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Il NekNominate è il punk del 2014

Per molti, i video di ragazzini che si cimentano in imprese folli dopo aver buttato giù un litro di vodka sono la prova che la gioventù britannica ha raggiunto lo zenit della stupidità. E se fossero quanto ci è rimasto oggi al posto delle sottoculture?

Il diciannovenne Scot Keiren Hunter - la madre ha postato online questa foto di lui privo di sensi per mostrare i rischi del NekNominate. (Immagine per gentile concessione di Deadline News)

Le docce col latte, le feste con il blackface, e poi il NekNominate, coi suoi video di imprese folli alimentate dall'alcol. Per molti, queste boiate virali sono la prova definitiva che la gioventù britannica ha raggiunto lo zenit della stupidità, uno zero culturale assoluto nel quale nessuna forma di intelligenza può sopravvivere. Secondo gli editoriali, le persone coinvolte in queste attività—e, in particolare, quante non ne sono uscite vive—sono le vittime di una società sempre più banale, di una cultura esaurita che produce soltanto spacconate invece di provare a cambiare le cose. Per i tabloid, sono solo dei cretini che passano troppo tempo su Internet.

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Non è impossibile trovarsi d'accordo con questi punti di vista. Se guardi i video di NekNominate in cui ci sono persone che bevono litri d'acqua piene di pesci rossi vivi, mangiano topi morti, si spogliano nei supermercati, ci entrano a cavallo (per chi abita in campagna) non puoi far altro che chiederti se la gioventù inglese non abbia perso la testa. Perché oggi, nella nostra cultura super-sviluppata e ossessionata dall'informazione, ci sono persone che fanno queste cose?

A seconda del tuo punto di vista, puoi dare la colpa a varie entità, a partire dalla crisi finanziaria per arrivare all'eredità culturale di Jackass. Potresti decidere che è colpa delle prospettive sconfortanti con cui i giovani devono convivere, potrebbe essere colpa di GTA, della società britannica che non ha controllo sul consumo di alcol, dei genitori, della mancanza di educazione religiosa a scuola. Puoi scegliere il capro espiatorio che preferisci; ce ne sono una marea. Qualunque sia la tua collocazione politica, c'è una buona possibilità che troverai una caratteristica della vita moderna inglese a cui attribuire la colpa della diffusione e della popolarità del NekNominate.

Ma mentre la sinistra e la destra trovano terreno comune nello sbigottimento, non sono in molti a cercare di capire il fascino del fenomeno. In fondo queste mode di Internet—seppure in una maniera priva di gusto, chiassosa, da pub—offrono un qualche tipo di identità. Penso che sia ciò che abbiamo oggi al posto delle sottoculture.

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Una foto tratta dal libro di Neville e Gavin Watson, Raving '89

Il Regno Unito è stato la patria dei Teddy Boys, dei Nuovi Romantici, dei raver e della garage. Quando avevo 14 anni ero nu-metal; a 18 ero raver. Entrambe le cose erano roba per cui potevi potenzialmente finire all'altro mondo. Ho delle foto di quei tempi e guardarle oggi è imbarazzante, ma quel senso di appartenenza tribale—tutto l'amore e la paura e l'accettazione e l'estraneità che ti offriva l'indossare dei jeans della Criminal Damage, dei braccialetti luminosi o dello smalto nero—faceva parte della crescita. Era qualcosa attraverso cui anche i nostri genitori erano passati. A volte era brutto—e sì, spesso implicava un sacco di sbronze, vomito e stupidità—ma tutti arrivavano dall'altra parte più forti. Era una sorta di pubertà culturale, un'età della crescita vissuta tra compilation del Warped Tour e scarpe viola.

Nel 2014, le sottoculture sono in declino. Le cascate artificiali nei centri commerciali inglesi sono circondate da ragazzini che non indossano Atticus ma Abercrombie. Che tipo di identità vitale puoi tirare fuori da vestiti che potrebbe aver indossato tua nonna per raggomitolarsi sul divano la domenica sera? A me sembra che la gioventù inglese non abbia più nulla per cui rischiare di prenderle. Le rivalità culturali giovanili forniscono ai ragazzini qualcosa in cui credere, e le sottoculture li illudono di un'appartenenza diversa dalla società capitalista occidentale. Sono una sorta di Al-Qaeda per gente a cui piace bere nei parchi.

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Ma per una varietà di fattori—che vanno dall'accettazione sociale post-iPod di ogni tipo di musica all'incremeno dei prezzi con conseguente monopolio di grandi catene dall'offerta uniforme—i giovani sentono di non possedere più nulla in maniera esclusiva. La Gran Bretagna del consenso, la Gran Bretagna capitalista e di coalizione, tratta le sottoculture giovanili come carne da macello. I cacciatori di trend le schiacciano prima che abbiano la possibilità di crescere, le chiudono in una stanza buia e le vendono alle macellerie dei quartieri alti, che le restituiscono ai ragazzi a prezzi maggiorati. È successo con l'indie del periodo dei Libertines, con la dubstep e con gli Odd Future. Tutti questi fenomeni avrebbero dovuto godere della possibilità di maturare e cercare di scalfire la cultura dominante, ma questa stessa possibilità gli è stata negata dall'impazienza collettiva di una società abituata a usare il 4G.

Ovviamente non si può fare lo stesso per queste mode di Internet, perché non c'è modo di monetizzare attività come il mangiare cavallette o farsi spruzzare dagli amici dello spray al peperoncino in faccia. Sono le ultime manifestazioni della nostra società a essere rimaste invendibili. Sono veramente poche le marche che ti incoraggerebbero a bere olio di motore—perché non vogliono essere citate al tuo funerale, vogliono i tuoi soldi. Il NekNominate no, e per questo conserva il suo potere d'attrazione nichilista.

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L'autore.

Ma quali sono le conseguenze a lungo termine? Cosa succede alla cultura quando le sottoculture giovanili trattano la musica o la moda come nient'altro che un accompagnamento alla propria vita online? Quando il movimento giovanile dominante non è altro che una gara machista a chi piscia più lontano, una forma estrema di presa in giro usata come arma?

Le sottoculture hanno sempre bisogno di crescere, e se il NekNominate è una sottocultura, di certo ha avuto successo in questo paese perché è un'estensione del fenomeno Uni Lad—la versione hardcore della fase Oi! Di truelad.com. L'approccio semi-ironico, distante e anonimo di questi siti è stato rimpiazzato da uno molto più plateale e sfacciato. Il NekNominate si rapporta al suo precedente come è accaduto con gli Agnostic Front e gli Sham 69, o con Skrillex e Kode9, dove la vecchia idea di “sfacciata” ostentazione di virilità è stata sostituita da un certo tipo di stupidità grezza e deliberata. Essenzialmente, si tratta di persone che giocano seguendo le stesse regole, ma molto più seriamente

Cosa succederà dopo? La musica diventerà soltanto una colonna sonora per bere il proprio sangue? Chi può dirlo.

In ogni caso, dall'alto della torre d'avorio di chi ha superato i vent'anni, ha studiato, ha un buon lavoro e vive in città, non posso far altro che empatizzare con le persone coinvolte in queste mode. In un certo senso, penso che vadano davvero oltre l'essere una semplice sottocultura, penso che in qualche modo siano un'ideologia inconscia. In un modo dove i figli del boom demografico vivono sempre più a lungo, continuano a rifiutarsi di lasciare le posizioni di comando e in generale non fanno altro che incasinare le cose a nostre spese—in un modo in cui la salute è un bene di così grande valore—l'idea di ragazzini che rischiano la vita per qualche “mi piace” su Facebook e qualche commento su WorldStar è tanto sovversiva quanto stupida.

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Jack Buckby, politico del gruppo Liberty GB, insieme al leader del BNP Nick Griffin.

Come dice Cormac McCarthy in Non è un paese per vecchi, “il punto è che non c'è un punto”. Alcune persone vogliono solo guardare i propri capelli che bruciano. Ed è per questo che le generazioni precedenti si spaventano.

Non sto dicendo che questo ragazzo sia un provocatore alla Aleister Crowley o William Burroughs—se è qualcosa, è la versione idiota di Henry Rollins—e non sto certo dicendo che pilotare un velivolo ubriachi sia un modo costruttivo di affrontare i mali del mondo moderno. Ma non potete far altro che chiedervi se i ragazzi coinvolti nel NekNominate non siano i figli dimenticati di una società così immatura da consentire a gente che ha cinquant'anni di continuare a guadagnarsi da vivere scrivendo di musica pop. Siamo di fronte a un tentativo inconscio di protestare contro il gap generazionale. Voglio dire, tuo padre sarà anche in grado di scaricare la stessa canzone di Joy Orbison lo stesso giorno in cui lo fai tu, ma è improbabile che riesca a bere quattro litri di vodka e piscio, giusto? Insomma, non conosco tuo padre, ma il mio non lo farebbe.

So che rischio di dire un'ovvietà, ma non ci sono più né lavoro né sottoculture. Quindi perché non iscriversi a scienze motorie in una città poco costosa, farsi bocciare più anni possibile per prolungare la propria permanenza lì, chiedere un prestito e bruciare i propri giorni a tirare creatina e a bere dagli occhi?

Agli editorialisti con le copie di London Calling incorniciate sopra la scrivania probabilmente non piacerà, ma NekNominate e compagnia bella sono quanto di più simile al punk esista nel 2014. La società ha riempito un bottiglia di abbandono, debiti, disoccupazione e abuso di droghe, e ora se la deve bere. Alla goccia.

Segui Clive su Twitter: @thugclive

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