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Italia

Cosa c'è dietro la storia del 'Museo del Fascismo' a Predappio

Il progetto di riqualificazione dell'ex Casa del Fascio ha provocato critiche e contestazioni: VICE News ha contattato il sindaco di Predappio e la presidenza del Consiglio per capirne di più.
Casa del Fascio di Predappio (foto di Saliko/Wikimedia Commons)

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Secondo quanto riportato da La Stampa, il governo italiano avrebbe intenzione di finanziare un "centro di documentazione" sul fascismo a Predappio (Forlì-Cesena), a 500 metri dalla casa dove nacque Benito Mussolini e a poco più di un chilometro della cripta che ospita le sue spoglie, che ogni anno richiama migliaia di nostalgici in pellegrinaggio.

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L'ex Casa del Fascio, che negli anni Trenta era la sede del Partito Fascista, verrebbe restaurata e recuperata per ospitare l'installazione, da molti definita - sulla scorta dell'articolo - anche 'Museo del Fascismo'. I costi totali dell'opera ammonterebbero a circa 5 milioni, cifra alla quale Palazzo Chigi, secondo il giornalista Marco Bresolin, dovrebbe in buona parte contribuire.

Stando a quanto riportato dal quotidiano torinese, il sottosegretario Luca Lotti - due settimane fa e "lontano dai riflettori" - sarebbe "andato di persona a controllare il palazzo sorto nel Ventennio" che sarà sede del centro di documentazione, e avrebbe "assicurato che il governo troverà i fondi che ancora mancano (due milioni di euro, pari al 40 per cento dei costi di realizzazione)" per mettere in piedi il progetto. Il resto dei fondi dovrebbero arrivare dal Comune (500 mila euro), dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì (500 mila euro) e da fondi europei (2 milioni) sbloccati dalla Regione e legati a un bando.

Il progetto, presentato anche come "il museo del fascismo nato con i soldi del governo" e "grazie alla sinistra," ha provocato critiche, contestazioni e dibattiti online.

"In realtà non so da dove sia venuta fuori questa formula del museo," spiega a VICE News Antonio Funiciello, portavoce del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, che si sarebbe incaricato di visionare la struttura per conto dell'Esecutivo.

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"Il pezzo è abbastanza impreciso. L'idea del progetto in realtà è questa: nella vecchia Casa del Fascio vorremmo costruire un centro 'polivalente', che comprenda da una parte un polo museale sulla storia della prima metà del Novecento - dall'età giolittiana alla Costituzione - e dall'altro un centro studi di alta professionalità scientifica, collegato alla ricerca universitaria."

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L'intenzione di appoggiare questa iniziativa si iscrive - stando al portavoce del sottosegretario - "nel programma di recupero dei vari 'luoghi della memoria' sparsi per la penisola, per il quale Lotti avrebbe una delega come struttura di missione nata con le celebrazioni per il 150esimo dell'unità d'Italia, e che al momento si occupa di commemorare il centenario dalla prima guerra mondiale e il 70esimo della nascita della Repubblica."

"In questo quadro si sta provando a ristrutturare alcuni edifici, come quello di Predappio — appunto." Il pezzo della Stampa, in sostanza, avrebbe "innescato una serie di equivoci, ma in realtà non c'è neanche un progetto scritto," conclude Funiciello.

A provocare l'equivoco 'automatico', in un certo senso, sarebbe stato il fatto che la città - da decenni - è considerata il centro del turismo neo e post-fascista d'Italia.

Piccolo comune di 6mila abitanti, Predappio è infatti la città natale di Benito Mussolini. E da quando il corpo del duce è stato tumulato nel cimitero locale nel 1957, la cittadina è diventata meta del cosiddetto "turismo nero" e di migliaia di nostalgici del Ventennio.

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"Sa chi è nato a Predappio, vero? Benito Mussolini. Il nostro progetto, in questo senso, vuole essere momento di riflessione," ha spiegato a VICE News il sindaco della città, che per la struttura rifiuta totalmente la definizione di 'museo', sottolineando come l'intento non abbia nulla di apologetico: "Io sono di sinistra, con una formazione fortemente di sinistra: la mia storia parla per me, non ho paura di critiche e contestazioni."

Quando gli chiediamo come mai il governo si sia interessato al progetto - tanto da arrivare a investire una cifra del genere -, il sindaco motiva la scelta rispondendo che "è una squadra composta da giovani: i tempi sono ormai maturi per affrontare il fascismo da punto di vista storico."

Guarda il documentario di VICE: Nostalgia Predappio

Secondo i dati diffusi dalla Provincia di Forlì-Cesena nell'agosto dello scorso anno, da gennaio a luglio del 2015 gli arrivi dei turisti italiani nella cittadina sarebbero cresciuti del 212 per cento, passando dai 368 del 2014 ai 1151 del 2015. Le presenze sarebbero aumentate quasi del 120 per cento, con una crescita del 900 per cento in più anche di presenze di visitatori provenienti dall'estero.

L'Associazione Nazionale dei Partigiani (ANPI), stando a quanto riportato dal giornale, starebbe "collaborando al progetto: la nostra presenza è volta a garantire che non ci siano aspetti celebrativi," ha spiegato Carlo Sarpieri, presidente provinciale dell'associazione.

La settimana prossima dovrebbero giungere a Predappio dei tecnici inviati direttamente da palazzo Chigi.


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Foto di Saliko via Wikimedia Commons, rilasciata su licenza Creative Commons