FYI.

This story is over 5 years old.

A8N4: Il numero dello spettacolo

Ragazzo perduto

Corey Ian Haim parla dall’oltretomba.

“Crescere sul set ha i suoi lati positivi e negativi. Voglio dire, certo, è fantastico, ricevi un sacco di attenzioni, e devi farti solo tre ore di scuola al giorno. Ci sono il trucco e il parrucco, il cambio d’abito, le prime dei film, le limousine. Sembra molto divertente, ma quando hai 12 o 13 anni sei molto, molto facilmente influenzabile. Ed è davvero facile uscire dal tracciato, lo so. Come me, alcuni di voi non hanno una mamma e un papà a crescervi ed educarvi. Voglio dire, ammettiamolo, è difficile essere bambini. Siate furbi, non fregatevi da soli, andate a scuola. Diventate quello che volete diventare.” —Tratto da Corey Haim: Me, Myself, and I, intimo video-ritratto dell’attore girato nel 1989.

Pubblicità

L’Alphy’s Soda Pop Club, l’unica, inimitabile discoteca pensata apposta per i ragazzini del giro hollywoodiano, ebbe solo tre anni di vita, dal 1986 al 1989. La sua clientela era rigorosamente al di sotto dei 16 anni, e la discoteca garantiva un dance floor popolato dalle giovanissime stelle più in vista, e, da bere, un sacco di gassosa. Era un paese dei balocchi per adolescenti.
La cattiva notizia, comunque, era che la discoteca era super esclusiva. Se eri un ragazzino qualunque che viveva a Hollywood ovviamente sapevi dell’esistenza dell’Alphy’s, ma solo i fortunati in lista potevano entrare. Non so se sia stata semplice fortuna o intervento divino, ma sono diventata una habitué. La madre di un amico di un mio amico insegnava recitazione, e in qualche modo i nostri nomi sono finiti in lista. Ci siamo andati ogni settimana per anni, e molte delle mie memorie adolescenziali sono legate a momenti passati sotto le luci di questa famigerata discoteca.
Anche per tutta la mia vita adulta l’Alphy’s ha continuato a perseguitarmi, dal momento che come fotografa e videomaker mi sono dedicata all’evoluzione del mondo delle celebrità. Durante gli scorsi dieci anni, ho lavorato a interviste, foto e video incentrati sulla storia dell’ambiente che circonda le giovanissime star. Mi piace pensare al mio lavoro come a una versione aggiornata di Hollywood Babilonia, che racconta l’impari lotta dei giovani di talento che hanno dovuto soccombere sotto le luci dei set cinematografici.
Mi ci sono voluti quattro anni di interviste con varie ex teen star prima di riuscire a rintracciare l’aficionado dell’Alphy’s Corey Haim. Nel 1997, a 24 anni, Corey è stato processato per bancarotta. Nel marzo del 2004, nemmeno sei anni prima della sua prematura morte, ho scoperto che viveva in Canada con la madre. Una fonte anonima mi ha dato il numero di telefono di sua madre. Ho chiamato, e lui ha risposto.

Pubblicità

VICE: Perché e quando sei tornato a Toronto?
Corey Haim: Sono qui da cinque anni e mezzo, anche se ho fatto un po’ avanti e indietro. Ma ormai sarà un anno e mezzo che sono qui stabile. Quindi, sono a casa. Sono qui, amico! [con la voce di Dottor Male] Vivere a Los Angeles è una cosa da farti ammattire! [con slang californiano] Ci ho quasi rimesso la pelle. Davvero, la gente impazzisce a Los Angeles, proprio così.

Dai, parliamo di Alphy’s! Tu e Corey Feldman eravate diventati le star del locale. Come è successo?
Ho ricordi piuttosto vaghi in proposito. Penso di aver ricevuto una chiamata da Feldman, che mi ha detto “Senti, conosco questo tale di nome Alphy, che sta per cominciare a organizzare delle feste con Randy Miller, il figlio del proprietario e a sua volta co-proprietario della New York Seltzer.” Mi ha detto qualcosa tipo “Cosa ne pensi di andare a vedere come vanno le cose?” E io ho risposto, “Andiamo!” Siamo andati ed era una gran figata. Così ho conosciuto Alphy e Randy. Poi ha cominciato a diventare una cosa settimanale, ed è andata avanti così per anni. Io uscivo con Alyssa [Milano] allora, e mi vedevo anche con Nicole [Eggert]. Erano tutte storielle un po’ tira e molla. Eravamo giovani. Erano gli anni Ottanta, altri tempi. Eravamo tutti amici. Eravamo come il Brat Pack [“banda di monelli”, termine usato per riferirsi a un gruppo di attori degli anni Ottanta famosi per aver interpretato film cult per adolescenti] ma era il nostro gruppo. Eravamo Ricky Schroder, Alfonso Ribeiro, Feldman, io, Nicole, Alyssa, Scott Grimes. Era la nostra squadra.

Pubblicità

Vi eravate conosciuti sul set, ma eravate anche tutti compagni alla Excelsior School, vero?
Sì. Io ho fatto l’Excelsior, e penso che anche Alyssa sia andata lì. Anche Scott Grimes. L’ho frequentata per nemmeno un anno. È che le cose si facevano sempre più strane. Io volevo imparare di più. Lì si cominciava alle 8.30 e si usciva alle 12.30, compresa un’ora di pausa pranzo. Dunque, in fin dei conti erano solo tre ore di scuola al giorno. Potevano insegnarti le stesse cose sul set, ma la classe era un ambiente diverso ed era più facile imparare. Ma in sole tre ore non imparavi poi così tanto. Così, ho detto ai miei genitori, “in uno, due mesi al massimo, voglio che mi leviate da questo posto. Mi piace starmene con i miei amichetti e tutto, certo, ma quest’anno escono quattro miei corti e un film, e ho bisogno di andare a scuola prima di andare avanti, perché non è così che un ragazzino può istruirsi.” Così mi hanno ritirato dalla Excelsior, e ne sono stato molto contento.
Era molto dura anche per i maestri, quando eravamo tutti insieme. Tutti i giorni era una specie di scenetta, eppure a scuola dovevamo andarci. Non era giusto. Era una buonissima scuola, non fraintendetemi. Gli insegnanti erano qualificati. Soprattutto dal momento che dovevano avere a che fare tutto il giorno con degli attori. Erano dei grandi, ma abbastanza rigidi perché sapessero come comportarsi se oltrepassavamo i limiti. Voglio dire, non eravamo i ragazzini normali che si stanno facendo un bagaglio culturale per diventare commercialisti o che. Noi pensavamo di essere UNA BOMBA! o come diamine ci saremmo chiamati a quel tempo. Pensavamo di essere il centro del mondo. Un paio di volte abbiamo esagerato e siamo stati rimessi al posto nostro dagli insegnanti. Proprio letteralmente, rimessi al posto nostro. Era una situazione parecchio strana. Giravo quattro o cinque film all’anno, così non avevo mai tempo di frequentare la scuola.

Pubblicità

Dunque reclamavi per avere un’educazione seria?
Non mi fraintendere. Odiavo la scuola esattamente quanto tutti gli altri. Scusa un attimo, fammi sbarazzare di quelli sull’altra linea. Solo un attimo… Scusami. È il mio uomo!

Il tuo uomo?
Sì, il mio uomo. L’anno scorso ho avuto dei brutti problemi di stomaco e ho iniziato questa cura. Si chiama irrigazione del colon.

Sei serio?
Sì, lo so che fa un po’ schifo. Ma mi sono preso questa bruttissima infezione allo stomaco e a tutto l’apparato digerente. Così sono andato da questo tizio e ho scoperto che è un genio, mi ha messo a dieta e quant’altro.

Non hai mai provato la Master Cleanse [regime dietetico liquido molto rigido]?
Ne ho sentito parlare, ma non l’ho mai fatta. Riesco ad arrivare fino a un certo punto, ma la Master Cleanse è troppo, e poi fa schifo. È una follia. Non è possibile che un essere umano riesca a farla! È per questo che la chiamano la Master Cleanse, è una roba hardcore. Dunque, tornando al punto. Sono andato alla Excelsior, poi mi sono fatto ritirare, non voglio approfondire troppo la questione, ma sono riuscito a ottenere il diploma che volevo. L’ho fatto come andava fatto, e legalmente. Mi sono preso i miei tutor, ho fatto quello che c’era da fare. Ma quando sono arrivato a roba seria come 32 x 100 - 45 = x, ho lasciato perdere. Mi sono detto, “Questo non mi sarà utile quando dovrò chiedere una ricevuta in un negozio.” Quando penso ai miei anni di scuola, quello che mi lascia l’amaro in bocca è la matematica. Sai, faccio l’attore, no? Dunque, al tempo non mi interessavo molto di situazioni matematiche, e robe fisiche come il quantismo, etc. Non volevo diventare come il tizio di A beautiful mind. Non pensavo nemmeno che ci potessero essere altre opzioni, nella vita. Immagino di essere nato per fare l’attore, ed è quello che faccio… Ho lasciato gli studi a 13 anni e mezzo. Mi sono trasferito a Los Angeles, ho frequentato l’Excelsior per poco tempo e poi ho lasciato anche quello.

Pubblicità

È così che hai incontrato Scott Grimes e gli altri, perché andavate tutti all’Excelsior?
Al tempo vivevamo tutti vicini, a massimo cinque isolati di distanza. Ci conoscevamo tutti. Eravamo tutti vicini… così vicini. Tutte le case erano raggiungibili a piedi. Mi ci volevano tre secondi, in macchina, per arrivare alla strada dove vivevano i Milano.

E andavate insieme anche all’Alphy’s?
No, a dire il vero ci trovavamo lì, di solito.

Ti ricordi una festa all’Alphy’s in particolare che ti è piaciuta più delle altre?
Al party di apertura in cui io e Corey facevamo da ospiti, Randy si è buttato dall’undicesimo piano dell’hotel Mondrian, credo fosse l’undicesimo. Teneva in mano una bottiglia di New York Seltzer. È atterrato, ha tolto il tappo alla soda e l’ha bevuta. È diventato anche uno spot pubblicitario. Era una cosa grandiosa, e lui era stato un ottimo esecutore. Sono rimasto tutto il tempo a guardarlo ammirato, tenendo al guinzaglio una delle sue tigri. Era uno sballo.

Com’era tenere al guinzaglio una delle famose tigri di Randy?
Ne ho tenute più di una. A quei tempi frequentavo spesso la casa di Randy. Aveva molte camere per gli ospiti, e ci ho passato qualche notte. Avevo la mia stanza e, be’, mi ero innamorato di una delle sue linci, che era addomesticata. Randy sapeva che nutrivo una vera passione per quegli animali, e lui ne aveva molti, di diverse specie. Per qualche motivo io ero l’addetto a tenerli al guinzaglio. Una volta Randy, io e altri due ci ritrovammo in una limousine con un giaguaro, e Randy mi passò il guinzaglio e mi disse, “Tienilo così, e se rompe, dagli un colpetto sul lato della testa e digli ‘Buono! Buono! Buono!’ Dagli solo questo comando, come ti sto dicendo adesso.” Poi, tutto d’un tratto il giaguaro si alzò e lanciò un gran ruggito, RAAAAAWWR, e il veterinario che era con noi gli iniettò una piccola dose di tranquillante. Voglio dire, stiamo parlando di un animale selvatico in una limousine! Capisci? Potevamo morire tutti! Ma quando scendemmo dalla macchina, tenevo il giaguaro al guinzaglio e andò tutto bene.

Pubblicità

Corey ha dovuto rispondere a una telefonata; abbiamo ricominciato la nostra chiacchierata 40 minuti dopo.

Perché hai smesso di frequentare l’Alphy’s?
Mi sono stufato. Non avevo nemmeno ancora iniziato a prendere droghe, ma un paio di persone intorno a me iniziarono a farsi e la gente cominciò a bere. Non Scott, o Alyssa, Nicole, insomma non noi. Non era ancora il mio periodo droga. Non ancora il momento di Corey. Non siamo mai stati degli alcolisti. Magari poi siamo diventati dei drogati, ma degli alcolisti mai. Alcuni lasciavano la discoteca, scendevano e se ne stavano sul bordo della piscina, era molto bello lì di notte. A volte andavamo al piano di sopra per salutare quelli che stavano lì, che erano attori e altri musicisti, e il barista diceva, “Non c’è problema! Potete avere qualche drink anche se siete minorenni, tanto so chi siete e vi vedo sempre qui in giro, quindi ecco a voi.” Comunque, mi ero stufato. Mi ero stufato anche di un sacco di altra merda. Mi ero davvero rotto le palle di Alphy, se devo essere onesto. Non credo sia una brava persona, e puoi scriverlo nero su bianco!

Qual era, personalmente, la tua relazione con Alphy?
Non penso che fosse una brava persona, proprio per niente. Penso sia stato molto fortunato a trovare in noi gli ospiti dei suoi party. Era diventato di gran moda, a un certo punto. Ha iniziato a essere chiamato Alphy’s Soda Pop Club. Era come andare al Jerry’s Famous Deli. Era lo stesso genere di cosa. Ma per quanto riguarda Alphy, be’, non posso esprimermi su come sia ora, perché le persone cambiano. Anche io sono cambiato. Ho perso tutto il mio rispetto per Alphy Hoffman. Alphy è un coglione! Punto e basta.

Pubblicità

Ho intervistato molta gente su Alphy e ho anche parlato con Alphy di persona.
È un pezzo di merda! È un approfittatore. Ci aveva tutti in pugno, e ha pensato di aver fatto il colpo grosso. Randy Miller è davvero una delle persone più fighe che io abbia mai incontrato. Alphy cercava sempre di rubare luce a Randy e sfruttarla e farne quel che voleva. E non sono cose che fai a uno che sponsorizza la tua cazzo di discoteca! Ma poi, io ero sempre in giro con Randy. Era uno dei miei migliori amici. Lo amerò per sempre. Abbiamo passato tanti bei momenti insieme, per esempio quando mi portava sulla sua Kawasaki, una Ninja 1500. Un sacco di momenti davvero fantastici.

Pensi che vi stesse sfruttando per la vostra fama?
Quest’uomo non aveva nulla di meglio da fare che circondarsi di cosiddette star—odio chiamarmi così, davvero. Sono un attore itinerante. Mi muovo in continuazione, è il mio lavoro. Ma se la gente vuole chiamarmi star, che Dio li benedica. È lusinghiero da sentire, è fantastico, ma non mi chiamo mai in questo modo perché non è una cosa rispettosa, mi sembra. Comunque, Alphy era già più avanti con gli anni e aveva bisogno di fare qualcosa della sua vita, e credo che abbia semplicemente incontrato qualcuno nell’industria cinematografica e si sia interessato all’idea di fare del divertimento un business. Da allora, ha detto “Sapete che c’è? Aprirò un posto dove tutti questi ragazzini possano venire e bere soda New York Seltzer e stare in piedi a ballare tutta notte.” Ed è quello che ha fatto, e ha funzionato. È stato molto fortunato.

Pubblicità

Hai mai visto Alphy offrire droghe ai ragazzini?
No, no, no. Mai. Voglio essere chiaro su questo punto. Non penso che Alphy abbia iniziato intenzionalmente a usarci per portare avanti la sua carriera, o la sua vita. Non penso che abbia cominciato con questa intenzione. All’inizio ci piaceva semplicemente essere tutti insieme nella stessa stanza. Alyssa, Scott, Corey e io. Tutti. E poi per caso è diventato un posto di grido. Ma no, non ci ha mai offerto droghe, alcolici, nulla. Mai!

Per come la vedo io, ha creato questa discoteca per ragazzini famosi, ci ha messo il suo nome, è uscito su tutti i giornali per ragazzi, ed è diventato famoso. Ha portato la sua idea fino all’estremo, fino alla fine.
Esatto. E poi la cosa è morta. Alla fine, la scena stava morendo e tutti noi eravamo dei drogati! Io mi drogavo, Feldman anche. Questo alla fine… che poi avevamo 16 o 17 anni! Ragazzi Perduti era uscito, e noi andavamo in altri locali e ci facevamo. A quel tempo insomma, un sacco di gente si stava fottendo per benino.

Con Corey Feldman siete ancora amici?
Certo, abbiamo parlato due giorni fa. Ci sentiamo spessissimo. Siamo ancora fratelli, migliori amici, non so come vuoi chiamarlo. Saremo per sempre più che fratelli. Siamo più intimi di una famiglia. È una cosa quasi malata.

Quando siete diventati amici?
Due mesi prima di cominciare a girare Ragazzi Perduti siamo diventati molto amici. Parliamo di un’amicizia che dura da circa 17 o 18 anni. È una conoscenza davvero lunga.

Pubblicità

Ho una domanda che volevo farti sul tuo video Me, Myself, and I.
Ok, l’ha girato un mio amico di nome [si sente il click dell’altra linea]. Aspetta un attimo! Un attimo che mi libero di quelli sull’altra linea… Ehi! Scusa, mi ero scordato di aspettare qualcuno. Scusa un attimo. [in lontananza] Merda! Dio! Figlio di troia! Merda! Oh Merda! [torna al telefono] Cazzo, scusami.

Va tutto bene?
Devo cambiarmi! Sta arrivando qualcuno della mia agenzia. Mi ero scordato di questa stronzata! Devo firmare dei contratti e cose simili. Darci una lettura e altre cazzate. Ok, andiamo avanti.

Che cos’è il funk giapponese?
Cosa è cosa? Che cos’è il funk giapponese?

In Me, Myself, and I, dici che la tua musica preferita era il funk giapponese. Voglio sapere cosa sia, per ascoltarne un po’.
Oh! Stavo solo scherzando. A quel tempo il funk giapponese era il funk giapponese. È qualunque cosa! Non esiste il funk giapponese.

Di chi è stata l’idea di fare Me, Myself, and I?
Di un mio amico. È stata una sua idea, ha pensato a tutto lui, io ho solo fatto la mia parte. Abbiamo filmato a casa mia.

All’improvviso, silenzio di tomba. Corey sembrava essere molto preoccupato per qualcosa. Mi ha detto di nuovo che doveva staccare e firmare dei contratti. Ci siamo accordati per sentirci ancora il giorno seguente, ma quando ho chiamato non ha risposto al telefono.
Poi, alle 4:25 del mattino del 2 aprile 2004, Corey mi ha lasciato un messaggio in segreteria:

Ehi, mi spiace che non riusciamo proprio a beccarci. Ho avuto dei problemi seri con questi telefoni. Uno era staccato, mentre l’altro avrebbe dovuto suonare. Comunque, volevo solo dirti che dovresti andare avanti con il tuo articolo, ma se puoi tieni un profilo basso quando parli dell’ Alphy’s Soda Pop Club—ha un carattere molto particolare, ma non ci ha mai, mai e dico mai offerto droghe, erba, alcolici o niente che abbia a che fare con l’abuso di sostanze. Era un posto per ragazzini, ed è quello che noi eravamo. Solo un gruppo di ragazzini.

Quel giorno ho pianto per Corey. Mi ha contattata di tanto in tanto fino al 2007, ma poi ci siamo persi di vista. Il 10 marzo 2010 Corey Haim è morto di polmonite, a 38 anni, tra le braccia di sua madre.