Tecnologia

Tutto il mondo di 'Fortnite' è appena scomparso in un buco nero

Ed ecco perché, anche se non siete appassionati del videogioco, questo evento merita la vostra attenzione.
Matteo Lupetti
Asciano, IT
fortnite buco nero
Il buco nero di Fortnite. Immagine via: YouTube/Fortnite/Epic Games

Domenica sera, l’isola del videogioco Fortnite, l’intero mondo del gioco e persino i suoi menù e i contenuti dei suoi social media sono scomparsi in un buco nero.

Un evento attentamente pianificato e previsto—almeno dallo sviluppatore Epic Games—che ha però colto di sorpresa il pubblico e che con la sua portata mostra bene dove sia e dove stia andando la “cultura pop” e in generale la nostra cultura.

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Se vi siete mai imbattuti in Fortnite, saprete che ha varie modalità diverse, ma la più nota è quella Battle Royale: in un Battle Royale i partecipanti vengono precipitati in un posto chiuso (di solito un’isola) in cui devono cercare armi e materiali e uccidersi a vicenda mentre lo spazio si restringe progressivamente. L’ultima persona sopravvissuta (o l’ultima squadra, in caso di gioco in squadre) viene incoronata vincitrice. Asia continentale e Giappone seguono altri videogiochi, anche nello stesso genere, ma grazie ai 250 milioni di persone che lo giocano Fortnite è diventato tanto rilevante in Occidente che le sue danze (animazioni che i personaggi possono effettuare nel gioco) sono ora parte della cultura popolare e sono state imitate nel mondo reale da chiunque, dagli atleti a Michelle Obama. La questione dei balletti di Fortnite solleva ulteriori problemi—perché si tratta di mosse solitamente non inventata da Epic Games ma rubacchiate a giro—ed è però innegabile che alcune di queste danze debbano l’attuale popolarità proprio a questo furto.

Fortnite ha come ambientazione un’unica mappa, ma il suo mondo non è monotono o statico: per introdurre novità e cambiamenti (e nuovi costumi da comprare), Epic Games ha strutturato la storia del videogioco in “stagioni,” ognuna caratterizzata da un tema e da eventi capaci di rivoluzionare una formula base che annoierebbe sennò rapidamente chi gioca. A partire dalla sua terza stagione, Fortnite ha visto l’arrivo di visitatori da futuri alternativi ed è iniziata una serie di eventi legati a questo contatto e alla missione dei visitatori; tutto ciò è culminato alla fine della decima stagione proprio nella creazione del buco nero e nella scomparsa del gioco stesso.

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È anche grazie a questa continua evoluzione che Fortnite e la sua isola sono nel tempo diventati un luogo. Un luogo preciso, con la sua storia, con le sue città che compaiono e scompaiono, il ricordo nostalgico di come le cose fossero un tempo. È diventato il luogo in cui ragazzine (Fortnite ha una percentuale di videogiocatrici particolarmente alta rispetto ad altri videogiochi del genere) e ragazzini si ritrovano con amiche e amici, è diventata la corte delle case di oggi—quando edifici e quartieri rinunciano invece ad avere spazi comuni—è diventato un social network.

Questa importanza di Fortnite spiega l’attenzione data alla sua (temporanea) scomparsa, che è probabilmente un modo furbo per spegnere i server del gioco in attesa dell’arrivo di una nuova mappa e di un nuovo arco narrativo. Gli streaming dell’evento finale sono stati seguiti da 6 milioni di persone, mentre molte altre hanno vissuto la nascita del buco nero direttamente dall’interno del gioco stesso. Tuttora—anche se non è possibile giocare—centinaia di migliaia di persone stanno guardando l’anello di luce del buco nero attraverso dirette in streaming.

Certo, il numero di spettatori della fine della decima stagione di Fortnite impallidisce di fronte e eventi come il matrimonio della principessa Margaret (300 milioni di spettatori) o lo sbarco sulla Luna (almeno 600 milioni di spettatori). Questo buco nero non segnerà, insomma, la nostra Storia come lo ha fatto l’Apollo 11, ma è parte dell’evoluzione della nostra cultura. Il concerto di Marshmello all’interno di Fortnite ha avuto 10,7 milioni di spettatori—più di 40 volte rispetto al concerto più visto dal vivo nel mondo reale—e la fine di una precedente stagione di Fortnite è stata vista in diretta da 8,3 milioni di spettatori. Ogni evento di Fortnite si è trasformato, insomma, in qualcosa di rilevanza quasi globale e capace di regolare la vita di milioni di persone.

L’importante differenza rispetto al passato è che questi sono eventi privati, legati a una compagnia e non a un’agenzia nazionale, a uno Stato e ai suoi regnanti, a una Olimpiade. È un’evoluzione visibile anche nell’esplorazione spaziale: milioni di spettatori hanno guardato gli esperimenti di Red Bull o di SpaceX, la società di Elon Musk. Viene da chiederci se tra qualche anno saranno definitivamente questi gli eventi importanti della nostra vita come comunità: qualche riccone che progetta modi per portare altri ricconi nello spazio, la nuova stagione del videogioco diventato il cortile corporate delle nostre infanzie, la finale del torneo competitivo dello stesso videogioco.

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