
UNA DELLE SUE INFLUENZE PRINCIPALI FU UN PROFESSORE DEL COLLEGEA 21 anni, un sabato, Delmore Schwartz sedette alla scrivania e scrisse un racconto: In Dreams Begin Responsibilities. Il lunedì successivo, un amico che lo aveva incontrato ricorda uno Schwartz raggiante, convinto di aver scritto un classico della letteratura. Ed era esattamente così: successivamente Nabokov lo incluse nei suoi sei racconti americani preferiti di tutti i tempi. Il resto della sua carriera, però, si rivelò molto più una promessa che non una realtà, e nel 1966 Schwartz morì all'età di 52 anni, ubriaco, dimenticato, drogato e odiato, ma allo stesso tempo inneggiato per il suo genio da artisti del calibro di Saul Bellow, che scrisse Il dono di Humboldt pensando a lui. Nel frattempo, Schwartz insegnò inglese alla Syracuse University, dove si legò in maniera particolare a uno dei suoi allievi—il giovane Reed, finito dritto sotto il suo incantesimo. I versi grezzi, semplici in cui lo zio Lou si è specializzato sono figli di Burroughs, ma anche di Schwartz, a cui Reed dedicò "European Son" e che fu di ispirazione per "My House", il brano di apertura di The Blue Mask.PRIMA DELLA FAMA AVEVA MILITATO IN DIVERSE BAND DI BASSO LIVELLODa adolescente Reed aveva suonato la chitarra in vari gruppi del college, tutti destinati a formarsi e sfasciarsi nel giro di pochi mesi. "Eravamo così scarsi che dovevamo cambiare nome ogni poche settimane. Nessuno sarebbe tornato consapevolmente a vederci dal vivo," diceva. Nel 1958 iniziò la sua carriera discografica cantando in "Leave Her For Me" dei Jades. Non era terribile, ma non era neanche "Street Hassle".
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