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Airbnb, il portale di affitti fai-da-te, ha appena ritirato una contestata campagna pubblicitaria che si vantava delle tasse che la società - il cui valore è stimato a 1.5 miliardi di dollari - versa alla città di San Francisco."Caro Sistema Bibliotecario Pubblico, speriamo che voi usiate parte dei 12 milioni di dollari di imposte turistiche per tenere la biblioteca aperta più a lungo. Con amore, Airbnb." Questo il messaggio che si leggeva su uno dei cartelloni pubblicitari affissi per San Francisco.La campagna - in cui Airbnb parrebbe volersi prendere il merito del pagamento di tasse dovute - è stata derisa sui social media.
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"Lo scopo era quello di mostrare il contributo che i nostri utenti pagano sotto forma di tasse, all'incirca 1 milione al mese," ha detto a VICE News Christopher Nulty, portavoce di Airbnb. "Il tono era sbagliato e chiediamo scusa a chiunque si sia sentito offeso. Queste pubblicità verranno rimosse immediatamente."I residenti hanno pubblicato foto dei cartelloni su Twitter, esprimendo incredulità per il fatto che la società abbia dimostrato così poco tatto.Dear Airbnb, Instead of buying giant billboards all over SF you could just pay your hotel taxes. Love, Aaron — aaronhoff (@aaronhoff)October 22, 2015
Una volta appurato che la pubblicità fosse vera, la compagnia è diventata oggetto di scherno.
La campagna ha tappezzato la città giusto qualche settimana prima dell'attesa votazione sulla Proposition F, un quesito referendario volto a frenare l'attività di Airbnb in città.Il provvedimento fisserebbe un tetto per gli affitti di massimo di 75 giorni l'anno, prevedendo multe salate e cause legali in caso di violazioni. La misura obbliga inoltre i padroni di casa e la società a condividere con la città dati sul numero di affittuari e i loro profitti—la normalità per i locatori "tradizionali" della città.Airbnb ha speso più di 8 milioni di dollari tentando di fermare l'iniziativa, definendola una "misura sostenuta dagli hotel che sta tracciando una falsa linea di collegamento tra semplici cittadini di San Francisco che condividono le proprie case e una crisi abitativa che dura da decenni."Ufficialmente, però, la contestata campagna pubblicitaria non faceva parte della battaglia sulla Proposition F.Quando VICE News ha chiesto a Airbnb di spiegare come è possibile che una campagna pubblicitaria così stridente abbia ricevuto il via libera poche settimane prima di un voto importante, la compagnia si è rifiutata di commentare.Foto via Flickr