Michael Petry, AT the core of the Algorithm, 2015, vetro soffiato; Gentile concessione della Hiram Butler Gallery
47 globi di vetro pendono a grappolo dal soffitto della Hiram Butler Gallery, a Houston, in un omaggio dell’artista Michael Petry al matematico inglese Alan Turing. Vista da vicino, ogni bolla ha un pezzo morsicato via—la forma sferica è un riferimento alla mela al cianuro con cui si pensa che Turing si sia tolto la vita.Per creare le forme che rendono AT the Core of the Algorithm, Petry ha sviluppato un algoritmo usando solo serie di numeri primi. “Ognuna delle bolle rappresenta un multiverso,” spiega l’artista allo Houston Chronicle. “La scienza odierna pensa che il nostro universo possa essere come una bolla di sapone che si attacca a un’altra, e i punti in cui si intersecano sono dove si passa da un universo all’altro.” L’anno scorso, il lavoro è stato esposto su per una scala a chiocciola al GLAZENHUIS, a Lommel, in Belgio.In una dichiarazione, Petry spiega che i matematici hanno immaginato un universo in cui “tutti i numeri primi, tutto il vetro, tutte le mele, tutti gli algoritmi, tutte le sfere, tutti gli amanti collidono.” E, conclude, “Mr. Turing sarà lì a sorridere, aspettare, amare.” vetro soffiato; Gentile concessione della Hiram Butler Gallery.Michael Petry: AT the Core of the Algorithm di Hiram Butler Gallery su Vimeo.
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