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10 domande a...

10 domande che hai sempre voluto fare a un'urologa

Ci si deve preparare in qualche modo per affrontare una visita urologica? Quali sono i problemi più frequenti dei pazienti? Vedere ogni giorno così tanti genitali non ti fa passare la voglia di fare sesso?
Vincenzo Ligresti
Milan, IT
Foto per gentile concessione dell'intervistata.

Sono anni che mi tormenta l'indegna fine dell'astrologo Tycho Brahe. Alle superiori un professore ci raccontò che morì a causa dello scoppio della vescica, avvenuta giorni dopo un banchetto. Aveva trattenuto troppo la pipì, perché a quanto pare nel 1601 era da zotici alzarsi prima che l'ultimo stronzo avesse finito il dolce.

Per molti la sua fine è un po' una leggenda, ma il mio professore era tra i sostenitori della tesi secondo cui le sue teorie sul movimento dei pianeti furono soffiate in maniera postuma dal suo primo assistente. L'assistente si chiamava Keplero e quelle teorie sono attualmente note come leggi di Keplero.

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Forse non sapremo mai come è andata davvero, ma sulla questione del trattenere la pipì—accadimento che evito a cena da allora—ho pensato che potesse venirmi incontro uno specialista. D'altra parte, tutti—donne e uomini—dobbiamo pensare ai nostri genitali non solo come meri strumenti sessuali, ma come a vere e proprie valvole da svuotare a tempo debito prima che diventino difettosi strumenti sessuali, qualcuno ci soffi un tavolo al ristorante o ci rubi delle teorie rivoluzionarie.

Ho deciso quindi di contattare Saba Khorrami, che si occupa principalmente di chirurgia robotica e uroginecologia presso l'Ospedale San Donato d'Arezzo. Abbiamo parlato del funzionamento delle visite, di leggendari banner che promettono l'allungamento del pene, e delle circostanze della morte di Tycho Brahe.

VICE: Come hai deciso di specializzarti in questo campo?
Dott.ssa Khorrami: In realtà inizialmente volevo fare la ginecologa, ma non amavo l'ostetricia—l'idea di assistere a dei parti non mi galvanizzava. Volevo comunque ritrovarmi in sala operatoria e occuparmi della parte chirurgica, quindi l'urologia è stata un buon compromesso.

L'urologia è infatti una specialistica molto ampia che mi permette di fare sia il medico che il chirurgo. La mia attività si divide tra ambulatori, sala operatoria e reparto. Personalmente prediligo la chirurgia, amo stare in sala operatoria e fare interventi che siano a cielo aperto, endoscopici, laparoscopici o robotici.

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Com'è stata la prima volta che hai fatto una visita?
La prima volta è stata imbarazzante, sia per me che per il paziente: ero agitata perché non sapevo se sarei riuscita a risolvere il problema che aveva. Dopo le prime tre visite l'imbarazzo è passato, ma l'agitazione a volte c'è ancora. Ora mi accorgo che quando un paziente entra in ambulatorio e si trova davanti come medico una ragazza giovane e carina va un po' in crisi, ma poi percepisce la professionalità, si tranquillizza e si lascia andare—a volte anche troppo.

Ecco, ti è mai capitato che durante una visita un uomo avesse un'erezione?
Partiamo dal principio che l'età media dei pazienti che visito è abbastanza alta, quindi il rischio che nel breve tempo della visita abbiano un'erezione è molto basso. Inoltre non sempre è necessario spogliare il malato per visitarlo, dipende dal problema per cui si presenta. Per esempio, se il paziente ha una colica renale gli chiedo di scoprire la pancia per un'ecografia; se si tratta di un uomo di mezza età che ha disturbi urinari controllo gli esami, faccio l'ecografia e alla fine l'esplorazione rettale. I più giovani, invece, solitamente si presentano in ambulatorio per dolore testicolare e fimosi quindi devono necessariamente calarsi i pantaloni per permettermi di visitarli. In questo caso, cerco di visitarli velocemente per ridurre l'imbarazzo.

Quindi, ricapitolando, quali sono i problemi che riscontrano più spesso i tuoi pazienti?
Io mi occupo anche di uroginecologia, per cui vedo molte donne e molti uomini. L'età va dai 20 agli 85 anni, ma la maggior parte dei pazienti ha 50-60 anni. Le donne sono più contente quando vedono un medico donna, gli uomini un po' meno. Quanto ai problemi, ci sono la necessità di andare in bagno spesso e soprattutto la notte, il getto urinario ridotto, la difficoltà ad avere erezione nell'uomo e nella donna cistiti e incontinenza.

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Puoi parlarci dei casi più strani che capitano in pronto soccorso e in ambulatorio quando di mestiere fai l'urologo?
Ci sono stati pazienti che hanno fatto la cacca in un flussimetro (un apparecchio molto sofisticato e costoso che serve a valutare la qualità della pipì), altri che si sono schiacciati il pene in una porta rincorrendo la fidanzata in casa, altri ancora che, dopo aver fatto uso di cocaina, hanno presentato un priapismo (un'erezione di lunga durata) e sono finiti in sala operatoria. Capitano anche quelli che si inseriscono le cose nell'ano, e quelli che si presentano al pronto soccorso alle undici di sera con un dolore ai testicoli e alla pelle dello scroto dopo essersi depilati.

In più, ovviamente, molti pazienti giovani e vecchi vengono a farsi visitare perché hanno un cedimento dello scroto, cosa assolutamente normale e che un urologo non sa risolvere.

In che percentuale i pazienti si presentano rasati? E cosa è più igienico: rasarsi o non rasarsi?
Considerando che la maggior parte dei pazienti ha un'età avanzata non è facile vederli rasati. Comunque, in generale, l'igiene non dipende dall'essere rasati o meno, l'importante è lavarsi. Ovviamente la pelle appena rasata è più delicata. Presenta delle piccole ferite che rappresentano un tramite tra l'organismo e gli agenti patogeni dell'ambiente esterno. Ciò significa che è più facile sviluppare infezioni, che possono consistere in una semplice follicolite—ovvero l'infiammazione del bulbo pilifero dovuta a batteri—oppure a malattie sessualmente trasmissibili.

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A proposito di MST, vedere ogni giorno così tanti genitali non ti fa passare la voglia di fare sesso?
No, perché ti assicuro che vedo tutto con occhio medico ed è come vedere una qualsiasi altra parte del corpo.

Quando si entra nei siti porno spuntano sempre banner che promettono "Con questo metodo il tuo pene si allungherà di 5 centimetri in quattro settimane." È fisiologicamente possibile senza ricorrere alla chirurgia?
Non è possibile ottenere un allungamento del pene senza ricorrere alla chirurgia, come non è possibile per noi donne avere il seno più grande utilizzando delle creme miracolose. L'intervento chirurgico meno invasivo è la 'divisione del legamento sospensore del pene'—ovvero la corda che tiene ancorato il pene all'osso pubico—seguita dal posizionato di un distanziatore in silicone nello spazio che si crea, in modo tale che il pene scivoli in avanti. Per fare questi interventi bisogna rivolgersi a centri andrologici specifici.

Ok, ora una questione molto più semplice: si può morire se si trattiene troppo la pipì?
È praticamente impossibile trattenere la pipì a lungo volontariamente, perché lo stimolo dopo un po' si trasforma in dolore. Non è facile descrivere il tipo di dolore, anche perché per fortuna non l'ho mai provato. Posso dirti, però, che i pazienti che non riescono ad urinare per varie problematiche solitamente urlano "Muoio, muoio" e si sentono sollevati e quasi contenti dopo che gli viene posizionato un catetere vescicale (ovvero un tubo di lattice nell'uretra).

Trattenere la pipì come abitudine, invece, può portare a perdere gradualmente la sensibilità vescicale. Ciò significa che gradualmente l'organo si distende, perde la capacità di contrarsi, e l'urina risale ai reni con possibilità di infezione e di insufficienza renale.

Ultima domanda: ci si deve preparare in qualche modo per affrontare una visita urologica?
Nulla di particolare, basta lavarsi. Giuro che per molte persone non è così scontato come sembra.

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