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Tecnologia

Tutti i motivi per cui oggi Facebook sta colando a picco in borsa

Gli investitori non sono per niente contenti.
Getty Images

Gli investitori di Facebook hanno avuto un brusco risveglio questo mercoledì, quando hanno dovuto fare i conti con i problemi del social network che hanno ostinatamente ignorato per più di due anni — e lo hanno dovuto fare con la consapevolezza che il titolo in borsa di Facebook aveva appena perso 120 miliardi di dollari di valore nell'arco di poche ore.

L'azienda è stata colpita da numerose critiche e scandali negli ultimi anni, ma nel corso di tutto questo tempo due cose sono rimaste costanti: la sua abilità di fare un sacco di soldi con la pubblicità e la sua capacità di aggiungere grosse fette della popolazione mondiale al proprio bacino di utenza.

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Questi due fattori sono però cambiati mercoledì, quando Facebook ha segnalato dei ricavi inferiori alla media, una crescita dell'utenza rallentata e — sopratutto per gli investitori — un'allerta circa la possibilità che i ricavi dell'azienda continueranno a decrescere nel corso del 2018.

L'indice azionario di Facebook ha patito il colpo inizialmente, ma si è rapidamente stabilizzato. Dopodiché, il chief financial officer dell'azienda David Wehner ha informato, durante una conferenza, che si aspetta una decelerazione nei guadagni nel corso dei prossimi trimestri.

Wall Street non si è rivelata esattamente entusiasta di ciò.

Quando giovedì la giornata di lavoro è cominciata nelle sedi di Nasdaq, tutti gli occhi erano puntati sull'indice di Facebook per capire come avrebbero reagito gli investitori, specie con la consapevolezza che l'azienda avrebbe infranto il record per la più grande perdita in un giorno nella storia dei mercati azionari.

Ecco ciò che gli investitori hanno ignorato negli ultimi due anni:

  • Popolazione: Facebook è grosso. Ha 2.23 miliardi di utenti mensili, che per capirci corrispondono a ogni singola persona di religione cristiana sul pianeta. Ciononostante, ci sono solo 3 miliardi di persone che possono accedere a Facebook, quindi l'azienda ha già fatto iscrivere il 75 percento del mercato disponibile. La speranza che Facebook riesca a penetrare in Cina è modesta, e visto che gli sforzi per diminuire il digital divide va avanti in maniera incerta, un rallentamento nella crescita era da attendersi.
  • Cambridge Analytica: Questa non è la prima volta che le azioni di Facebook sono crollate quest'anno. Dopo che a marzo è stato rivelato che 87 milioni di profili Facebook erano stati utilizzati dall'agenzia di consulenza Cambridge Analytica per creare dei "profili psicografici", le azioni sono crollate del 24 percento. Ciononostante, appena 2 mesi dopo tutti i 134 miliardi di valore perso sono tornati nelle casse di Facebook, e gli investitori si sono convinti che lo scandalo non avrebbe avuto impatto sul lungo periodo.
  • GDPR: Il mese scorso le autorità europee hanno introdotto alcune delle più rigide normative per la privacy del mondo, ponendo pressione sulle aziende come Facebook e intimandole ad assicurarsi che le informazioni che conservano sugli utenti fossero al sicuro. Facebook ha detto di essere in regola, ma mercoledì ha annunciato che nel primo mese post-GDPR la piattaforma ha perso un milione di utenti in Europa: una goccia nell'oceano se paragonati al totale, ma un segnale di allarme.

Investigazioni: nel Regno Unito la commissione per l’informazione ha già colpito Facebook con la massima multa possibile, ovvero 500.000 sterline per aver preso parte allo scandalo Cambridge Analytica. Ma è solo l’inizio. Negli Stati Uniti, il dipartimento di giustizia, l’FBI, la commissione di sicurezza e la commissione federale del commercio stanno raccogliendo prove contro il social network. Stanno anche indagando le contee di New York e Massachusetts. Altrove, la compagnia è all’analisi del parlamento europeo e della legislazione australiana.

Fake News: il ruolo di Facebook nell’elezione di Donald Trump del 2016 è stato ampiamente criticato. La compagnia ha ammesso che degli hacker russi si sono infiltrati nel social network per diffondere disinformazione e bufale, ma non è chiaro se l'azienda sarà in grado di fermarne la diffusione entro novembre di quest'anno. L'amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg è stato graziato dal Congresso, ma le sue mancate risposte non sono riuscite a soddisfare i legislatori, il che significa che la fiducia nella società è stata danneggiata — forse in maniera irrevocabile.

Genocidio: le notizie false sono cattive, ma essere accusati — dall’ONU — di contribuire a un genocidio è un altro ordine di grandezza. Questa è esattamente l'accusa per il caso della Birmania, dove il social network è stato usato per diffondere l'incitamento all'odio e alla violenza verso la minoranza Rohingya. Problemi simili sono stati segnalati in Sri Lanka, Cambogia e Vietnam.

WhatsApp: pensato principalmente come entità separata da Facebook, WhatsApp fa ancora parte della società — e ora sta suscitando polemiche a parte. Con 1,5 miliardi di utenti, WhatsApp è molto popolare al di fuori degli Stati Uniti, in particolare in paesi come l'India. Qui, tuttavia, è diventato un canale di bufale e rumors incendiari, che hanno portato al linciaggio di dozzine di persone. Anche se Facebook sta prendendo provvedimenti, la natura crittografata dell'app di messaggistica rende difficile vedere esattamente ciò che viene diffuso.