Immagini: courtesy dell’artista.Osservate lo stormo di uccelli ondeggiare nel cielo. Come per i banchi di pesci, questo comportamento è una straordinaria epifania, dove piccole entità si assemblano in sistemi più grandi e coordinati. La designer e artista digitale italiana Enrica Beccalli è stata particolarmente colpita da questo comportamento mentre stava fissando uno stormo gigante di storni coprire il cielo sopra Roma. La loro complessità era strabiliante.
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Beccalli, una studentessa della Fulbright che ha studiato design e tecnologia, si è persa nello “stormo mormorante” e nella bellezza strutturale della natura. Ispirata, ha iniziato a delineare mentalmente l’idea di un progetto dal nome Complessità, una performance interattiva caratterizzata da un algoritmo che, attraverso un dispositivo indossabile, controlla i movimenti del danzatore, sincronizzandolo alla tessitura di uno stormo di uccelli digitali.
“Attraverso Complessità, ho voluto rappresentare quanto fosse grande l’impatto dell’insieme su ciascuno di noi nel modificare il nostro comportamento,” spiega Beccalli a The Creators Project. “Per fare questo, ho deciso di condurre uno sperimento in cui il performer è controllato da qualcosa di incontrollabile—più grande di lui o lei: la natura. Il performer diventa uno di quegli uccelli come metafora per il nostro ruolo nella vita.”L’hacking del corpo umano sembrava l’unico modo significativo per cui Beccalli potesse raggiungere il proprio obiettivo. Dopo mesi di ricerca, Beccalli ha ottenuto l’aiuto della designer d’interazione Aisen Caro Chachin, che aveva scoperto su un tutorial di Youtube come creare un Galvanic Vestibular Stimulator (GVS), un dispositivo che manda messaggi elettrici a un nervo nell’orecchio che controlla l’equilibrio. Il creatore del tutorial, Paolo di Prodi, è presto diventato il mentore di Beccalli per tutto il processo di trasformazione del GVS in un dispositivo interattivo indossabile.
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In Complessità, il GVS permette alla figura umana e ai movimenti del corpo di essere esplorati dal virtuale al biologico. Quando la stimolazione è applicata agli elettrodi fissati dietro alle orecchie del performer, essa costringe il ballerino a oscillare verso sinistra o destra, in base ai movimenti dello stormo.“Complessità trasforma l’algoritmo in coreografo e il performer in uccelli,” spiega Beccalli. L’algoritmo dello stormo di uccelli è basato su Boids, un programma di vita artificiale.“L’algoritmo è una simulazione di agenti di comportamenti autonomi creati in openFrameworks e basati sul codice di Craig Reynolds e Daniel Shiffman,” dice Beccalli. “Coesione, separazione, allineamento e molte altre forze sono ciò che generano il risultato visivo.”
Beccalli spera che Complessità stimoli il pubblico a mettere in discussione i concetti di autonomia e libero arbitrio, così come quelli del potere e del collettivo. L’artista desidera anche che il progetto faccia riflettere le persone sul ruolo della tecnologia nella modifica e alterazione del corpo e del comportamento umano.“Lo scopo è quello di un cambiamento culturale dall’egocentrismo all’eco centrismo,” spiega. “Contrariamente alle presunzioni dell’antropocentrismo, siamo tutti in balia della complessità ma le sue caratteristiche intangibili rendono difficile capire che siamo parte di un tutt’uno—privo di un centro—al quale siamo fondamentalmente legati.”Beccalli ha di recente messo in scena Complessità in collaborazione con l’artista Roula Golmieh come atto conclusivo del Tribeca Film Festival Interactive, assieme al performer e coreografo Tony Bordonaro. Il pezzo è stato messo in scena anche all’evento finale di Creative Tech Week con la performer Lynn Neuman, direttrice artistica di Artichocke Dance company.
