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Musica

La guida di Noisey a #C2C15

Domani si parte, e sappiamo già questa edizione del festival non ce la scorderemo affatto. Ecco quali artisti, secondo noi, non dovete assolutamente perdervi.

Consigliare ai nostri lettori di ANDARE A #C2C15, giunti a questo punto, ci sembra abbastanza superfluo. Gran parte del festival è completamente sold out mentre molte sono free entry, per cui siamo abbastanza sicuri che si registrerà un bel numero di presenze anche in quel caso… Speriamo vivamente di avere contribuito ad attirarvi tutti verso Torino questa settimana, coi contenuti che, oramai da diversi mesi, pubblichiamo col supporto di Club To Club e Carlsberg. Ora siamo a meno che gli sgoccioli, mancano poco più di ventiquattro ore all’apertura ufficiale dei cancelli e, da veterani del festival, sentiamo la responsabilità di darvi le nostre indicazioni su cosa assolutamente non è il caso di lasciarsi sfuggire. Eccovi quindi la guida di Noisey a #C2C15, probabilmente la miglior guida al miglior festival d’Italia.

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MERCOLEDI 4 NOVEMBRE

All’apparenza, il primo dei cinque giorni di festival presenta poche portate, ma i più esperti sanno quanto queste sono ghiotte. Oddio, a dire il vero forse non ci vuole un esperto per apprezzare le colonne sonore di Apparat al conservatorio Giuseppe Verdi. Più per palati saggi, invece il live di Bienoise all’Absolut Symposium, lo spazio conviviale-creativo che farà da centro nevralgico di tutto il festival, quello in cui per cinque giorni potrete trovare musicisti che chiacchierano tra loro, addetti ai lavori e semplici appassionati, gomito a gomito gli uni con gli altri. I live di Alberto Ricca, per noi, sarà la vera miccia con cui accendere il festival: le sue sperimentazioni ritmiche e i suoi mood in perenne bilico tra caos e spleen vi daranno una delle migliori spinte possibili. Quindi, se non avete il biglietto per Apparat, non disperate: anche all’Hotel c’è di che galvanizzarsi.

GIOVEDI 5 NOVEMBRE

Il giorno dopo riprendiamo proprio dall’Hotel, e il primo set che vi consigliamo di non perdere è proprio quello che apre la giornata, alle 18. Chi è stato a Roma per la preview di #C2C15 al MacRo Testaccio sa già chi sono Sofia Mattioli e Rebecca Salvadori, e sa cos’è Continuum: un progetto di video-psichedelia digitale, sinestetica e completamente immersiva nata da collaborazioni con (scusate se è poco) Jamie XX, Four Tet, Koreless e John Talabot. Come avviene tutti gli anni, si tratta di uno di quegli esperimenti a cui il festival decide ogni anno di dedicare spazio, integrando musica e forme espressive più ampie. Subito dopo ci sono i Simbiosi, romagnoli freschi di quadruplo (!!!) LP sulla Werk di Actress: il loro live è un carnaio elettronico con botta da rave illegale e DNA noise, energico e schizoide. Dopo di loro, reduci a loro volta dalla preview romana, sono quei bravissimi pischelli di LSWHR, colonna fondamentale dell’elettronica capitolina.

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Saranno sempre loro ad aprire la Sala Gialla alle 23,30 anche se probabilmente molti saranno al Teatro Carignano a godersi le nuove invenzioni jazz-siderali di Floating Points. L’importante è che poi vi fiondiate di nuovo al Lingotto per il primo dei due live che mr. Mumdance ci offrirà durante il festival. In questo, la sua anima più radicalmente grime si accompagnerà alle rime di Novelist. Una roba che dalle nostre parti non si era ancora vista, nella speranza che la rinascita del flow furibondo made in UK si sparga come un virus anche in Italia. Ah, ve lo abbiamo detto che il giovedì è tutto free entry (anche il lingotto)? No? Be’, sappiatelo…

VENERDI 6 NOVEMBRE

Ed eccoci già al weekend, nel vivo più vivo di #C2C15. Sinceramente ci verrebbe quasi da raccomandarvi di muovervi come trottole, provare a vedere il più possibile, a visitare tutto e assaggiare un po’ di tutto. Non ne rimarrete certo delusi, ma se non vi sentite abbastanza hardcore da provare un approccio così oltranzista, provate allora a seguire questa scaletta. Certo, vi dovete comunque impegnare ad arrivare presto, perché alle 20,30 il Symposium è aperto da Stenny, DJ /Producer autoctono, veterano della scena Torinese ma spostatosi a Berlino, maestro di selezioni techno preziose.

Ma dovrete operare una scelta, perché alla stessa ora il Padiglione 1 del Lingotto starà aprendo con il ilve multimediale e multi-strato Holly Herndon, e se volete ampliare la vostra percezione dell’esperienza digitale dovete fare anche un salto da lei. Subito dopo vi tocca un’altra bella scelta amletica, stavolta tra le due sale del lingotto: Carter Tutti Void o Gang Of Ducks Soundsystem? Dei mostri sacrissimi della musica industriale o la nuova label più interessante d’Italia? A voi l’ardua scelta. Il disco di Chris & Cosey con miss Void è una bella bombetta di improvvisazione post-tribale, ma pure i nostri amici paperi di mine ne hanno sganciate molte…

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Addentrandoci più a fondo nella notte, se proprio Thom Yorke non risuona con il vostro entusiasmo, vi consigliamo di far seguire a Four Tet il suo amico newyorkese Anthony Naples (in Sala Gialla), acido ma elegante nottambulo urbano.

Più tardi nella notte calerà sul palco Kuedo, dallo strano pianeta distopico su cui sembra avere soggiornato negli ultimi tempi, e di cui ogni tanto viene a raccontarci l’epica fantascientifica, non disdegnando sculettamenti dall’anima completamente hip-hop in mezzo alle bordate da guerre stellari. È un veterano di Club To Club, ma uno che a ogni giro ha saputo proporre un sacco di novità. Dopo di lui, a chiudere la piccola stanza del Lingotto sarà il rumorismo di Prurient, che nell’ultimo album Niagara Falls ha iniziato a includere scorie kitsch trasformate in manufatti emotivi oscuri e affascinanti.

Ma la vera sorpresa è stato l’incredibile annuncio di sua Prezzemolità (ma ce ne fossero, eh…) Lorenzo Senni, che è probabilmente il miglior artista elettronico italiano e che è stato finalmente promosso al palco principale. A lui tocca la chiusura della serata, e non vediamo l’ora di sentire cosa ci proporrà a quell’ora davanti a tutta quella gente. Siamo sicuri che non ci lascerà delusi.

SABATO 7 NOVEMBRE

Il sabato, di solito, si vive ancora sulla scia adrenalinica del giorno precedente, eccitati e divertiti dalle enormi quantità di musica della madonna assimilata il giorno prima. Ebbene, si parte con una tripletta di italiani, che vi consigliamo di seguire facendo la spola a ripetizione tra i due palchi. Alle 20.30 Giorgio Valletta (al padiglione 1) AKA uno dei co-fondatori e DJ resident del festival. Alle 21,30, invece, inaugura la sala gialla il nostro Furtherset, che non vediamo l’ora di rivedere live dopo l’uscita del suo straniante No Logic No Death: trascendenza da cameretta mista a paranoie allegre. Se vi sbrigate fate poi in tempo a beccarvi un po’ d Vaghe Stelle, resident n.1 di Club To Club da quasi dieci anni a questa parte, ultimamente consacrato da un successo sempre maggiore che occuperà il palco principale dale 22 in poi.

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Quando avrà finito non muovetevi: tocca a Oneohtrix Point Never, per un live che farà dell’alta definizione e dei significanti EDM più trash il loro esatto contrario: un turbine completamente surreale di trance metallica, talmente ibrida da potersi trasfomare in qualsiasi cosa.

Da mezzanotte e mezza, invece, non dovrete muovervi dalla Sala Gialla. Per prima cosa c’è Rabit, degno prosecutore dei deliri digitali di OPN in salsa grime iper-percussiva, e la necessità di ibridare di continuo prosegue con Lotic, la cui militanza queer lo rende perennemente mutante, anti-identitario, capace di trasformare anche l’R&B in qualcosa di minaccioso. E ancora: ritorna Mumdance, stavolta accompagnato da Logos e Shapednoise per The Sprawl, progetto ancora piuttosto misterioso ma che, dai frammenti che ci sono giunti, macina beat spezzati e basse hardcore con una botta ravey-doom molto ricercata. Segue Alessio “Not Waving” Natalizia, coi suoi arpeggi quasi progressive e il groove post-punk applicato alla techno, simile a quello del suo “padrone di casa” Powell, che però ci mette più pacca, più pericolo e anche una buona dose di humor nero.

Nel frattempo, però, un orecchio a Jeff Mills lo dovrete dare… Anche breve, giusto per pagare tributo a uno degli artisti più ricorrenti e affezionati al festival, che ci è passato in tutte le salse e presentando set di tutti i tipi. Un vero amico di Club To Club che torna ancora una volta a festeggiare il weekend più bello dell’anno torinese. Sam Shackleton, invece, non è un veterano quanto lui, ma ha comunque attraversato diverse edizioni del festival presentando ogni volta una nuova evoluzione del suo suono. La chiusura del Lingotto spetta a lui, e visto quanto ci ha lasciati a bocca aperta ogni volta che lo abbiamo incontrato live, vi consigliamo caldamente di restare fino alle 5 per aspettarlo.

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DOMENICA 8 NOVEMBRE

Parlando di veterani, se negli ultimi tempi c’è stato un nome davvero legato al festival, è sicuramente quello di Kode 9. Il boss di Hyperdub non si perde un’edizione del festival da quando ancora era un mezzo sconosciuto. Stavolta, però, per lui non ci sono né il Teatro Carignano né l’Hiroshima Mon Amour, anzi farà da maestro di cerimonie per Dans Salvario. Si tratta di una festa di quartiere che Club To Club presenta in collaborazione con Carlsberg, un vero e proprio bloc party esteso per le strade del quartiere più vivo e interessante di Torino: San Salvario. Tra Piazza Madama Cristina, Astoria e DDR, vi consigliamo di andarvi a sentire anche DJ Nigga Fox e il DJ set in solo di Shapednoise. Non si tratta solo di concludere il festival in bellezza, ma di partecipare a un modo diverso di intenderlo, approfittarne per esplorare la città con nuovi occhi e nuove orecchie, andare alla deriva per le sue strade alla ricerca di nuovi incontri.

Questo è quanto. Stampatevi in testa i nostri consigli e non ve ne pentirete, e se avete poca memoria stampateveli su carta, che non fa mai male. L’importante è arrivare attrezzati, per cui muovetevi: preparate la sacca e mettetevi in cammino. Domani si comincia, e siamo sicuri che non dimenticheremo questa edizione del festival per un bel po’ di tempo.

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