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"Siamo pronti a ripartire": abbiamo visitato il primo bar di Parigi a riaprire dopo gli attacchi

VICE News ha incontrato clienti e staff del bar "À la Bonne Bière", che venerdì mattina è diventato il primo locale colpito dagli attacchi a riaprire dopo il 13 novembre.
En terrasse du café À la bonne bière Etienne Rouillon / VICE News

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Una zolletta di zucchero. Poi un'altra. A quest'uomo piace il caffè dolce, da prendere in pace. Oggi non succederà.

A pochi metri - dietro una cortina di fiori, bigliettini e candele - i giornalisti si sono riuniti in massa per filmare un cliente del bar "À la Bonne Bière". In questo locale del 10eme arrondissement di Parigi, appena tre settimane fa, sono morte cinque persone.

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Sono circa le 8.00 di venerdì mattina quando il bar, colpito dagli attacchi del 13 novembre, riapre. Il primo, tra quelli coinvolti.

Due dipendenti spiegano a VICE News che i primi clienti sono stati quelli abituali, gente che abita o lavora nei dintorni. Ci spiegano tutti che essere qui, oggi,  "in questa prima mattina di apertura," ha un significato ben preciso.

La vetrina centrale del bar, prima perforata dai proiettili, è stata cambiata. (Étienne Rouillon /VICE News)

Clienti del bar. (Étienne Rouillon/VICE News)

"Tranquillo, fotografa pure. Vivo qui, ormai siamo abituati a vedervi—voi giornalisti," ci spiega un uomo sui quarant'anni nel locale ormai stracolmo. Un'ora dopo la riapertura ci sono già circa trenta clienti, tanti quanti sono i giornalisti—più o meno. L'atmosfera è strana: ognuno è al proprio posto, come fosse una mattina qualunque. I croissant sono eccezionali.

Dei clienti spiegano ai giornalisti perché sono venuti qui, oggi, mentre il co-manager - Audrey Bily, 37 anni - improvvisa una conferenza stampa prendendo appunti sulla cartella del menu all'entrata del bar.

Le prime parole sono dedicate alle cinque vittime e ai loro cari. Poi il pensiero va alle forze dell'ordine, e ai residenti del posto per il supporto. "Passo da qui ogni mattina per offrire il mio sostegno," dice una ragazza posando la sua tazza di caffè sul bancone.

I giornalisti di fronte al bar. (Étienne Rouillon/VICE News)

Il bar. (Étienne Rouillon/VICE News)

Sono passati due anni da quando Audrey Bily e l'altro co-manager hanno rilevato il bar, aperto in genere dalle 6.00 di mattina alle 2.00 di notte, e risalente alla seconda guerra mondiale. "È un piacere rivedere i clienti abituali."

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Visibilmente commossa, parla dei lavori che sono stati necessari a "cancellare i segni dell'incubo." I muri sono stati ridipinti, le vetrine perforate dai proiettili rimosse e sostituite. Una squadra del comune di Parigi ha aiutato a spostare il memoriale di candele e tributi più in là, a qualche metro dall'ingresso. "Ci sentivamo pronti. Ridaremo vita al quartiere, cominceremo ancora, ci riprenderemo."

Sopra il bar è stato appeso uno striscione con la frase "Je suis en terrasse" ("Io sono al bar"), circondata da disegni della Torre Eiffel trasformata nel simbolo della pace.

Lo slogan è diventato virale dopo gli attacchi, incoraggiando le persone a tornare ad occupare café e locali. L'area attorno a "La Bonne Bière" è stata duramente colpita dagli attacchi del 13 novembre: il Bataclan è a pochi isolati, l'attentaotre noto come "Terrace commando" ha aperto il fuoco su diversi bar e ristoranti della zona. Incluso questo.

Lo staff del bar incontra la stampa. (Étienne Rouillon/VICE News)

La pizzeria Casa Nostra, a pochi metri dal bar. (Étienne Rouillon/VICE News)

Gli altri locali colpiti non apriranno prima del 2016. Il proprietario del Bataclan promette che riaprirà le porte del teatro, ma non prima della fine dell'anno prossimo.

Sono le nove. L'uomo col caffè zuccherato posa la sua tazza sul tavolo. I giornalisti si siedono con lui. Un uomo piange di fronte alla pizzeria Casa Nostra. Un altro locale nel quale degli avventori, quella notte, hanno perso la vita.


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