Come vestirsi bene con poco
Tutte le foto di Francesco Faraci.

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I nuovi vicini

Come vestirsi bene con poco

Io attraverso i vestiti cerco di far capire chi sono. A prescindere da un documento, da un foglio di carta. Un modo per dire: "Sono Abdoullaye, sono questo."

Questo articolo è parte della nostra serie I nuovi vicini, in cui giovani rifugiati stabilitisi in vari paesi d'Europa contribuiscono alla produzione editoriale di VICE attraverso le loro storie. Per saperne di più, leggi la lettera dell'editore.

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Abdoullaye ha 17 anni e viene dalla Costa d'Avorio. Al momento vive a Palermo, ospite dell'Associazione Asante.

Come raccontato a Giuseppe Francaviglia.

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Cambio outfit almeno un tre volte al giorno. Vedete, ogni occasione ha bisogno del vestito giusto. Magari uno spezzato la mattina—anche con dei colori accesi tipo pantalone verde e giacca bianca. Il pomeriggio poi posso mettermi qualcosa di più giocoso, cambiando anche completamente stile: tipo un basco e una giacca mimetica. La sera invece rigorosamente in completo. E gli accessori che per me non devono mancare mai sono un bel cappello e il papillon, che preferisco alla cravatta. Presentarsi bene, in maniera elegante, è importante.

Nel centro che mi ospita ormai lo sanno, mi conoscono. Quando esco dalla mia camera e scendo per le scale che portano al pian terreno c'è sempre qualcuno che mi fa i complimenti. Tutti sono sempre molto gentili con me. Dicono che sono "beddu", che significa bello in siciliano.

A forza di vedermi così fissato con gli abbinamenti, un pomeriggio due operatori con cui sono diventato amico mi hanno chiesto se volevo posare con i miei vestiti per alcune foto. Era più un gioco che altro, però mi sono divertito davvero.

Posso dire con una certa soddisfazione di aver una bella collezione di vestiti, cosa che per un 17enne con pochi soldi a disposizione non è male. Perlopiù li ho comprati tutti qui, a Ballarò. Nel mercato ci sono un sacco di commercianti che vendono vestiti usati, vintage. Ricordo di aver preso un completo tre pezzi giaccia panciotto e pantalone a cinque euro. Ed era un completo bellissimo. Così mi sono fatto un guardaroba con poco.

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La prima regola per essere alla moda con poco è proprio questa: sapere dove cercare. Anche se forse dovrei dire che prima di tutto bisogna saper gestire bene le proprie finanze: non comprare mai d'impulso, ma parlare con i commercianti, tornare anche più volte a vedere la merce. L'altra regola fondamentale, la seconda, è osservare attentamente tutto ciò che ti sta intorno.

La mia passione per la moda, per esempio, è nata guardando lavorare mia madre. In Costa d'Avorio, da dove vengo, lei ha un piccolo colorificio. Molto piccolo a dire il vero. Ma mi piacevano tantissimo tutti quei colori che lei usava. Infatti ho spesso vestiti molto colorati, anche di tonalità accese. Il segreto sta nell'abbinarli come si deve. Anche perché credo sia una forma d'arte. Quindi, più colori, modelli e stili ho, e meglio riesco a creare la mia arte. Quindi potremmo dire che la terza regola sta nell'imparare ad abbinare.

Anche se osservo molto, però, non mi ispiro a nessuno in particolare. Non ho modelli che seguo, non compro le riviste di moda né leggo i siti di riferimento—in realtà ne conosco molto pochi, sono in Europa da poco e in Costa d'Avorio non ci sono tutte queste cose. Insomma, è una specie di impulso. Mi viene assolutamente naturale.

Ma questa mia passione per la moda—un'attitudine, direi—non è solo una questione di gusto estetico. Sono davvero convinto che il modo in cui ci si presenta sia molto importante. E la gente ti rispetta di più se ti presenti vestito bene, elegante, con un portamento deciso. Non ti rispettano per il "potere", io non sono potente, non sono forte. La forza appartiene solo a dio. Ma perché sembri più autorevole. Quindi cerco di farmi rispettare presentandomi come si deve.

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Ed è quello che cerco di spiegare anche ai miei amici. Ormai ce ne sono parecchi che mi chiedono consigli su come vestirsi, cosa mettere con un determinato pantalone, o sotto una particolare giaccia, un cappello in più o in meno. Lo fanno sia i miei amici qui del centro che quelli su Facebook. E io mi diverto molto a suggerire degli abbinamenti piuttosto che altri, è una cosa che mi piace molto. Capita qualche volta che mi chiedano qualche mio vestito in prestito. Io non ho problemi, basta che me li ridiano. Ci tengo molto. Perciò diremo che la quarta regola per essere alla moda con poco è prendersi cura dei propri vestiti. Perché se non ne hai cura finisce che devi ricomprarli, e allora dove sta il vantaggio nello spendere poco?

Un'altra cosa che mi piace parecchio, ad ogni modo, è farmi fotografare. Mi piacerebbe infatti fare per un po' il modello, anche perché qui tutti mi dicono che dovrei. Come quando sono andato a fare le foto per questo articolo a Ballarò: lì ormai mi conoscono tutti, ho i miei punti di riferimento, i miei commercianti di fiducia. E poi lì sono tutti molto simpatici. Questa è la prima cosa che impari arrivato in Sicilia: le persone sono calorose, simpatiche.

Molte hanno anche voluto farsi una foto con me: chi stava aprendo la saracinesca del negozio in quel momento, commercianti che mi davano un vestito anche solo per una foto, delle persone che stavano giocando a carte—puntando persino soldi! Anche degli imbianchini che stavano lavorando a un cancello della cattedrale di Palermo si sono fatti la foto con me. E io non mi sono mai sentito in imbarazzo. È davvero una cosa che mi diverte tantissimo, e in più mi sembra che nelle foto venga bene. Infatti, appena mi arriveranno i documenti, spero di riuscire ad andare a Milano. So che lì ci sono molte agenzie che si occupano di modelli. Per me sarebbe un sogno riuscire ad entrarci.

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Nella situazione in cui mi trovo, quella di straniero in attesa dei documenti, hai un sacco di tempo libero. Anzi, un sacco di tempo vuoto. Non puoi fare nulla, è un tempo in cui è come se non fossi nessuno. Soltanto uno che aspetta. E questa cosa è pericolosa, perché quando non sei nessuno pensi di poter essere qualsiasi cosa e rischi di fare stupidaggini.

Io invece attraverso i vestiti cerco di ribadire la mia personalità, di far vedere chi sono. A prescindere da un documento, da un foglio di carta. Un modo per dire: "Sono Abdoullaye, sono questo." La quinta regola per vestirsi bene con poco, in fondo, è farlo prima di tutto per comunicare chi sei.

Le cinque regole di Abdoullaye per vestirsi bene con poco:
1) Impegnati nella ricerca, così da trovare i posti con il miglior rapporto qualità-prezzo
2) Non comprare la prima cosa che ti piace, ma chiedi e valuta tutto attentamente
3) Impara ad abbinare
4) Prenditi cura dei tuoi vestiti
5) Usali per esprimerti

Qui sotto, altre foto dallo shooting di Abdoullaye.

Firma la petizione dell'UNHCR per chiedere ai governi di garantire un futuro solido a tutti i rifugiati.

E vai qui per fare una donazione ad Asante, una onlus che assiste i giovani stranieri non accompagnati in Sicilia.

Per vedere altre foto di Francesco Faraci, vai sul suo sito.