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L'autore sui mezzi e a casa. Tutte le foto di Krystyna Bilak.
Salute

Ho testato uno spray che promette di farti dire addio per sempre a doccia e deodorante

Ogni quanto ci si dovrebbe lavare? Ho provato a non farmi la doccia per dieci giorni, testando un prodotto a base di batteri.
Alessandro Pilo
Budapest, HU

Da appassionato di scienza, sono sempre stato un fan dei batteri e sono convinto che meriterebbero una fama migliore. Se la maggior parte delle persone li associa a malattie e infezioni, a me vengono in mente salsa di soia e cioccolato, prodotti a partire da una fermentazione batterica. In più, per quanto ci facciano paura, i batteri sono dentro di noi—approssimativamente, due chili solo nell’intestino. E la loro presenza, secondo studi recenti, è correlata con la nostra salute fisica e mentale.

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Malgrado ciò, coi moderni prodotti d’igiene non ci preoccupiamo di sterminare un altro ecosistema batterico non meno importante, quello sulla nostra pelle. Da ormai qualche anno Mother Dirt, una compagnia statunitense specializzata nello studio del microbioma, fa il possibile per cambiare tutto ciò: “la nostra missione è riformulare il concetto di pulizia, che per noi significa coltivare il giusto tipo di batteri sulla pelle, piuttosto che lavarli tutti indiscriminatamente,” ha spiegato la presidente Jasmina Aganovic a VICE in passato.

Il loro prodotto di punta, AO+Mist, è uno spray probiotico a base di batteri ammonio-ossidanti, “un tipo di microbi in grado di nutrirsi dello sporco e del sudore sulla pelle. Un tempo la popolavano naturalmente, finché i detergenti moderni non li hanno spazzati via,” continua Aganovic. Leggenda vuole che l’ingegnere chimico fondatore di Mother Dirt, David Whitlock, abbia avuto quest’intuizione osservando dei cavalli rotolarsi nel fango per cospargersi di questi batteri.

Lavarsi di meno e spruzzarsi con dei microbi buoni, in altre parole è così che Mother Dirt immagina la pulizia. Affascinato dall’idea di provare il loro sistema li ho contattati, e dopo dieci giorni mi è arrivato un loro pacco prova.

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L'autore coi prodotti Mother Dirt.

Dentro trovo lo spray probiotico, da tenere in frigo e applicare due volte al giorno. Tutti gli altri articoli sono essenzialmente dei prodotti d’igiene pensati per non sterminare la flora batterica, ma non sono essenziali. Il materiale informativo spiega che usando AO+Mist sarà possibile allungare l’intervallo tra una doccia e l’altra (la seconda leggenda che riguarda Whitlock è che grazie alla sua invenzione abbia evitato le docce per più di dieci anni). Per questo decido di spingere l’esperimento fino alle sue più estreme conseguenze per dieci giorni. Unica eccezione, per puro buon senso continuerò a lavare le mani e l’area genitale.

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GIORNO UNO: L'ULTIMA SCIACQUATA

Il primo giorno sarà di transizione: mi do un’ultima lavata rapida con dell’acqua e metto un po’ di deodorante. Sono pronto per farmi colonizzare dai miei nuovi amici: mi vaporizzo con AO+ Mist, ma al di là della curiosità l’incontro coi batteri non ha ovviamente niente di magico: è come se qualcuno vi spruzzasse in faccia con un nebulizzatore.

Potrebbe essere un puro effetto placebo, ma mi sento a posto per tutto il giorno; in serata rinuncio anche a quella che sarebbe stata una tappa immancabile, una sciacquatina sotto le ascelle prima di uscire. Prima di andare a letto faccio un'altra passata.

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GIORNO DUE: ADDIO DOCCIA, ADDIO DEODORANTE

Inizia la vera sfida, da oggi niente doccia né deodorante. Sento che la pelle perde le ultime tracce di odori e aromi artificiali. Uso lo spray e la tiro senza problemi tutto il giorno. È come se il problema del corpo—se puzza, se profuma, quanto puzza—non esistesse più. Forse i batteri buoni hanno già craccato la mia flora batterica.

Possibile che abbia sempre sbagliato tutto nel lavarmi così spesso? Da un lato c'è chi sostiene che tutta questa fissazione per la pulizia ci abbia resi più deboli (e vittime del marketing), ma va anche detto che non esistono sufficienti prove scientifiche a conferma.

GIORNO TRE: IL TEST DELLO YOGA

Continua a filare tutto liscio e a fine giornata mi dedico a una sessione piuttosto intensa di yoga. Sudo, ma l’odore che sprigiono non è offensivo. Forse è questa la vera fragranza dell’essere umano e la sto scoprendo per la prima volta.

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L'autore durante la sessione di yoga.

Solitamente mi sarei subito fiondato sotto la doccia, ma oggi la mia igiene personale può essere curata direttamente sul materassino. Due spruzzate e oplà, vado dritto a prepararmi la cena.

GIORNI QUATTRO - CINQUE - SEI: "PUOI CONTROLLARE SE PUZZO?"

È arrivato quel momento: inizio a puzzare leggermente. Dal quinto giorno sono necessari almeno venti minuti dall’utilizzo dello spray per sentirne i benefici, ma poi tutto torna sotto controllo.

Nel frattempo però, visto che ho paura di non essere obiettivo, inizio a chiedere regolarmente alla mia ragazza e ai miei amici di prestarmi il loro naso. Puzzo mica?, chiedo prima di iniziare ogni conversazione. È tutto entro i limiti del socialmente accettabile, dicono, ma passo comunque a tre vaporizzazioni al giorno.

Al sesto giorno, l'aspetto davvero problematico è la testa: puzza e dà fastidio. Me la vaporizzo frequentemente, ma continuo a sentire un prurito costante. Faccio anche ulteriori ricerche sulla frequenza ideale di una doccia o uno shampoo. Robert H. Shmerling, docente di medicina ad Harvard, conclude così un articolo pubblicato sull’Harvard Health Publishing: “non esiste una frequenza ideale, ma un paio di volte alla settimana dovrebbe essere sufficiente per la maggior parte delle persone. Non vedo effetti negativi nel farlo più frequentemente, ma neanche particolari benefici per la salute nel farlo ogni giorno.”

Secondo alcuni, sarebbero comunque da evitare acqua calda e shampoo o bagnoschiuma.

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GIORNO SETTE: IL PRURITO

In certi momenti della giornata emano un odore dolciastro molto intenso, diverso da quello tipico di sudore. Ma con l’uso d AO+Mist riporto tutto entro livelli dignitosi. Passo la giornata a grattarmi i capelli, intanto la vita utile di una maglietta prima di finire nel cesto della biancheria sporca si accorcia drasticamente.

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GIORNI OTTO - NOVE: IL NIRVANA DELL'EPIDERMIDE

Al mattino dell'ottavo giorno noto che sul lenzuolo, in corrispondenza della testa, c’è un leggero alone. Metto fine alla sofferenza, ma alla fin dei conti per trovare sollievo coi capelli è sufficiente sciacquarli sotto il rubinetto con dell’acqua. L’odore è più muschiato e aromatico, anche se non è penetrante, e se indosso una maglietta nessuno è in grado di avvertirlo. Ma ormai inizio a diventare paranoico e prendo l’abitudine di annusarmi regolarmente quando sto tra la gente o prendo i mezzi.

Al penultimo giorno dell'esperimento, raggiungo a sorpresa il nirvana dell’epidermide: il corpo non emana più nessun odore particolarmente forte. Forse, come un professionale corpo di caschi blu, i miei amici microbi hanno finalmente ristabilito pace e armonia in una zona di guerra.

GIORNO DIECI: FINE DELL'ESPERIMENTO

Arrivo al decimo giorno con la pelle in uno stato totalmente zen. Ci sono stati giorni difficili, ma non ho mai odorato di cipolle e nessun passeggero del tram si è alzato e si è allontanato. Certo, anche ora non profumo di vaniglia, ma non sento affatto l’esigenza di fiondarmi sotto la doccia.

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Addirittura potrei continuare a oltranza fino a quando non finirò la mia boccetta di AO+Mist. L’idea di saltare qualche doccia, oppure lavarmi solo con dell’acqua e rinunciare più spesso al sapone, mi sembra sempre più sensata.

Finalmente arrivano anche le risposte di due esperti a cui mi ero rivolto per un parere sulla pulizia batterica. Con mia sorpresa, sono divergenti. Il dermatologo e docente universitario Marcello Monti mi dice che dietro prodotti come AO+Mist non ci sono prove scientifiche valide, e usarli potrebbe impattare negativamente nel lungo periodo con il microbiota cutaneo. È di parere totalmente opposto Fabio Piccini, medico e direttore del progetto Microbioma italiano: “conosco AO+Mist e sono convinto che un approccio all’igiene personale diverso, più strategico, è decisamente ragionevole. Il problema è che la gente non conosce più il vero odore del proprio corpo, e su questo il mondo della cosmetica ha costruito il suo business.”

Piccini conclude che ripopolare l’epidermide di batteri buoni resterà ancora per un po’ una soluzione di nicchia, una specie di Toyota Prius dell’igiene personale. Ci rimango un po’ male, e penso che dovrò tornare a lavarmi. Poi mi ricordo che ad acquistarla una confezione da 100 ml di AO+Mist costa sui 55 euro. E allora come dargli torto?

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