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Libera Chiesa in libero St-ateo

In questi giorni cadono gli 85 anni dai patti Lateranensi e i 30 anni dall’accordo tra Chiesa e Craxi. Per l'occasione l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti è andata in Parlamento a consegnare una petizione contro il Concordato, e noi...

Tutte le foto (tranne l'ultima) dalla pagina UAAR. L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti esiste dal 1991 per separare Stato—Italia—e Chiesa. Il suo sottinteso, per come lo capisco io, è che le religioni sono di chi le professa, e non di chi vive in uno Stato in cui ok, c’è una religione, ma non per questo è la religione di tutti. Io quelli dell’UAAR li ho capiti dopo i dieci anni, quando ho deciso di battezzarmi perché mi sentivo escluso. Dopo quella scelta non ho visto né luci né angeli, ma ho capito che non ero pronto, altrimenti avrei saputo che 1) esiste un sistema non-laico che è l’Italia, 2) che esiste qualcuno che lotta perché questo sistema diventi effettivamente laico, e che 3) se non sei battezzato non è un problema. In 23 anni di vita l’UAAR ha promosso campagne pro-laicismo come lo sbattezzo, o l’ateobus, o gli occhi per mille, ha combattuto con gli anti-UAAR e ha nominato presidenti onorari di una certa rilevanza come Margherita Hack e Piergiorgio Oddifreddi. Quest’anno, il 2014, è un po’ il suo anno. Il motivo è che il 2014 è l’anno in cui il Concordato tra Stato e Chiesa viene festeggiato due volte, prima l’11 febbraio, per gli 85 anni dei patti Lateranensi tra Regno d’Italia, Duce e Vaticano, e poi—ieri—per i 30 anni dell’accordo tra Chiesa e Craxi, quello che di fondo ha legato per sempre Chiesa, Stato, IRPEF e Otto per mille. È per questo che quando ho saputo del pellegrinaggio dell'UAAR in Parlamento per consegnare una petizione di 20.000 firme contro il Concordato—intoccabile tramite referendum, ma modificabile con legge ordinaria—ho deciso di chiamarli. Mi ha risposto Raffaele Carcano, attuale segretario. VICE: Ciao Raffaele, allora, com’è andata in Parlamento?
Raffaele Carcano: È andata come doveva andare, siamo andati e abbiamo consegnato le nostre 20.000 firme. Gli impiegati ci hanno detto di incrociare le dita, che i cittadini depositano sempre più spesso petizioni come questa. 20.000 è un buon numero, speriamo di far riflettere qualche parlamentare. Cosa volete di preciso?
L’abolizione del Concordato. Vorremmo che i parlamentari risolvessero una questione che ad oggi attribuisce privilegi ingiustificati e anacronistici a una sola fede religiosa. E che grazie a questi privilegi fa un po’ quello che vuole, tipo influenzare ogni decisione, o scelta, o legge, o morale dello Statonon è questo il vero problema?
Lo Stato italiano è assolutamente succube della Chiesa cattolica. Ci vorrebbe una legge generale in cui ogni associazione religiosa e non viene trattata allo stesso modo. Purtroppo non è così, e il Concordato comporta una serie di leggi ingiustificate, che poi pesano anche su cose come il bilancio pubblico. Pensa solo all’ora di religione, ogni anno costa più di un miliardo di euro. Lo Stato, e i contribuenti, pagano insegnanti catechistici scelti dai vescovi, ti sembra giusto? I politici italiani tendono a dare per scontato che questa presenza sia un atto dovuto, non si discute. Non è così, soprattutto in una società idealmente laica.

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Peccato che il Governo, e i politici, in Italia, non sembrino interessati a cambiare lo stato delle cose. Come se non bastasse in questi giorni i problemi sono, diciamo "aumentati". Non credi che la questione Stato, Chiesa e laicismo sia tornata in fondo alla lista?
Be’ certo, lo sappiamo, sappiamo che i rapporti di forza in Parlamento sono quelli che sono e ci rendiamo conto che l’abolizione del Concordato non è un tema forte, per nessun partito, però pensa che una legge sulla libertà religiosa in Italia ancora non c’è, e che attualmente quella in vigore risale al 1929, a Mussolini, e parla di "culti ammessi." Se non proviamo a smuovere qualcosa, non so proprio cosa fare. L’UAAR esiste ufficialmente dal 1991, come sono cambiate le cose in 23 anni?
La situazione è drammaticamente peggiorata. Una volta c’era la Democrazia Cristiana, la loro idea era quella, e gli altri partiti erano i partiti laici, minori o maggiori. Con il crollo della Prima Repubblica i democristiani si sono sparpagliati, e tutti i partiti hanno cominciato ad assumere connotati molto meno laici. La situazione è drammatica, è difficile fare una classifica dei partiti che più di altri ostacolano la creazione di uno Stato veramente laico: il problema è che sono tutti uguali. E che cambiano idea a seconda di quello che occorre.
Esattamente. Ormai in ogni partito c’è qualcuno che ha qualche interesse nei confronti degli interessi della Chiesa cattolica. E questo poi si ripercuote soprattutto su tematiche cone l’omosessualità, le coppie di fatto, la fecondazione artificiale, l’eutanasia.
Ma è ovvio. All’estero la legislazione su omosessuali, fecondazione artificiale, o fine vita è molto più evoluta. Qui siamo andati indietro, pensa alla legge 40 sulla fecondazione artificiale, o a quella dell’ora di religione. Hanno messo a ruolo gli insegnanti di religione, ci pensi? In Inghilterra, o Spagna, o Olanda o tutte le altre, i matrimoni omosessuali sono stati regolamentati, in Italia non abbiamo nemmeno toccato il discorso delle coppie di fatto. Stiamo parlando di nuovi diritti, e l’Italia non è solo immobile, ma si rifiuta addirittura di parlare di leggi che per il resto d’Europa sono quasi banali. Cosa ne pensate del futuro, c’è la possibilità che qualcosa cambi, a breve?
Se guardo i programmi elettorali mi viene da pensare che in Parlamento oggi ci potrebbe anche essere una maggioranza parlamentare laica, però poi, se Renzi deve fare una maggioranza con Formigoni, Giovanardi, Quagliariello e via tutti gli altri, è evidente che una condizione sine qua non per tenere in piedi le cose sarà il divieto di prendere anche solo in considerazione queste tematiche. Ma è sempre stato così. Come il laicismo adulto di Bersani.
Ecco, Prodi si definiva un Cattolico adulto, aggiungono sempre aggettivi nuovi per rimarcare situazioni particolari. Laici ma non proprio.
Ma sì, sono tutti uguali. E voi combattete contro tutti, ma ricevete anche molte criticheSgarbi vi ha dato dei portavoce di una presunta "Cristofobia". C’è chi dice che siete razzisti, che portate avanti una crociata diffamatoria a caso, quando in realtà il vostro obiettivo è molto chiaro, e semplice. Non si tratta di attaccare IL cattolico, ma il principio secondo cui i cattolici possono pretendere di essere la scala di valori di uno Stato e delle leggi che lo governano. 
È proprio questo il punto. Dal punto di vista internazionale le nostre richieste sono una banalità, nel senso che uno Stato deve essere laico, e questo vuol dire che non deve fare gli interessi di una parte ma gli interessi di tutti. Non siamo anti-religiosi, ma diciamo che le istituzioni devono essere neutrali. Ma in Italia, il nostro, è un discorso rivoluzionario. Spesso mi capita di pensare che l’Italia è simile agli Stati Uniti, sul fronte del condizionamento religioso. Poi mi rendo conto che anche negli Stati Uniti, paradossalmente, i fondi pubblici alle chiese vengono concessi di rado, sicuramente meno che in Italia. La situazione è ben peggiore. Forse siamo più simili alla Russia, ecco sì, alla Russia, quantomeno sul fronte dei diritti.

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Come il vostro diritto di pagare uno spazio pubblicitario e affiggere uno dei vostri manifesti. A Verona avete scatenato la Lega, con Tosi che vi ha accusato di offendere non solo la religione cattolica, ma anche tutte le altre, e quindi non vi ha lasciato appendere niente.
Sì, a suo modo di vedere offendevamo tutti. Adesso siamo passati per vie legali. Il problema è che in Italia il solo parlare di atei e agnostici crea problemi, perché mostra platealmente che ci può essere un altro punto di vista, e come tutte le società in cui vige una sorta di pensiero unico, è un problema. Gli anti-UAAR. Perché in Italia l’idea di ateo è ancora vaga, o se non vaga, non accettata. Diciamo che va contro quel pensiero unico che, di fondo, è quello cattolico.
Diciamo che la percezione dell’ateo in Italia è la percezione di una persona che ha una libertà limitata, non è obbligato a professare una fede, ma l’importante è che non vada in giro a esporre le sue idee. Ecco, sulla libertà d’espressione dell’ateo in Italia continuo ad avere dei fortissimi dubbi. I non credenti in Italia sono stimati intorno a un sesto della popolazione. Non siamo in pochi, eppure. Se uno lo è, è meglio se non lo dice e questo vale anche (e soprattutto) in politica.
Il paradosso è che in Italia ci sono stati anche primi ministri atei. Almeno, D’Alema dovrebbe rientrare nella categoria. Poi il problema è la libertà di espressione, cioè: un ateo può diventare primo ministro? Sì. Un primo ministro può dire di essere ateo? No. C’è una differenza. Mentre per quanto riguarda il fronte agnostico è meglio non provarci neanche…
Be’, parlare di agnostici è persino peggio. Agnostico è un termine che di suo andrebbe sdoganato. In Italia ce ne sono tantissimi, però non si capisce bene cosa vuol dire, anche lì c’è molto da lavorare. Però piano piano, noi ci speriamo. Senti, ma al di là del Concordato, l'UAAR si occupa anche di monitorare le spese e patrimoni della Chiesa in Italia. Non siete gli unici, eppure nessuno è mai arrivato a una cifra certa, come mai?
Perché non si può sapere qual è il reale impatto delle loro proprietà. Ci hanno provato anche in Commissione Europea, hanno provato a quantificare Imu e Ici della Chiesa cattolica in Italia, e il verdetto finale è stato che è impossibile quantificare quanto effettivamente è stato sottratto al fisco negli anni passati, e questo perché di fatto non esiste un’anagrafe delle proprietà ecclesiastiche in Italia. Pare che le proprietà ecclesiastiche in Italia si aggirino intorno al 20 percento del patrimonio immobiliare italiano. Noi abbiamo cercato di farne una stima, per quanto possibile, e siamo arrivati a un totale, al ribasso, di sei miliardi. Poi probabilmente la cifra è molto superiore, ma se lo Stato non ha nessun interesse a quantificare, è chiaro che si rimarrà sempre nell’ambito delle stime. Capito, ma senti, come faccio a diventare uno di voi?
È facile, puoi farlo anche online compilando un form. Non c’è una struttura che vaglia le iscrizioni, basta pagare la quota associativa ed è fatta. Quindi non mi fate un test ateo-agnostico-razionalista?
No no, non ti preoccupare. Devi solo accettare i nostri scopi sociali, difendere la laicità dello Stato e diffondere il pensiero non religioso. Mi sembra fattibile, grazie.

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