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Tecnologia

Il Lussemburgo vuole diventare la capitale delle estrazioni minerarie spaziali

Una nuova legge permetterà al Lussemburgo di rilasciare patenti per l'estrazione di minerali dagli asteroidi e con esse i diritti di proprietà su quelle stesse materie.
Immagine: Flickr/Flavio Ensiki

Jeff Bezos, CEO di Amazon, ha fatto scalpore la settimana scorsa alla Code Conference quando ha detto ai giornalisti che, secondo lui, bisogna spostare le fabbriche nello spazio, per salvare il pianeta.

Bezos ha immaginato un futuro dove "tutta l'industria pesante sarebbe relegata lontano dalla superficie del pianeta [e] la Terra sarebbe divisa tra zone residenziali e zone adibite all'industria leggera." Per quanto le sue parole possano suonare strambe, Bezos non è il solo a cercare di allontanare l'industria pesante dal pianeta—negli ultimi anni è spuntato un numero considerevole di aziende per l'estrazione mineraria sugli asteroidi, che stanno facendo di tutto per ottenere un contratto che consenta loro di estrarre metalli preziosi dai milioni di giganteschi sassi spaziali che girano per il nostro sistema solare.

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Per ora, queste iniziative sono state tenute a freno da difficoltà tecniche e questioni legali. Dopo tutto, nessuno è padrone dello spazio e i paesi non possono vendere legalmente i diritti di estrazione mineraria e i profitti relativi. Il Granducato del Lussemburgo—uno dei paesi più piccoli dell'Europa—vuole dare una svolta alla situazione.

A Febbraio di quest'anno, il governo del Lussemburgo ha annunciato di voler trasformare il paese nella capitale mondiale dell'estrazione mineraria spaziale, grazie al progetto Space Resources.

Venerdì scorso, il paese ha fatto un altro passo verso la realizzazione di questa visione, quando ha annunciato il progetto di un nuovo statuto che consenta alle aziende che estrapolano risorse minerali dagli asteroidi di avere la giurisdizione su ciò che raccolgono nello spazio. La legge entrerà in vigore nel 2017, ma nel frattempo il governo sta aprendo una linea di credito da 200 milioni di euro per le sezioni di ricerca e sviluppo delle aziende di settore più importanti del paese.

Stando al comunicato stampa, la nuova legge permetterà al Lussemburgo di rilasciare patenti apposite per l'estrazione di minerali dai cosiddetti NEO (Oggetti near-Earth). Ci sono diversi esperti di leggi spaziali a contribuire alla creazione di questo statuto e far sì che rispetti il Trattato sullo spazio extra-atmosferico. Nonostante questa nuova legislazione sia destinata ad essere effettiva solo a livello nazionale, il primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, vuole che funga da un primo mattone per un accordo internazionale "di reciproco beneficio" relativamente all'estrazione mineraria sugli asteroidi.

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La nuova legge del Lussemburgo è simile a quella degli Stati Uniti nota come SPACE Act, che è entrata in vigore l'anno scorso dopo un tentativo di lobby da parte dell'azienda Planetary Resources. Ma a differenza dello SPACE Act, che permette ai cittadini degli Stati Uniti di intraprendere esplorazioni e raccolte di risorse spaziali a scopo commerciale," la legge del Lussemburgo vale anche per gli stranieri.

Chi si oppone allo sfruttamento minerario degli asteroidi sostiene che concedere il possesso dei materiali raccolti nello spazio è un atto di sovranità che viola il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, che proibisce espressamente ai paesi di appropriarsi di parti dello spazio per uso nazionale.

OSIRIS-Rex, la missione per l'estrazione di minerali sugli asteroidi della NASA. Immagine: NASA

Nonostante il delirio del dover capire chi mai possa avere il diritto di vendere pezzi di spazio, il vantaggio che estrarre ferro, platino, o palladio dalla superficie degli asteroidi comporterebbe è inimmaginabile. Tralasciando il suo potenziale di industria da trilioni di dollari, l'estrazione mineraria sugli asteroidi potrebbe essere necessaria e inevitabile per il futuro dell'umanità nello spazio. Se abbiamo davvero intenzione di costruire colonie sulla Luna e su Marte, avremo bisogno di un sacco di materie prime ed è più conveniente (ed ecologico) prelevarle su un asteroide che sulla Terra.

Ci sono ancora diversi dettagli tecnici su cui far luce prima di potere estrarre oro da un sasso spaziale, ma le iniziative necessarie perché la cosa accada sono già qui. Le due sfidanti principali di questo gioco—Planetary Resources e Deep Space Industries—hanno già iniziato a testare le loro tecniche estrattive, e, stando a quanto dice il ministro dell'economia del Lussemburgo, entrambe le aziende hanno già "pratiche legali" nel paese. Il ministro del Lussemburgo ha detto che è probabile che almeno una di queste aziende lancerà una missione di sopralluogo verso un asteroide entro i prossimi tre anni.