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Politică

Virginia Raggi rischia di finire seriamente nei casini

Abbiamo cercato di spiegarvi cos'è questa storia della polizza vita, e perché rischia di inguaiarla.
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Nella giornata di ieri, giovedì 2 febbraio, il sindaco di Roma Virginia Raggi è stato ascoltato dai pubblici ministeri che stanno indagando su alcune nomine del Comune fatte nei mesi scorsi.

L'interrogatorio è durato circa 8 ore, e ha fornito nuovi elementi sulla già controversa storia delle assunzioni dell'amministrazione Raggi, e del suo rapporto con l'ex capo del personale Raffaele Marra—arrestato a dicembre per corruzione—e l'ex capo della segreteria Salvatore Romeo.

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Tra questi nuovi elementi c'è quello riportato in queste ore da diverse testate: riguarda alcune polizze vita stipulate da Romeo, una delle quali a beneficio della stessa Raggi—con un investimento da 30mila euro per scopi ancora ignoti.

A interrogatorio concluso, il sindaco Raggi è stato fermato dai giornalisti, ai quali ha spiegato di non saperne nulla, di essere venuta a conoscenza dei fatti solo ieri, e di sentirsi "sconvolta" dalla fattispecie.

Vale la pena segnalare il fatto che al momento non ci sono ancora state comunicazioni ufficiali da parte della Procura, e che le informazioni che stanno circolando in queste ore provengono da "fonti interne".

Allo stato attuale, tuttavia, si sa che le polizze vita eseguite da Romeo, che all'epoca figurava ancora come semplice dipendente comunale e guadagnava meno di 40mila euro all'anno, ammonterebbero a circa 90mila euro—denaro del quale non si conosce ancora la provenienza—, e che 30mila di questi fossero stati investiti a nome del sindaco.

Altro elemento noto, e sul quale si sta indagando, è il fatto che Raggi ha poi nominato Romeo come uno dei suoi più stretti collaboratori, spesso difendendolo—così come per Raffaele Marra—dalle accuse dello stesso MoVimento Cinque Stelle.

Ciò che ancora non si sa è per quale motivo Raggi fosse stata indicata come beneficiaria di una di queste polizze già nel gennaio del 2016, circa sei mesi prima della sua elezione, quando ancora era candidata alla "comunarie" del M5S.

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Leggi anche: Ma quindi, cos'è questa storia dell'inchiesta su Virginia Raggi?

Il sindaco di Roma è indagata per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico: i magistrati stanno cercando di capire di che natura fosse il rapporto con i fratelli Marra, e se la nomina di uno dei due—Renato—fosse stata determinata dal fratello Raffaele, all'epoca capo dell'ufficio del personale del Comune.

L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha definito come "configurabile" l'ipotesi di un potenziale "conflitto d'interessi" sulla nomina.

Al centro dell'indagine ci sarebbe una conversazione su Telegram dalla quale si evincerebbe—secondo l'accusa—il fatto che Raggi non avesse scelto Renato Marra come capo del Turismo del municipio in completa autonomia, malgrado le rassicurazione portate davanti all'ANAC.

Stamattina, il sindaco è stato attaccato duramente anche dal giornalista del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, che le chiede di chiarire la vicenda delle polizze o dimettersi. Nella giornata di ieri sono circolate voci su possibili dimissioni, ma il sindaco Raggi ha smentito, spiegando che sarebbe andata avanti per la sua strada.

"Mi sento ancora nel MoVimento e non penso affatto alle dimissioni," ha spiegato. "Non ne sapevo nulla, queste polizze possono essere fatte senza informare il beneficiario, non devono essere controfirmate."


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