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Tecnologia

#BoycottStarWars è la trollata razzista definitiva che ha fregato tutti i media

È bastato che 3 (tre) troll affermassero che il cast del nuovo Star Wars fosse troppo multietnico per dare il via a una gigantesca lotta contro i mulini a vento.

Lunedì, il giorno della presentazione del tanto atteso trailer di Star Wars: Il Risveglio Della Forza, tre troll sono riusciti a convincere i media americani che molte persone avessero deciso di boicottare il nuovo episodio, per via del cast eccessivamente multietnico.

Per quanto possa sembrare assurdo e ridicolo, questo tipo di incomprensioni si verificano… Be' molto più di quanto dovrebbero. Sarà il ciclo non-stop delle notizie in tempo reale 24 ore su 24, il mondo dell'informazioni che è giunto a fare eccessivo affidamento su Twitter, "la macchina del fango" che prolifera su Internet o una combinazione di tanti altri fattori, il fatto è che ancora oggi i media sono profondamente influenzabili e manipolabili.

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Domenica sera, l'utente DarklyEnlighten, dichiaratamente un troll noto per provocare i conservatori, ha inaugurato l'hashtag #BoycottStarWarsVII, lamentandosi di quanto il film avesse "a malapena qualche bianco tra gli interpreti."

Genophilia, un altro troll auto-proclamato che ama prendere di mira i conservatori, ha preso la palla al balzo e inziato a criticare la scelta del cast, venendo a sua volta supportato dall'utente OfficialCritDis, che si definisce come "uno dei principali diffusori di propaganda delle Destre alternative nonché incitatore di scontri online".

Questi tre personaggi, sfruttando l'hashtag, hanno continuato a twittare dichiarazioni razziste sul nuovo Star Wars (ad esempio che il film è un nuovo Pianeta delle scimmie), così come a esprimere la speranza che i loro tweet entrassero tra i trend topic e a rallegrarsi di quanto i loro commenti avrebbe fatto indignare molte persone—semplicemente leggere questi contenuti sarebbe stato sufficiente a capire che avavano intenzione di gonfiare uno scandalo artificiale.

Da lunedì mattina il rispettabile popolo di Twitter ha scoperto questi tweet e si è sentito giustamente offeso. Le esternazioni sono state prese alla lettera senza controllare il resto della timeline del troll. D'altronde chi ha tempo di verificare se le persone sono chi dicono di essere? Twitter funziona in maniera molto istintiva, i commenti devono essere brucianti e vince sempre chi è più oltraggioso e lapidario.

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Sono stati questi utenti regolari, il popolo di Twitter a rendere l'hashtag uno dei trend topic grazie alle loro risposte arrabbiate, ai commenti ironici e a chi si prendeva la briga di rispondere specificando che in realtà il cast del film è piuttosto variegato.

La diffusione dei tweet di questi troll ha catturato l'attenzione della board /pol/ su 4chan. Sulla board, gli utenti si sono incoraggiati a vicenda per unirsi al trolling collettivo.

Non tutti si sono fatti impressionare, però.

Immagine: 4chan

"Oh wow, un gruppo composto da emarginati, teenager e troll sta spammando un hashtag", ha scritto un utente. "Non mi ero reso conto che questa fosse la definizione di 'fenomeno'."

Secondo Mashable che ha fatto studiare l'hashtag alla società di analisi dei social Fizziology, il 94 per cento dei tweet consistevano in "espressioni di indignazione," mentre il restante 6 per cento erano "troll che prendevano in giro gli altri utenti." Alcuni erano genuinamente contenti di prendere parte alla conversazione, credendo di avere finalmente trovato spiriti affini da sostenere, ma la maggior parte dei commenti era costituita dalle reazioni di persone rimaste sconvolte dal messaggio razzista diffuso dai troll.

@ErrataRob it's a most excellent troll tagteam-- @DarklyEnlighten and @genophilia. It's the best troll in October, clearly.
— Andrew Auernheimer (@rabite) October 20, 2015

Se mai ci fosse stato qualche dubbio, il troll più famoso al mondo, Andrew "weev" Aurenheimer ha twittato che l'hashtag non era altro che una grande farsa, confermando definitivamente che si tratta del parto di un gruppo di troll.

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Quindi, fondamentalmente, per riassumere: il traffico generato dall'hashtag #boycottStarWars si è trasformato in un ibrido bizzarro di troll che tirano in mezzo utenti comuni e di utenti comuni che a loro volta credono di trollare un gruppuscolo di razzisti sfottendoli, questo non ha fatto altro che attirare altri troll (da 4chan), fino a rendere il tutto una grande matassa inestricabile in cui si trollava a fin di bene troll che a loro volta stavano trollando, come solo i veri troll sanno trollare, chi li trollava in risposta al loro trollaggio.

Eppure, l'hashtag è riuscito nell'intento di richiamare moltissima dell'attenzione sdegnata che i suoi creatori desideravano, diventando il trending topic numero uno negli Stati Uniti e ricevendo più di 3.000 menzioni da parte dei media, persino da Regno Unito e Australia. Ma l'aspetto davvero grave è che quasi nessuno di questi ha afferrato la reale natura del fenomeno.

La narrazione dell'accaduto fornita dagli organi di informazione piuttosto che sottolinerare come moltissime persone avessero reagito ai commenti scorretti prodotti solo da una manciata di persone, è stata quella che Twitter era stato invaso da un nuovo movimento razzista. In questo modo i media sono diventati vittime del loro stesso sensazionalismo diffondendo una storia che non è mai accaduta. Solo lunedì sera, dopo che l'hashtag è stato trend tropic per ore, finalmente qualcuno ha spiegato che la discussione era stata generata da una serie di troll—tanto di cappello a Genevieve Koskii del Vox per essere stata la prima a scriverne.

Simili ingenuità sono inguistificabili dato che i troll compiono imprese del genere ormai da anni. Nel 2013, ad esempio, un gruppo di troll su 4chan si è organizzato per diffondere #Cut4Bieber, un hashtag che incitava ad atti di autolesionismo in nome del cantante. I media fraintendendo completamente la natura della burla, lo trattarono come un reale movimento giovanile.

I troll—da non confondersi con i bulli informatici, qui ci riferiamo ai troll auto-proclamati che bazzicano nei circoli di hacker-Anonymous-4chan-Reddit—non puntano solo a fregare semplicemente gli utenti dei social ma vogliono ingannare anche la stampa e continueranno ad utilizzare temi 'caldi' per raggiungere il loro obiettivo. In questa sottocultura, l'oltraggio è una prassi comune e scatenare l'odio delle persone una fonte di divertimento. L'unica vero modo intelligente di trattare con i troll è quello di fermarsi a riflettere su ciò che si sta leggendo senza cedere alla tentazione di sfogarsi con reazioni impulsive. Se questo significa cambiare la maniera in cui trattiamo e condividiamo le notizie e forse anche il modo in cui navighiamo in rete, mi pare un sacrificio che vale la pena di fare.