L'italiano che rischia di distruggere una delle squadre di calcio più antiche d'Inghilterra

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L'italiano che rischia di distruggere una delle squadre di calcio più antiche d'Inghilterra

Nel 2014 Francesco Becchetti, l'ex proprietario di Agon Channel, ha comprato il Leyton Orient. Adesso la squadra rischia di scomparire dal calcio inglese.

A luglio del 2014, quando Barry Hearn annuncia la vendita del suo Leyton Orient—la seconda squadra più antica di Londra e una delle più antiche del calcio inglese, che si è da poco lasciata sfuggire la promozione in Championship—commenta così il nuovo proprietario:

Credo di aver trovato l'uomo perfetto […] Si sta trasferendo a Londra con la famiglia e ha comprato una bellissima casa a Chelsea. Si sposta sul suo jet privato. Con questo non voglio dire che spenderà subito molto, ma ha tanti soldi da spendere. E so perfettamente che è valido. Durante il nostro primo incontro ho notato un luccichio nei suoi occhi che mi è subito piaciuto. È un tipo molto italiano.

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Il tipo molto italiano a cui si riferisce Hearn è l'imprenditore Francesco Becchetti, proprietario del canale tv italo-albanese Agon Channel, che acquista il Leyton Orient per 4 milioni di sterline.

Da allora, anche a causa di una serie di decisioni discutibili attribuibili a Becchetti, la squadra ha cambiato un discreto numero di allenatori, è retrocessa e ora rischia di fallire e di scomparire dai campionati professionisti inglesi. Ma facciamo un passo indietro.

Nella stagione 2014-15, al suo esordio come proprietario, una delle prime decisioni di Becchetti è quella di licenziare l'allenatore, Russell Slade. Slade, che era riuscito a ottenere buoni risultati con una squadra costruita con parametri zero, prestiti e inclusioni dalle giovanili del club, viene rimpiazzato prima da Kevin Nugent e poi dagli ex calciatori italiani Mauro Milanese e Fabio Liverani.

Il modo in cui Becchetti sceglie allenatori e dirigenti non è ciò che sul vocabolario troveremmo descritto come professionale. L'allenatore dei portieri Roberto Gagliardi, ad esempio, assunto nel dicembre 2014, pare fosse arrivato soprattutto per aiutare Becchetti con l'inglese. Mauro Milanese, rimasto alla squadra per circa sei mesi, fa causa alla società solo per essere dichiarato colpevole di aver fatto indebite pressioni su un 14enne che militava nel settore giovanile perché scegliesse un certo procuratore. L'ultimo allenatore ingaggiato per la stagione 2014-15, Fabio Liverani, non parla inglese e chiuderà il campionato con otto vittorie e ben 27 sconfitte. È a quel punto che il Leyton Orient retrocede.

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Il reality show di Agon Channel sul Leyton Orient

Nel frattempo come nuovo direttore generale della società viene scelto Alessandro Angelieri, un dirigente di Agon Channel che a fine 2014 aveva lanciato il reality condotto da Simona Ventura: Leyton Orient—"l'avventura di un gruppo di giovani talenti italiani che tenteranno di entrare nella rosa ufficiale della prima squadra."

"Tra prove, eliminazioni, nomination e colpi a sorpresa scopriremo chi, settimana dopo settimana, tra i talenti in prova, riuscirà a dimostrare di essere meritevole della maglia del Leyton Orient," si legge sul sito di Agon Channel. Il reality non viene accolto bene dai tifosi del club, che lo considerano "una farsa."

Nel 2016 Agon Channel chiude. Il governo albanese sequestra i conti correnti e gli asset della società dopo aver emesso un mandato d'arresto per Becchetti, accusato di falso in documentazione e riciclaggio di denaro. Viene anche inoltrata alla Gran Bretagna una richiesta di estradizione—che verrà poi rifiutata. Becchetti definisce le accuse contro di lui "prive di fondamento e basate su motivazioni politiche."

Intanto, la stagione del Leyton Orient è iniziata piuttosto bene con Ian Hendon, ex capitano della squadra, come allenatore. Poi la squadra termina il campionato a metà classifica e Hendon viene esonerato. A quel punto cominciano a farsi sempre più insistenti le vocisecondo cui Becchetti si immischierebbe troppo nella gestione tecnica della squadra.

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"C'erano un sacco di interferenze dall'alto," ha raccontato più tardi Hendon alla BBC. "Se si spingevano fino a impormi chi schierare in campo? Diciamo che ci provavano. Ma io volevo fare il mio lavoro a modo mio. Che probabilmente non era il modo in cui volevano loro."

Dopo Hendon sulla panchina del Leyton Orient si sono susseguiti Kevin Nolan (nel ruolo di calciatore-allenatore), Andy Hessenthaler (protagonista di una lite in campo con il presidente, che frutta a Becchetti una squalifica di sei giornate per comportamenti violenti), Alberto Cavasin—anche lui, come Liverani, non parla inglese e aveva bisogno di un traduttore sempre presente sul campo di allenamento—e Andy Edwards. Adesso l'allenatore della squadra è Danny Webb e il Leyton Orient è ultimo, a sette punti dalla salvezza.

In tutto questo Becchetti sta cercando di vendere la società, che rischia il fallimento: il club infatti ha milioni di sterline di debiti e 250mila sterline di tasse non pagate, deve 6mila sterline al fotografo ufficiale della squadra e 18mila sterline all'azienda che fornisce gli steward allo stadio. In questi giorni, il tribunale di Londra ha deciso di non liquidare il club e dare a Becchetti fino al 12 giugno per investire un milione di sterline nella società e ripianare parte dei debiti o vendere.

In aula c'era un nutrito gruppo di tifosi del Leyton Orient, che nel frattempo hanno cominciato a raccogliere fondi in caso sia necessario rifondare la squadra dopo il fallimento. Adam Michaelson, consulente legale del Leyton Orient Fans Trust, ha detto alla BBC che la decisione del tribunale "lascia il club in uno stato di grave incertezza e di pericolo mortale."

In una dichiarazione—pubblicata sul sito ufficiale della società—che secondo le fonti inglesi "sembra tradotta con Google Translate," la dirigenza ha dato tutta la colpa alle contestazioni dei tifosi e ai giocatori, affermando che "negli ultimi due anni e mezzo [la società] ha sempre agito in buona fede, non se ne può dubitare."

"A Mr. Becchetti non sono piaciute le contestazioni perché all'inizio della stagione tutti, tifosi inclusi, hanno lodato la società per i fondi messi a disposizione sul mercato. Per questo Mr. Becchetti non va più allo stadio," si legge nella dichiarazione. "Mr. Becchetti ha un grande carisma e probabilmente i giocatori patiscono la sua assenza."

Thumbnail via Flickr. Segui Mattia su Twitter