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Politică

La commissione Rai ha bocciato la nomina di Marcello Foa a presidente

La nomina di Foa alla presidenza della Rai era stata approvata ieri dal cda. E ora, cosa succede?
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Foto via Facebook.

Questa mattina la commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai ha bocciato la nomina di Marcello Foa a presidente della televisione pubblica. I voti favorevoli sono stati 22, mentre il quorum previsto era di 27. Decisiva in tal senso è l’astensione dei membri di Forza Italia, che non hanno ritirato la scheda e partecipato al voto.

Ieri, il nuovo cda Rai a sette membri aveva approvato Foa come presidente e Fabrizio Salini come amministratore delegato. Ma, già nei giorni scorsi, FI aveva fatto sapere di non approvare il “metodo” con cui era stato scelto Foa—cioè senza consultare le opposizioni come da prassi—e di essere pronto alla rottura con gli “alleati” della Lega. Certo: fa ridere che critiche di questo genere vengano dal partito di Berlusconi, tant'è.

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Commentando il voto sfavorevole, il senatore del M5S ed ex conduttore de La Gabbia Gianluigi Paragone ha detto che “questi non sono altro che capricci di Forza Italia,” aggiungendo che “noi di sicuro su Foa non molliamo.”

In quanto membro più anziano del consiglio d’amministrazione, Foa rimarrà comunque presidente—ma solo pro tempore. Sempre secondo Paragone, “Foa presiederà il cda come consigliere anziano. […] Bisogna aspettare che la politica faccia maturare il quorum qualificato. Nel frattempo resta tutto così: certo non chiederemo a Foa di dimettersi.”

L’intenzione di Salvini e Di Maio, a quanto si apprende dai retroscena, potrebbe essere quella di forzare la mano e aprire una crisi inedita tra commissione di vigilanza e cda della Rai (che si riunirà nuovamente nel pomeriggio per decidere il da farsi).

Sempre nei giorni scorsi, era spuntato fuori il nome di Giampaolo Rossi come possibile alternativa a Foa. Rossi è un giornalista che cura un blog su Il Giornale ed è stato nominato nel cda della Rai su indicazione di Fratelli d’Italia.

Il suo profilo è piuttosto simile a quello di Foa. Per rendersene conto basta leggere qualche titolo sul blog (“L’Europa sarà africana. Lo vuole l’élite”; “Lo ‘schema Soros’ e l’immigrazione indotta”; e così via), o scorrere la sua timeline su Twitter—piena zeppa di tirate contro l’Unione Europea e gli “eurocrati,” elogi a Putin e all’attuale governo italiano, suggestioni sulla “sostituzione etnica” e offese a Roberto Saviano (definito un “vermilinguo”).

A ogni modo, Foa ha scritto sulla propria pagina Facebook di prendere atto della decisione della commissione. “Come noto, non ho chiesto alcun incarico nel Consiglio che mi è stato proposto dall'Azionista,” spiega. “Non posso, pertanto, che mettermi a sua disposizione invitandolo a indicarmi quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell'interesse della Rai.”

Al momento, tuttavia, non è chiaro cosa potrà succedere né quali saranno questi “passi più opportuni” da fare. Stando così le cose, tuttavia è molto probabile che non vedremo mai il logo del TG1 con la terra piatta; né che sapremo mai la verità sulle cene di Hillary Clinton a base di “mestruo, sperma e latte di donna.” È un vero peccato.

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