusso, vestiti di marca e un abbonamento in palestra non bastano per diventare un imprenditore nel settore della prostituzione. I due "amici" si sono volatilizzati nel giro di pochi mesi, e io mi sono ritrovato con un bordello e zero collaboratori. Con gli anni ho capito che questa è un'attività come le altre, che deve essere gestita con professionalità e competenza. Dopo circa cinque anni ho iniziato a guadagnare bene, e oggi non mi sono ancora stufato.

I tuoi genitori sanno che lavoro fai?
Sì, mia mamma lo sa. Non sono sicuro che l'idea le piaccia particolarmente, ma almeno non mi chiama per farmi il lavaggio del cervello. Con me non funziona; è da quando ho 14 anni che faccio quello che mi va di fare e che considero giusto fare.

Su internet il tuo bordello utilizza slogan come "dentro, fuori, figata" o "gambe pronte 24 ore su 24". Hai un'opinione negativa delle donne?
Io so come si gestisce un bordello. Come si pubblicizza dovete chiederlo alla mia agenzia di comunicazione.

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Cosa troverebbe la polizia se facesse irruzione nel tuo bordello?
Preservativi usati, le fatture delle ragazze, lenzuola pulite e forse qualche asciugamano sporco—a volte gli uomini ci mettono talmente poco a venire che la lavatrice non fa in tempo a lavare tutto.

Usufruisci anche tu dei servizi forniti dalle tue affittuarie?
Non lo farei mai. Sapete perché? Le ragazze che scelgono di lavorare per me, lo fanno perché si sono stancate delle abitudini di altri gestori. E con abitudini intendo dover andare a letto con proprietari di mezza età che si credono playboy.

Non mi piace mischiare lavoro e vita privata. Non faccio sconti neanche ai miei amici. Non mi faccio un culo così tutta la notte solo perché loro possano scopare gratis. Di solito funziona così: se in discoteca non hai trovato nessuno e neanche Tinder ti sta dando soddisfazioni, allora verso le due di notte vai in un bordello. E se i miei amici hanno davvero voglia di fare sesso mi chiamano e chiedono se ho abbastanza donne. Poi vengono qui, pagano il dovuto e dopo mezz'ora tutto va meglio.

I tuoi clienti sono degli sfigati?
Assolutamente no. In un bordello il cliente paga un servizio che desidera ricevere. Per farla semplice, ci sono due tipi di clienti. Il primo tipo è composto da persone di religione musulmana, in maggioranza turchi, che non vogliono o non possono fare sesso con la moglie tutte le volte in cui hanno voglia. A casa fanno sesso solo nella posizione del missionario, e con le coperte sulla testa. Qui possono scegliere tra pecorina, sessantanove e un milione di altre cose. Questi clienti non danno problemi, non vogliono neanche baciare la prostituta—perché a quello ci pensa la moglie. Anche le ragazze sono felici di avere clienti così, perché la maggior parte di loro sono gentili, si depilano e sono puliti. Il secondo tipo sono i classici tedeschi. Ovvio, non sono tutti uguali, ma molti guardano YouPorn da quando hanno 14 anni, e vogliono fare le stesse cose nel mio bordello. È capitato più di una volta che una ragazza uscisse dalla stanza sconvolta perché un ragazzino di 18 anni le ha chiesto di fare cose di cui persino lei ignorava l'esistenza.

Le donne scelgono liberamente di lavorare per te?
Nel mio bordello ci sono solo donne che parlano tedesco o inglese, in questo modo posso capire immediatamente se c'è qualcosa che non va. Non voglio saperne niente di magnaccia o papponi. Se mi accorgo che c'è un'auto nel parcheggio che aspetta che una delle ragazze gli dia dei soldi, filo dritto dal tipo e gli dico chiaro e tondo che nel mio locale non può farlo. Una donna che è costretta a lavorare è inutile dal punto di vista degli affari. Anche una cameriera che non ha voglia di servire ai tavoli fornisce un pessimo servizio, e qui è lo stesso: si sparge la voce e la gente non ha più voglia di venire da te.

Hai già rovinato la vita di una donna?
Sono dell'opinione che tutte le donne che vengono da me dovrebbero sapere cosa vogliono e cosa no. Se ho dei sensi di colpa? Quando vedo che una donna si trova in una brutta situazione e so che i suoi soldi vanno nelle mani di qualcun altro, le dico che non ho minimamente voglia di gestire casi simili. Ma se una donna ha qualche problema personale, magari un debito o cose simili, allora può lavorare da me per rimettersi in piedi. E se noto che non ha risparmi, ma continua a spendere tutti i suoi soldi in alcol o al casinò, cerco di parlare con lei una, due, tre volte. Ma alla quinta mi incazzo di brutto. Le ragazze devono sapere cosa stanno facendo.

Puoi assicurarci che le donne del tuo bordello sono trattate con rispetto dai clienti?
Ovvio! Ogni donna fa solo ciò che vuole. No significa no, anche quando sei una prostituta. Odio gli uomini convinti che una banconota in più o essere superdotati siano strumenti per ottenere sempre e comunque quello che si vuole a letto. Quindi se un ospite non riesce a trovare un accordo con la ragazza, torna in sala d'aspetto e si fa due chiacchiere con la responsabile. E se neanche lei riesce a trovare una ragazza che sia pronta a soddisfare i suoi desideri, allora non ci resta che dirgli arrivederci e grazie. Stessa cosa se le ragazze si rifiutano di fare sesso con un uomo perché troppo ubriaco o sporco. Nessuna ha voglia di andare a letto con gente che puzza. A questi tizi chiedono se oserebbero andare in un negozio di scarpe e mettere i piedi sporchi sotto il naso della commessa.

Hai già rifiutato candidature di ragazze troppo brutte?
Sì! Se una donna si presenta da me per cercare lavoro ed è così brutta che non mi viene neanche voglia di offrirle una birra, le dico subito 'non mi va neanche di neanche offrirti un drink, come puoi pensare che ci siano uomini che siano disposti a pagare per fare sesso con te?'