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Un'altra questione di cui si è parlato molto è l'intervista su Repubblica al presidente della Società italiana di pediatria Giovanni Corsello. Quest'ultimo, infatti, ha dichiarato che "vivere in una famiglia senza la figura materna o paterna potrebbe danneggiare il bambino." Dopo che diverse voci si sono scagliate contro queste dichiarazioni—a partire dalla senatrice a vita Elena Cattaneo per arrivare a Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria, che ha sottolineato come ci siano studi che affermano esattamente il contrario e come sia prematuro esprimere opinioni scientifiche in merito—la notizia si è rivelata per quello che era: una strumentalizzazione.Corsello ha infine parzialmente rettificato, dicendo che si riferiva sia alle famiglie etero che a quelle omosessuali e che non intendeva in nessun modo dare un giudizio sulla legge. Anzi, ha detto di "considerare con favore" la regolamentazione della "stepchild adoption."Mo' me lo segno — Monica Cirinnà (@MonicaCirinna)3 Febbraio 2016
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ULTRA-PROSTITUZIONEA intervenire a gamba tesa sulla questione ci ha pensato anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la quale ha dichiarato che "con la stepchild adoption si arriva all'ultra-prostituzione," precisando subito però che "comunque sui temi etici non esiste crisi di governo."EUGENETICAPiù o meno sulla stessa linea si è schierato anche Giovanardi, che nel suo intervento ha parlato di eugenetica e descritto il ddl Cirinnà come una specie di legge fantascientifica ispirata a Gattaca: "Chiunque, spendendo 80-100-120mila euro, va a procurarsi l'ovocita con una selezione eugenetica in alcuni paesi che garantiscono che la persona sia bianca, bella, alta, sana, naturalmente con contratti che prevedono l'aborto se le cose vanno male."Lo stesso Giovanardi ha poi aggiunto che la nuova legge favorirebbe lo sfruttamento di donne prese "nel terzo mondo o in Ucraina" per essere utilizzate come incubatrici viventi a cui verrebbero strappati i figli alla nascita per darli in adozione, privandoli così dei diritti "che il Comune di Roma, su iniziativa della senatrice Cirinnà, ha dato ai cani e ai gatti dei canili cui non possono essere portati via i cuccioli per almeno quattro mesi perché mancherebbe loro l'affetto della madre."Tutto sommato, questa escalation dell'assurdo potrebbe risultare quasi comica. Peccato che in gioco ci sia una legge che vuole riconoscere dei diritti a una minoranza che finora non ne ha avuti, e che punta ad aggiustare una stortura legislativa che ha fatto precipitare l'Italia tra i paesi più arretrati d'Europa in materia di diritti civili.Il dibattito parlamentare, dunque, ci ha mostrato definitivamente il motivo di questa arretratezza: chi si oppone al ddl Cirinnà—e più in generale alle unioni civili—non ha la più pallida idea di cosa sia, e il massimo sforzo intellettuale che riesce a compiere è quello di storpiare parole che non conosce.Segui Mattia su Twitter
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