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relazioni

Ho chiesto alle ragazze che ho conosciuto su Tinder perché tra noi non ha funzionato

"Sei tornata alla festa e mi hai lasciato a casa tua, con i tuoi coinquilini che facevano sesso nell'altra stanza."
Lisa Lotens
Amsterdam, NL

Tinder è una benedizione. Cura i cuori spezzati, rende facile incontrare persone nuove, e ti permette di presentarti ai potenziali partner nella versione migliore di te stessa. Comunque, non ogni appuntamento si trasforma in una notte di passione, figurarsi in una relazione. Molto spesso, le cose vanno male.

Ma perché? Per qualcosa che ho detto o fatto io? Avevo qualcosa tra i denti? Ho ricontattato alcune ragazze che ho conosciuto tramite la app per scoprirlo.

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La prima ragazza a cui ho scritto è stata Anne*. Ricordo che era l'ottobre del 2014 ed ero a letto in hangover quando l'ho trovata. Lei mi ha scritto. Alla fine si è auto-invitata a casa mia e si è presentata con una bottiglia di vino. È stata una gran notte, ma poi non ci siamo mai più sentite.

L'ho cercata su Facebook e le ho chiesto se poteva dirmi cosa era andato storto. Mezz'ora dopo mi ha risposto, "Ehi, certo. Ma onestamente non mi ricordo di te e ho passato l'ultima mezz'ora a sentirmi una merda, e imbarazzata."

Terribile! Grazie al cielo sono riuscita a trovare tre ragazze che si ricordavano di me. Ecco cosa mi hanno detto:

SANTI, 28 ANNI

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Il nostro primo appuntamento è stato il 23 ottobre 2014. È stato anche l'ultimo, ma ora siamo grandi amiche.

VICE: Qual è stata la prima impressione che hai avuto di me?
Santi: Be', sapevo già chi eri perché avevamo amiche in comune che cercavano di farci conoscere. Ma abbiamo fatto prima noi. Quando alla fine ci siamo incontrate, ho pensato che fossi bella. Però potresti migliorare il modo in cui cammini—è lento e un po' molle, non è per niente attraente.

Siamo andate allo zoo, quella volta.
Sì, se non sbaglio abbiamo passato un'ora a discutere di batteri, e del perché i cani possono mangiare la loro merda e gli uomini no. Sono sicura però che poi ci siamo messe a parlare di politica e filosofia. Probabilmente non sono i migliori argomenti di conversazione per un primo appuntamento. Avremmo dovuto pensare a conoscerci meglio. Comunque, mi sono divertita. Dopo lo zoo abbiamo bevuto una birra al pub e abbiamo parlato di femminismo. Poi abbiamo mangiato pizza e giocato a scacchi.

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C'era tensione sessuale tra noi?
Non è facile dirlo ora—forse non molta. Sono rimasta sorpresa quando mi hai baciato davanti al pub. Ma eravamo insieme da otto ore, quindi forse non era una cosa così strana. Dopo che ci siamo baciate, mi hai chiesto di venire a casa tua, ma io non ne ero così sicura. Mi piacevi, e avevo paura che se avessimo accelerato troppo i tempi, avremmo entrambe perso interesse. Comunque, siamo finite a casa tua. Ricordo la tua stanza come un posto molto freddo, come immagino quella di un artista tormentato.

Perché non siamo uscite di nuovo?
Lo so il perché. Per me il nostro appuntamento era andato benissimo. Non avevo mai guardato l'orologio, né pensato di andarmene. Ma poi il giorno dopo non mi hai scritto. E quando ti ho scritto io una cosa stupida su un programma TV tu mi hai risposto ma non mi hai chiesto niente a tua volta. A me non interessava fare tutto da me, quindi penso che abbiamo sbagliato in due, in fondo.

Hai pensato che ti stessi scaricando?
Dai tuoi messaggi mi pareva che a te non importasse di me. A ripensarci ora, mi stavo solo proteggendo. Ero insicura, e mi sono detta che se tutto questo non stava andando da nessuna parte tanto valeva chiuderla prima di rimanerci sotto. Se non ci fossimo mai riviste, starei ancora pensando che ti aveva fatto schifo uscire con me. Ma alla fine ci eravamo incrociate, e tu mi hai detto che ti era piaciuto uscire insieme, e che ti dispiaceva che fosse andata così. È stato solo un pessimo, stupido caso di cattiva comunicazione.

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EVA, 22 ANNI

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Eva e io siamo uscite un paio di volte quest'estate.

VICE: Avevamo fatto match, ma poi è passato un bel po' di tempo prima che uscissimo.
Eva: Sì, non c'era molta naturalezza nelle nostre conversazioni. Passava un sacco di tempo tra un messaggio e l'altro, ma era divertente. Pensavo facesse parte del gioco.

Alla fine ti ho chiesto io di uscire, e tu non mi hai risposto.
Sì, non ho la minima idea del perché. Non è che non volevo vederti.

Finché non me l'hai chiesto tu, e mi ricordo che prima di vederci avevamo entrambe bevuto.
Io nemmeno volevo venirci. Ero nervosa e stavo cercando di superare una storia. Ma alla fine una mia amica mi ha costretto. Siamo arrivate contemporaneamente, e prima ancora che riuscissimo a scambiare più di qualche parola, due tizi ubriachi hanno cominciato a importunarci—una situazione assurda. E noi li abbiamo presi in giro insieme, e questo mi ha fatto sentire come se ci conoscessimo già da tanto.

Ricordo che a un certo punto ti sei scocciata perché quei tipi continuavano a parlarci. E te ne sei andata. Per me il modo in cui ti sei comportata, così deciso, era molto attraente. Abbiamo continuato a bere e ridere. Mi sentivo molto a mio agio con te.

C'era qualcosa di me che non ti piaceva?
Quando ti ho vista, non ti trovavo sessualmente attraente. E non eri capace di flirtare—non mi guardavi in modo seducente, non mi toccavi né sembravi in cerca di sesso. Questo mi ha dato l'impressione che non ti interessasse di me, ma non era così.

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Infatti io ero attratta da te. Ci siamo viste per qualche settimana, ma poi è scemata. Perché, secondo te?
Penso che nessuna delle due fosse pronta per una relazione. Allora io non sapevo cosa fare della mia vita e tu avevi appena rotto con un'altra. Io ero felice di vederci senza aspettative, ma tu non volevi. Forse ne abbiamo parlato troppo. Tu volevi mettere tutto in chiaro fin da subito, invece che lasciarti andare e vedere cosa ne veniva fuori.

DAANIE, 31 ANNI

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Foto per gentile concessione di Daanie.

Daanie e io ci siamo conosciute su Tinder nell'autunno del 2013. Siamo state insieme per qualche mese.

VICE: Perché sei uscita con me?
Daanie: Mi faceva ridere il tuo profilo. E le nostre conversazioni erano divertenti.

Per il nostro primo appuntamento sono venuta a trovarti a Rotterdam, da Amsterdam.
Siamo andate dall'Euromast (un grattacielo) per goderci il tramonto e la vista della città. Poi siamo andate a prendere birra e hamburger. Quando l'appuntamento è finito, ti ho accompagnato in stazione e ti ho baciata in mezzo alla strada.

Secondo me ci piacevamo molto.
Al secondo appuntamento sono venuta io a trovarti ad Amsterdam e sei venuta a prendermi in tandem. È stato divertente, ma avevo anche paura. Ovviamente, non è tutto merito del tandem se tra noi è funzionato tutto. Tu stavi per andare sei mesi in Australia a studiare, e io sapevo che innamorarmi di te sarebbe stata una pessima idea. Ma l'ho fatto lo stesso.

Quando hai fatto la festa d'addio ad Amsterdam, io avevo pianificato di tornare a Rotterdam la sera stessa, ma ho perso l'ultimo treno. Quando siamo arrivate da te, mi hai detto chiaramente che in Australia volevi essere single. Poi sei tornata alla festa, e mi hai lasciato a casa tua, con i tuoi coinquilini che facevano sesso nell'altra stanza.

*Il nome di Anne è stato cambiato perché non volevo vi arrabbiaste con lei.