10 domande che hai sempre voluto fare a un'ostetrica
Foto di Eva L. Hoppe.

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10 domande che hai sempre voluto fare a un'ostetrica

"Alcune donne vomitano durante il travaglio, ad altre viene la diarrea."

Anna Homann è un'ostetrica e lavora in una clinica berlinese. Nel corso degli ultimi anni ha fatto nascere decine di bambini e aiutato loro e le madri nelle settimane successive al parto.

L'ho contattata per chiederle com'è assistere a un parto, di cosa sa il frullato di placenta e perché ad alcuni padri dovrebbe essere vietato l'accesso alla sala parto.

VICE: Qual è la cosa più disgustosa che hai visto durante un parto?
Anna: Come ostetrica devi essere pronta a tutto. Alcune donne vomitano più volte, ad altre viene la diarrea—generata dal fatto che l'utero e l'intestino della donna si contraggono insieme. Di solito questo succede all'inizio e alla fine del travaglio, quando il bambino viene spinto fuori. Infine c'è un'enorme perdita di sangue per l'espulsione della placenta e dei fluidi amniotici. Ma anche dopo tutto quello che ho visto, i parti non mi disgustano. Anzi, li trovo bellissimi.

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Quante madri ti hanno offerto un pezzo di placenta?
Nessuna. Ma dopo il parto ho ridotto in purea una fetta della mia insieme a frutti di bosco surgelati e latte di cocco e l'ho bevuta.

Di cosa sapeva?
Non di molto, ma non l'ho bevuta per il sapore—si dice abbia delle proprietà che possono proteggere le neomamme dalla depressione postpartum e aiutare a contrastare le conseguenze dell'emorragia. Non sappiamo quanto ci sia effettivamente di vero, ma ho pensato che provare non mi avrebbe fatto male.

Quanto è terribile la lacerazione perineale da parto?
Quando esce la testa del bambino, il perineo della donna si fa sottile come carta velina, e può rompersi per la tensione. Ma è solo dopo il parto, quando i lembi sono stati ricuciti, che comincia a fare male.

Alcuni strumenti da lavoro di Anna.

La vagina si allarga dopo il parto?
Sì, ma puoi allenare i muscoli a tornare attivi. Più sei giovane, meno tempo ci mette il corpo a riprendersi. Inoltre le donne in forma hanno spesso parti più veloci e con meno complicazioni.

Che ne pensi dei padri che vogliono assistere al parto?
Dipende da che tipo è il padre. Ci sono quelli che mettono in discussione tutto quello che dice o fa l'ostetrica, iperprotettivi ma presi. Poi c'è il polo opposto, di padri che sembrano del tutto disinteressati. Ho visto uomini passare il tempo guardando l'orologio, scocciati dalla durata del tutto. Non si preoccupano nemmeno di mettere una mano sulla spalla della compagna. E poi ci sono quelli che non vogliono assistere, stanno fuori finché il bambino non è nato. Ovviamente dipende tutto da quello che vogliono le coppie. A volte, quando sono presa dall'emozione, urlo "Guardi!" al padre per fargli vedere cosa sta succedendo.

Ti sono mai capitati genitori che si sono pentiti di aver fatto un figlio nel momento in cui è nato?
Personalmente no. Ma le cose possono complicarsi quando la madre soffre molto; allora il padre si sente quasi in colpa, fino al punto di non riuscire a tenere in braccio il neonato.

Come viene affrontata la morte di un bambino durante il parto?
È complicato offrire conforto ai genitori quando succede. Io cerco di lavorare con le coppie anche nei mesi successivi al trauma, per assicurarmi che recuperino dal punto di vista fisico e mentale.

Ci sono coppie che proprio non dovrebbero fare figli?
A volte vengo mandata a dare un occhio a genitori problematici, e spesso i loro appartamenti sono sporchi e i bambini non mangiano come dovrebbero. In un'occasione ho dovuto chiamare i servizi sociali perché c'era un bambino disabile a cui nessuno dava le cure necessarie.

Quali sono gli errori più comuni tra i neogenitori?
Molte coppie fanno fatica a dividersi il carico di responsabilità, e quasi subito adottano i classici ruoli di genere, con l'uomo che torna al lavoro e la donna che resta a casa frustrata dal dover fare tutto. Una volta una cliente, cinque settimane dopo il parto, mi ha detto che più di ogni altra cosa avrebbe voluto uscire a bere qualcosa e fumarsi una sigaretta. La capisco benissimo, le mancava la sua libertà, ma cerco di essere severa con le neomamme, di incoraggiarle ad andare avanti e prendere ogni giorno come viene.