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Rotten, 2girls1cup e Meatspin: breve storia dei siti e i video che non avremmo mai voluto vedere

Tra porno estremo e violenza i siti shock hanno disgustato una generazione, ma sono stati anche una parte importante della lotta per la libertà d'espressione su internet.

Mi ricordo distintamente la prima volta che sono finito su Rotten. Avrò avuto 15 o 16 anni e ci sono capitato per caso, cliccando su un link su cui non avrei dovuto cliccare. Appena aperto il sito, mi sono trovato di fronte la foto di un uomo riverso sull'asfalto, con la testa spappolata e il cervello ben visibile. Ovviamente ho chiuso subito la finestra, ma è stato comunque troppo e quell'immagine ha continuato a turbarmi per un bel po' di tempo.

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Secondo Wikipedia, un sito shock è "un sito web che contiene materiali volutamente atti a offendere o stupire negativamente il visitatore. Il contenuto di questi siti, a volte limitato a una singola immagine o animazione, è estremamente crudo, violento o di carattere pornografico." Sono sicuro che almeno una volta anche voi sarete capitati su un sito del genere. In fondo, si tratta di una lunga tradizione che risale alla fine degli anni Novanta: Goatse, Meatspin, Lemonparty e Ogrish (poi diventato LiveLeak, da una cui costola è nato GoreGrish) sono solo alcuni dei primi e più noti siti di questo tipo.

Goatse mostrava la foto di un uomo nudo—poi identificato come il feticista penetrativo Kirk Johnson—che si dilatava l'ano con le dita fino a fargli raggiungere dimensioni ragguardevoli. Su Lemonparty c'erano alcune foto di un'orgia gay tra uomini anziani. Su Meatspin c'era una GIF di una scena di sesso anale omosessuale in cui il partner attivo girava su se stesso. Rotten mostrava una selezione di immagini gore di morti e feriti.

Accanto a questi, c'era anche un filone di siti che miravano a sconvolgere il visitatore mostrando cose eticamente inaccettabili invece che violenza e pornografia estrema—i cosiddetti "ethical shock sites." L'esempio più noto è quello di Bonsai Kitten, un sito a scopo satirico e parodistico creato da alcuni studenti del MIT contenente istruzioni su come allevare dei "gatti bonsai" rinchiudendoli da cuccioli all'interno di bottiglie di vetro. Anche se si trattava palesemente di un fake, il sito ha destato così tanto scandalo da venire chiuso dopo un'indagine dell'FBI. Prima della chiusura, sul tema erano usciti numerosissimi articoli che denunciavano la "scioccante moda", oltre a inviti a firmare appelli contro un "CRETINO di un giapponese che vende GATTI IMBOTTIGLIATI VIVI."

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La versione italiana di Bonsaikitten. Grab via Wayback Machine.

Oltre che per i loro contenuti morbosi e disturbanti, i siti shock sono noti anche per i metodi con cui, in quell'età aurea di internet che va dalla fine degli anni Novanta all'inizio degli anni Duemila, venivano utilizzati. Il metodo più classico era il cosiddetto "bait and switch," un metodo di trolling in cui si sfruttava l'ingenuità degli utenti postando il link di uno shock site e facendo credere che fosse qualcos'altro. Io ci sono cascato e ho scoperto Rotten proprio così, e penso che sia successo a molti altri.

In quel periodo, però, i siti shock hanno contribuito anche a formare l'embrione di quella che oggi chiamiamo "cultura internet". Un esempio abbastanza emblematico è il caso di Goatse: secondo il blogger Anil Dash, con la sua stessa esistenza il sito ha contribuito a creare uno spirito comunitario; visitarlo è stato per anni una specie di rito di passaggio che creava un forte legame tra chi riusciva a reggere l'impatto con quello che vedeva e chi chiudeva subito la finestra schifato.

Ma oltre ad aver contribuito a formare una cultura, i siti shock hanno rappresentato anche un bastione di quello che era il valore fondativo di quella cultura, ossia la libertà di espressione. Molti di questi siti infatti hanno rappresentato un tentativo di portare alle sue estreme conseguenze la libertà di espressione su internet.

"Per censurare questo sito sarebbe necessario censurare i libri di testo di medicina, i libri di storia, gli obitori, i tribunali, i musei, le librerie e altre fonti di informazioni necessarie al funzionamento di una società libera," ha detto in un'intervista Soylent, programmatore 35enne e presunto proprietario di Rotten. "L'orrore è diffuso in tutti gli aspetti della vita, e io non vedo niente di male nel concentrarlo tutto insieme. Se vuoi possiamo andare in libreria e posso trovarti delle foto di cadaveri anche lì—è facile. Non è possibile scrivere una legge per vietare di far vedere questo genere di cose."

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Stando alla pagina About del sito, la missione di Rotten è infatti sempre stata quella di "dimostrare attivamente che la censura di internet non è praticabile, né etica, oltre che sbagliata." E in effetti il sito è nato nel 1996 proprio per protestare contro il Communications Decency Act—una legge restrittiva passata alla storia come il primo goffo tentativo di regolamentare la circolazione di materiale pornografico su internet. I contenuti disturbanti che avrebbero poi costituito il materiale per i siti shock esistevano già da prima e venivano diffusi in chat e newsgroup frequentati da un ristretto pubblico di appassionati—erano stati i primi tentativi di censurare internet che ne avevano causato la circolazione al di fuori di questi contesti. Da questo punto di vista, la nascita dei siti shock si potrebbe considerare un atto politico.

L'ormai celebre 2girls1cup costituisce un caso un po' diverso: il video, trailer del film scat fetish brasiliano Hungry Bitches, ha cominciato a circolare nel 2007, e anche se creato a tutt'altro scopo ha in breve iniziato a manifestare le dinamiche dei siti shock. Il link ha continuato a girare per settimane, il video in questione è stato visto da milioni di persone e YouTube si è riempito di reaction video di quelli che lo vedevano.

Tutta quest'esposizione eccessiva ha portato a una trasformazione profonda dell'ambiente: i siti stessi sono finiti spesso sotto attacco, sono stati chiusi o abbandonati oppure hanno dovuto edulcorare i propri contenuti. Per poter continuare a esistere, le comunità hanno dovuto mettere da parte il trollingi, smettendo di diffondere i propri contenuti e diventando più chiuse e meno accessibili. Anche perché, visto che tra i video che ospitano ci sono anche snuff movie e filmati di violenze e omicidi, i siti dedicati al gore esistono in una specie di zona grigia dal punto di vista legale: se non è reato guardare un video in cui viene compiuto un omicidio, è reato guardarlo e non denunciarlo alle autorità nel caso in cui queste non ne siano ancora a conoscenza.

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Un caso abbastanza emblematico è quello di Luka Magnotta, l'ex attore porno e gigolò canadese che nel 2012 ha realizzato e diffuso su internet lo snuff movie 1 Lunatic 1 Ice Pick, in cui uccideva e smembrava lo studente cinese Jun Lin.

Il video era comparso online cinque giorni prima che la polizia—avvertita proprio dallo staff di BestGore, uno dei siti su cui era stato caricato—identificasse Magnotta come l'autore dell'omicidio. Prima del video in questione, Magnotta ne aveva già realizzati altri in cui uccideva animali: l'esposizione ricevuta da questi video e le polemiche che avevano scatenato potrebbero aver avuto un ruolo nella sua decisione di spingersi oltre.

Intervistato sull'argomento, uno dei gestori di BestGore si è detto scettico su questo punto. "I cattivi si evolvono velocemente come il resto della società. Viviamo nell'era di internet. È normale che internet sia la piattaforma di comunicazione prediletta tra chi compie questi crimini. Sono finiti i tempi in cui i serial killer inviavano lettere di rivendicazione fatte tagliando e incollando le parole dalle pagine di giornale per attirare l'attenzione sui loro crimini. C'è una nuova generazione di violenti che userà internet come piattaforma prediletta per i suoi scopi."

Per le comunità che stanno dietro a questi siti, non c'è niente di sbagliato nel mostrare la violenza. "L'unica cosa che oggi è diversa è che abbiamo raggiunto un punto di svolta, un punto in cui chiunque ha la possibilità di mostrare a tutti ciò di cui è capace," ha aggiunto nella stessa intervista uno dei gestori di BestGore.

In tutto questo, l'era dei siti shock fini a se stessi è diventata parte integrante della memoria collettiva delle generazioni che l'hanno vissuta—tanto che nel 2012 un tizio è arrivato a comprare per 8mila dollari il dominio di Goatse, con l'intenzione di salvare dall'oblio un pezzo di cultura internet. "Goatse è un pezzo della storia culturale della generazione di internet," ha detto spiegando di averlo comprato "come si compra un'opera d'arte, come un dipinto o una scultura."

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