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Aver preso per il culo il Berghain costerà a questi ragazzi 50mila euro

Il leggendario club di Berlino ha vinto la causa contro i creatori del gioco da tavolo 'Bergnein'.
Cover Bergnein gioco
Foto per gentile concessione di Bergnein.

Due anni fa, il creatore di giochi da tavolo svedese Alexander Kandiloros e i suoi colleghi Joakim Bergkvist e André Forsblom hanno ideato un gioco di carte basato sulla nota politica restrittiva d'ingresso al Berghain. I giocatori si devono alternare nel ruolo del famoso capo buttafuori Sven Marquardt e stabilire a chi concedere di entrare tra i vari personaggi stereotipati ritratti sulle carte. Gli avventori ottengono punti a secondo del loro status sociale, e il fine è di generare il perfetto mix di clubber per una notte indimenticabile.

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"Se fai entrare un bear fai un sacco di punti," spiega Kandiloros. "Un hipster va bene, ma non devi farne entrare troppi. I turisti sono un no. Il gioco è inteso in senso satirico, di prendere per il culo la club culture e l'aura che circonda il Berghain. Le carte migliori che puoi pescare sono quelle del gruppo LGBTQ. Il vero fine del gioco è di generare attenzione sulla cultura LGBTQ."

Grazie a una campagna Kickstarter i tre amici avevano raccolto 7mila euro, che gli avevano permesso di produrre 1500 copie di quello che all'inizio si chiamava Berghain ze game.

Sfortunatamente per loro, al Berghain il gioco non è affatto piaciuto e anzi hanno fatto causa ai creatori, sostenendo che il nome "Berghain" e ogni riferimento al nightclub sono protetti dai diritti. Kandiloros e i suoi colleghi hanno risposto di essere stati loro a registrare il marchio in Svezia—ma hanno fatto una concessione alla controparte e chiamato il gioco Bergnein. Il gioco è andato sold out nei negozi svedesi selezionati in cui era in vendita.

Ma per Marquardt e per il club berlinese non bastava: sono andati avanti con la causa, e si sono appellati contro la registrazione del marchio Bergnein. Poco dopo la polemica, nel novembre del 2017, avevamo chiamato Kandiloros, che ci aveva detto di essere fiducioso che il verdetto sarebbe stato a suo favore.

Non è andata così. Dopo un anno di processo, giovedì scorso una corte distrettuale di Gothenburg ha dato ragione al Berghain, e ordinato alla ditta di giocattoli svedese Beware of Ninja di pagare circa 46mila euro in spese legali e danni a Marquardt entro il 29 novembre.

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"Il Berghain ha fatto tutto quello che poteva per impedire l'uscita del gioco," mi dice Kandiloros. "Ma noi non ci siamo mai arresi e l'abbiamo comunque fatto uscire." Nell'annunciare questa decisione su Facebook, al tempo, dopo che il Berghain aveva segnalato il gruppo a Kickstarter, Kandiloros aveva scritto: "Dopo due anni di sviluppo e test, e dopo mesi di minacce da parte del Berghain, abbiamo deciso di fregarcene e mandare in stampa Bergnein."

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Alexander Kandiloros. Foto di Mattias Diesel.

Gli avvocati di Marquadt hanno sostenuto che gli sviluppatori abbiano sfruttato il nome del loro cliente per promuovere il gioco senza il suo consenso. Beware of Ninja, invece, sosteneva che il gioco fosse satirico e che avrebbe dovuto dunque essere protetto dalle leggi sulla libertà di stampa del paese.

Ma il giudice non si è fatto convincere. Secondo la sentenza, il gioco era prodotto con il fine di fare soldi, e dunque il caso non ricadeva sotto la legislazione per la libertà di stampa ma sotto quella che regola la pubblicità.

"Ovviamente è uno schifo," ammette Kandiloros. "È una quantità assurda di soldi. Ora ho una settimana per trovarli." I ragazzi hanno fatto appello, ma devono comunque pagare entro la data stabilita e aspettare per un eventuale ribaltamento.

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Le carte da gioco ritraggono gli stereotipi dei clubber berlinesi.

La corte ha anche stabilito che gli sviluppatori debbano pubblicare la notizia della decisione su Aftonbladet, uno dei principali quotidiani svedesi, a beneficio dei 1500 che hanno comprato il gioco. E infine, ha chiesto che tutte le copie del gioco vengano distrutte.

Kandiloros sta pensando di pubblicare una nuova versione del gioco che rispetti la legge. "Sarà il gioco più esclusivo che abbiamo mai creato, con una tiratura limitata che ci permetterà di rifarci in parte," dice. Comunque vada, è improbabile che Kandiloros riesca a rientrare al Berghain.

"Per essere un club noto per tolleranza e apertura, penso che sia stata una mossa molto 'corporate' mandarci i loro avvocati. Ed è un modo strano di difendere la loro immagine underground."